La collana di corallo del giorno di festa

La collana di corallo del giorno di festa

Che fosse alla Pensione Eldorado di Igea Marina per andare a prendere il gelato al Puffo, o alla balera di Ponte Buriano per scatenarsi in pista, la nonna indossava la sua collana di corallo. Sempre per le occasioni non quotidiane, s’intende. Quella collana rossa lì, ben custodita nel portagioie di madreperla sopra il centrino del canterano per me significava una cosa sola: festa. Sagra della Battitura compresa eh.
Quando il portagioie faceva “click” non si usciva per andare alla Conad, ma per fare qualcosa che avrebbe implicato il non palesarsi fuori in ciabatte. Non che la Conad non mi divertisse, anzi. Erano i tempi in cui amavo la fragranza di mortadella che usciva dal bancone trasparente da dove straripavano formaggi e incartamenti bianchi – adesso preferisco quella di pizza, senza mortadella.
Il corallo era per me la nonna Cecchina, le perle alle orecchie invece erano la nonna Tina – aveva i lobi allungati come quando si tira la pasta in una spianatoia con troppo poco spazio. Da piccola mi chiedevo se grande avrei avuto anche io i lobi così lunghi, sperando tanto di no. Per ora qui tutto regolare.

Per questo scatto ho scelto i monili Misis Gioielli che mi avrebbero ricordato lo struscio a Igea Marina e i brigidini di Ponte Buriano, quell’odore di anice che non m’è mai piaciuto, il sapore che invece mi faceva, fa, l’effetto contrario. Indossandoli ho sentito quel click, ho annusato l’Arno che entrava all’apertura della porta coi “rotolini ciccioni” che penzolavano di fuori, e che potevi scommetterci quello che ti pareva, che era imbevuto con qualche mangiarino buono imbastito da mani già nodose e avvezze a lavorare.
Questi gioielli rientrano sicuro nella mia rubrica #miricordodi dedicata a tutte quelle cose che appunto mi fanno ricordare qualcosa di bello del mio passato.

Ph: Mauro Serra
Make up: Martina Curci
Hair: Michael Muscolino

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