Notizia sconcertante: certe blogger lavorano

Notizia sconcertante: certe blogger lavorano

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C’è una cosa che ciclicamente mi fa incazzare tantissimo, e non dico “arrabbiare”, dico proprio “incazzare”, ed è quando dicono che le blogger, nello specifico le fashion blogger, non fanno nulla dalla mattina alla sera. Tutto ciò perché ci vedono sempre avviluppate in vestitini graziosi, a spasso in qua e là, scorazzare da trucco a parrucco, postare su Facebook cose a caso.
Per non parlare di quell’altra cosa che “le blogger sono sceme e senza cervello”.
Non voglio fare quella del “mi alzo tutte le mattine alle 7,30 e faccio i salti mortali per fare la blogger, la giornalista, la minchiona, la digital e qualcosa e la creativa del menga“, perché oggi come oggi tutti facciamo i salti mortali. Anche certe blogger.

Certe blogger, come me, io faccio anche altro nella vita, hanno scelto di essere free-lance, per poter conciliare tutto. E mica è facile, ma l’hanno scelto.
Certe blogger, come me, ogni tanto si alzano dalla scrivania, e nel mio caso, la scrivania è il mio tavolo di cucina/sala, e vanno a farsi un selfie, aprono la porta e invece che andare a fare un’ora di pausa pranzo, vanno a farsi un’ora di parrucchiere, scelgono di andare a trovare un’amica alle 3 del pomeriggio, invece che alle 7 di sera, quando invece scelgono di lavorare.
Certe blogger decidono che gli orari di lavoro non siano quelli “normali”, e non per questo sono delle fannullone.
Certe blogger decidono di metterci la faccia, non per questo sono delle “veline”di serie Z, con tutto il rispetto delle veline.

Certe blogger si sono stufate dei luoghi comuni sulle blogger.
Che poi, per carità, io amo i luoghi comuni, e pure criticarli, come quello del “buongiorno” e “buonasera” su Facebook, dell’ostentare fidanzati o fidanzate, dell’ostentare di essere single, dell’ostentare di fare sport o di non farlo.
Sì, io i luoghi comuni “ostentati” non li sopporto proprio.
“E allora te che posti sempre il tuo gatto?”, mi potrete dire.
Bè, avete ragione, vi rispondo. Io a momenti posto più LinaFrida che me stessa.

Certe blogger ne hanno le palle piene di quelli che “non gne ne frega niente a nessuno dei tuoi capelli, dei tuoi look”, perché su Facebook, in alto a destra, c’è il tasto “mi piace”, e se lo clicchi, quella pagina non ti piace più.
Certe blogger hanno il vomito di quelli che “io che vado in ufficio alle 8 tutti i giorni e tu no”, perché avere la pretesa della conoscenza della vita di ciascuno manco il Padre Eterno.
Certe blogger ne hanno le palle piene di quelli, o quelle, senza palle, che tirano il sasso e nascondono la mano.
“Ma io mica parlavo male di te”. No, di mia nonna in carriola con le mutande viola.

Certe blogger qualcosa nella vita fanno. E se sono a fare foto a cupcakes (non io, io preferisco fotografare gelati o cioccolato), è perché anche loro hanno una vita, del tempo libero, ogni tanto, che scelgono di condividere.
È tutta una questione di scelte, sempre.
Tempo libero dai loro impegni lavorativi (certe lavorano pure, notiziona eh?).
Qui ero da un’amica per esempio, ed erano le 11 del mattino (ebbene sì, non ero al computer, scandalo).

Cappotto: Maryling
Stivali: Prada
Cappello: American Apparel
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Comments are closed.
  1. Cristina - The Style Avenger

    23 December 2014 at 12:52

    Quoto e sottoscrivo ogni singola sillaba di questo post!

    Cristina
    The Style Avenger

  2. bluenailgirl

    23 December 2014 at 13:34

    Come non essere d’accordo con te!!

    un abbraccio!

  3. laura

    23 December 2014 at 15:19

    visto che lavori poi ci dici anche chi ti paga grazie

    • Lucia

      23 December 2014 at 16:44

      Wu Magazine, Vanity Fair, Fashion Illustrated, Fashiontimes.it, progetti di consulenze digital, aziende varie per il blog di cui non faccio nomi (se guardi il blog lo capisci). Può bastare?

    • laura

      25 December 2014 at 11:08

      grazie quindi prendi quattro lire dai giornali come pseudo giornalista e otto dalle aziende come testimonial e ti sfugge anche il conflitto d’interessi

  4. Giovanni Pippa

    23 December 2014 at 17:23

    Curioso vedere che polverone apologetico (tradotto: che articolo mediocre e imbarazzante) abbia suscitato la mia tutt’altro che velata critica, che neppure è stata capita dal bersaglio diretto. Si difende chi sa di avere punti debolissimi, perché chi è forte e sicuro di sé non ha certo bisogno di spendere tutte quelle parole per cercare di passare per interessante! Piuttosto divertente il mio esperimento, comunque.

    • Lucia

      24 December 2014 at 8:08

      anche il mio (di esperimento)

  5. E.G.

    23 December 2014 at 20:50

    Quoto e sottoscrivo!
    Esistono anche blogger che hanno trasformato il loro hobby (per l’appunto un blog) in un secondo lavoro. Dormono 4/5 ore a notte e corrono come forsennate per riuscire a far coincidere il lavoro “normale” e il lavoro da blogger.
    Baci E. (chimica farmaceutica che fa la farmacista e la blogger -per dire-)

  6. Marta

    24 December 2014 at 15:08

    Quoto, ma… speravo in un articolo scritto e fatto meglio. Peccato, perché tu sei brava e l’argomento di questo post molto interessante. Il risultato insomma 🙁

  7. mary

    18 January 2015 at 14:11

    fare la blogger con serietà, perché tutte le cose le puoi fare seriamente o male, è un lavoro ormai, in realtà ci sono ancora tanti pregiudizi, soprattutto in Italia dove c’è questo retaggio del fatto che se ti fai una foto truccata e ordinata allora per forza sei una vanesia, vuoi fare la velina, la modella ma non puoi allora sei una fallita ecc ecc
    siamo davvero all’età della pietra.
    io amo i blog ben fatti, quelli con dei contenuti, delle belle foto, tipo il tuo per esempio, non mi piacciono quelli che sono solo marchette su marchette (fatte anche male) per rifilare un tanto al chilo un po’ di pubblicità al pubblico e una manciata di euris nel proprio conto in banca
    così come non sopporto le blogger-dive, quelle che ormai non ti rispondono più, perchè loro sono al piano nobile e gli altri nelle stanze povere, ecco