Cambiando l’ordine degli addendi, l’estate italiana non cambia

Cambiando l’ordine degli addendi, l’estate italiana non cambia

L’estate italiana è diversa: me la immagino correndo sul lungomare con le note di Corona. Culi e tette si muovono su e giù a rallentatore, marsupi trendy si alternano a marsupi per caso, ragazze nere come la pece e con la pelle che accelera la forza di gravità si sfidano all’ultimo perizoma sulle passerelle a strisce, vecchini trascinano le ciabatte a strappo così come tamarri col gel sui capelli dalla sera prima, hanno fatto serata loro.
Verso mezzogiorno la fragranza di cocco delle creme solari si tramuta, in un passaggio brusco ma piacevole, in un odore di pasta al pomodoro, o frittura di pesce, visibilmente in acquolina.

“The summer is magic, oh oh oh”
Mentre le adolescenti sfilano mostrando chiappe e treccine sulla sabbia, il podio di Miss Mare è ambito, i vecchini rugosi nel corpo s’apprestano a preparare le bocce, mentre i giovanissimi s’inventano giochi con la sabbia, che verranno poi calpestati da qualche grande, e i piccini o piangeranno o tireranno fuori il labbro inferiore.

Il tramonto è sulle note di Fred Bongusto, c’è la nostalgia del sole che c’è stato, e il godimento delle sue briciole che ci sono.  Te lo immagini che dovremo tornare a lavorare? Non me lo voglio immaginare, ma in realtà un po’ anche sì.
E anche oggi ce la siamo portata a casa. Il mare alla fine è un po’ una conquista, ma anche la fine di una sofferenza forzata, è anche un po’ lavoro.


Poi arriva il glam: capelli più biondi che s’abbinano a orecchini d’oro, a pochette d’oro, a bracciali d’oro, fanno da contorno ad abiti che cadono “a tettoia” per le signore, mentre le adolescenti tutti uguali sono cariche nei loro shorts e Vans, qualsiasi temperatura ci sia.
Fragranza di doposole, peli resi trasparenti e pelle così lavorata durante il giorno che pare quella che esce dalle fabbriche di San Miniato, fanno da contorno al vocìo delle strade. Perché in vacanza si urla dall’entusiasmo o si bisbiglia per qualche avvistamento dell’altro sesso, ma grosso modo si sentono solo gli schiamazzi.
Nelle coppie giovani c’è lei con vestiti inguinali che guarda le altre e lui che “sciabatta” guardando le stesse che guarda lei. Nei ristoranti le coppie di turisti giovani o meno che mangiano alle sette, quando gli italiani insultandoli ribadiscono che “sono scemi, perché quella è l’ora migliore per stare in spiaggia”.

Che meraviglia l’estate italiana, con il ghiacciolo, il cocomero e il bombolone, il juke box che non c’è più, ma c’è Giusy Ferreri che se anche non capisci quello che dice (meglio così) alla fine la ascolti tenendo il ritmo, gli hotel così anni Settanta che rifiutano in maniera categorica la modernità, il sapore di sale e quello di mare, il trend delle conchiglie che dal momento in cui è diventato trend ha già rotto i maroni, quello dei gonfiabili che costringono il mare a coprire tutta la sua beltà, le sedie con scritto “Lido” e qualcosa, le turiste tedesche da importunare, i Bancomat “rotti”, gli aerei che passano con le pubblicità (quelli esistono ancora), i pranzi leggeri di solo frutta, che seguono a cene luculliane, i ciuffi con le meches, le polo anni Ottanta, i borsellini al collo anni Novanta.

Che meraviglia l’estate italiana che rimane ferma, lo vuole con tutto il cuore, nonostante i messaggi vocali e i Segway.

 

Comments are closed.