Ci ho riflettuto a lungo, ho pure cercato invano di convincere me stessa, ma il fatto è che ci sono certe espressioni che proprio non mi vanno a genio. Prendete la parola speciale. Per me è speciale una colata di cioccolato fuso dentro il cono di Cioccolati Italiani, un paio di scarpe che non mi metto praticamente mai perché hanno un tacco cinquantaquattro ma sono dei capolavori, oppure una bici seria, che per adesso non mi posso permettere, non necessariamente a scatto fisso, ma di quelle che ti regalano tante soddisfazioni, col sellino in vera pelle di qualcosa di pregiatissimo.
Ecco, detto questo, per quanto mi è stato possibile, mi sono sempre rifiutata di fare dei report sulle scarpe per X siti, e affibbiare loro titoli che contenessero l’espressione Speciale Scarpe. Perché: 1) Tutti, anche la mì nonna in cariola con le mutande viola, appiccicano questo titolo ad un concentrato di calzature dopo le fiere di settore, come summa delle tendenze o per qualsiasi altro banalissimo motivo che sinceramente preferisco far finta di ignorare. 2) Sono particolarmente pignola con i titoli, nel senso che faccio di tutto per far sì che nessuno li capisca. 3) Dato che spesso tale espressione viene scritta a lettere entrambe maiuscole pare un acronimo delle SS. 4) Le scarpe sono specialI non specialE. Oh.
Insomma mi sono sempre chiesta cosa spingesse editor, redattori, blogger, giornalisti o come diavolo si vogliano chiamare (no, perché qui se non chiami tutti con la loro qualifica precisa, da loro stessi pattuita, tra l’altro, succede un casino. A me chiamatemi pure come più vi ispira, anche se sono affezionata al titolo di scribacchina) a fare dei pezzi dal titolo Speciale Scarpe con le lettere maiuscole.
Voglio dire, gli stivali neri con fibbie di Jeffrey Campbell sono speciali, perché mi esaltano letteralmente, le sneakers Reebok da corsa “divise in tre parti” sono speciali, perché ogni sezione della suola serve “a qualcosa”, i tacchi delle Paloma Barcelò sono speciali, perché così sinuosi e “morbidi” non possono che evidenziare una femminilità non tradizionale. Le Timberland da uomo sono speciali, perché se le tocchi ti sembra d’essere su una pista da sci o di accarezzare un gatto, o anche le Red Wings perché sono le scarpe da uomo con la U maiuscola, con camicia a scacchi e l’ascia in mano per tagliare le legna per l’inverno. Ma un post non può chiamarsi Speciale Scarpe, anche perché magari all’interno ci sono delle scarpe che fanno obiettivamente inorridire. Per me non vale “la maggioranza vince”, ecco.
Forse è il caso che mi cheti e che vi faccia vedere queste specialissime scarpe che ho visto ai vari press day AI 2013-14. E’ che quando inizio a polemizzare divento specialmente logorroica.
Comments are closed.
Marika Rusconi
12 May 2013 at 10:56Quante belle scarpe Lucia!! Alcune mi piacciono molto! Bel post e buona domenica cara!
Che ne pensi del mio?
Marika Fashion Smile
My blog: Fashion Smile
Follow me on Facebook | Twitter |
Google +
Lilli
12 May 2013 at 20:00Sono “specialmente” uniche:) Un bacio Lucia!
Barbara Grimaldi
12 May 2013 at 23:55belle belle belle
B.
http://lovehandmade.me
Maria Katia Doria
13 May 2013 at 10:07La verità è che ti adoro ed è sempre un piacere leggerti.
E le scarpe sono, sempre speciali,tutte!
http://mariakatiadoria.blogspot.it/
fed
13 May 2013 at 10:24“Sono particolarmente pignola con i titoli, nel senso che faccio di tutto per far sì che nessuno li capisca” ah ecco, allora non sono io che son zocca..lo fai apposta!!!
🙂
Guapita Tondita
13 May 2013 at 11:25sono proprio tutte speciali quelle che hai fotografato ( tranne quelle zarrissime con la tigre che mostra i denti a sciabola!) e poi scribacchina è il termine che uso anche io…ma je t’aime tantissimo