Segnati uno sfilatino di pane, quattro uova, tre bottiglie di aranciata amara e 830. Sign 830. Di grammi farina, di grano saraceno, di litri di latte, di volte in cui dovrai fare il giro della città per trovare un auricolare che non si rompa subito (per me è un dramma)? No fai al contrario, 830 Sign. Ci siamo arrivati.
Benché andare direttamente negli showroom implichi oggettivamente un non indifferente sbattimento di maroni, perché suppone tu debba vestirti, prendere la bici, arrivare dall’altra parte della città e “perdere” tempo nel quale tu dovresti fare i tuoi lavori “seri”, io lo faccio con un incontenibile piacere. Più prima che dopo quando devo tornare a casa a lavorare.
Provo piacere perché nel momento in cui vedo vestiti che mi piacciono me li vorrei provare tutti, anche se ovviamente non lo dico perché mi vergognerei, e perché è come se per quei minuti entrassi nella testa del designer o di chi quella collezione l’ha pensata e ne subissi un fascino creativo, una febbre che mi paralizza il cervello e che per almeno quel momento mi fa pensare solo a loro, quei vestiti (io che penso ottantadue cose diverse al secondo). Poi perché ho piacere a condividerli qui, o sul mio Instagram o sulla mia pagina e farli conoscere anche a voi.
830 Sign è un brand che mi piace, un marchio a cui credo molto. Certo, non è un commercialone di prima serie che ha proposto maxi righe bianche e nere o fluo facile. Per il prossimo autunno inverno c’è una ricerca, un’architettura, un disegno che mi hanno lasciata felice. Il concetto è più alla Colangelo, più alla De Vincenzo, nel senso che i vestiti sono come le case, vanno costruiti pezzo per pezzo. E quando dico di case, dico case moderne, di design, che a costruirle ci sono quelle persone serie tipo architetti e ingegneri.
Infatti da una parte c’è un gonna plissettata, dall’altra un pantalone “liscio”. Da una parte c’è una gonna “sospesa” (uno dei miei pezzi preferiti), dall’altra un maglione “incellophanato”. Pelle e stoffa.
Di sicuro non è un mass brand, di sicuro va da sè, ed è per questo ogni pezzo della collezione è un pezzo a sè stante, unico e non voglio dire eterno, ma di sicuro non stagionale. Per questo per me 830 Sign passa il turno alla grande.
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Guapita Tondita
12 April 2013 at 11:17a me piace immensamente il cappotto gilet!ma immensamente proprio!
Francesco Balestri
12 April 2013 at 21:23Che sorpresa! Davvero un marchio che merita di essere seguito, cavolo!
Quella gonna??? Parliamone…la voglio provà anche io!
Francesca Edesia
13 April 2013 at 7:22Molto originali, sembrano commodissime questi capi di abbigliamento. Ho visto alcuni dei tuoi videos…ho riso così tanto che avevo le lacrime agli occhi! A proposito, ti ho trovato oggi su Myself magazine. Sei unica! Mi piace il tuo sense of humour:) Buona Domenica, ti seguo da Trapani.
http://www.saucysiciliana.blogspot.com