Smemoratezza da città e vitamine forse C da metropoli ansiogena

Smemoratezza da città e vitamine forse C da metropoli ansiogena

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Mi mancava Milano. Ultimamente sono stata parecchio in viaggio, e come mi capita sempre dopo un po’ che non vedo la mia città adottiva è come se sentissi il richiamo delle sirene.
No, non mi mancavano i vicini di casa che mi vogliono praticamente morta perché non metto mai la bici in cantina (certo, quattro rampe di scale, tre porte da aprire, e una bici in spalla da portare su e giù circa sei volte al giorno), ma appoggiata al muro (come fanno tutti, ma devono rompere i maroni a me).
Non mi mancavano i discorsi su diete, beveroni detox (alias succhi di frutta che costano 50 euro l’uno da utilizzare come cibo e bevanda assieme), cellulite e prove costume che fanno camping fissi su Facebook, specie in questo periodo dell’anno. Viva la cellulite, diamine.
No, non mi mancavano nemmeno le mail a cui rispondere per ieri l’altro che ti chiedono di fare le cose per la settimana prima, mica quella dopo.
Non mi mancavano le migliaia di persone assiepate in zona Navigli pronte ad imbambolarsi sul niente e a pestarti i piedi quando ti metti i sandali, mica le Vans.
Non mi mancava il dire centocinque volte al giorno “Dai, ci aggiorniamo”, per poi non aggiornarsi mai.
Non mi mancava l’ansia di tutte le cose da organizzare, fare e disfare a giugno, impatti emotivi compresi.

Ma sti cazzi.
Mi mancavano le domeniche in Triennale, lo struscio in Sarpiville, la bici, gli amici, l’agenda. Per qualche strana ragione ho più dipendenza dall’agenda che dal cellulare; forse perché odio non ricordare e io non ricordo mai quello che devo fare se non me lo scrivo, forse perché dopo un po’ di disorganizzazione o di organizzazione coatta, sento un’impellente necessità di organizzazione volontaria. Non lo so.
Mi mancava casa, la normalità nella mia vita un pochino anormale, la piscina, le corti e le insegne di Milano, e i suoi palazzi pure, il suo fare con il naso all’insù. Sono diventata un po’ snob per certe cose, e quindi so che lei mi capisce.
L’Esselunga, il sushi, i flirt a caso, quella roba a base di vitamina C che dice aiuta per la memoria, la stanchezza e qualche cos’altro di specifico per le città con un alto livello d’ansia in generale, che poi in realtà manco funziona. Che poi alla fine mi manca anche la “smemoratezza da città”, quel dimenticarsi certe cose da fare perché effettivamente sono troppe, per poi godere pure per essermene dimenticata, dopo essermi pure fintamente scusata.

Peccato che adesso voglia già ripartire.
Comunque chi capisce cosa scrivo-a-volte è bravo.

Total look P.A.R.O.S.H.
Zaino Reisenthel
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  1. Antela

    29 May 2015 at 10:35

    I think this is a really gorgeous outfit!
    KISS!
    http://blamod.worpdress.com