A-socialmente fashion

A-socialmente fashion

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Mi fanno spesso questa domanda: “Ma te con ‘sto mondo che c’entri?”, e la mia risposta sarebbe sempre troppo lunga, per questo rispondo nella maniera più breve: “c’entro”.
C’entro. Non perché io vada a sgambettare a feste esclusive mezza ignuda, perché il più delle volte preferisco sgambettare in bici per andare a scoprire palazzi vecchi o case abbandonate con il plaid di Hello Kitty (tipo ieri sera con la festa esclusiva di Dsquared2 io ero stremata sul divano a vedere il programma della Carrà modalità “lobotomizzata”), e nemmeno perché abbia l’ossessione di taggarmi con qualcuno con più fan di me (e ci vuole poco) per guadagnarne alcune decine, ma perché sono ossessionata dallo stile, che è sinonimo di personalità.
E con tutto ciò non voglio dire che io sono l’outsider figa intellettualoide che non si vuole mescolare con la marmaglia che non aspetta altro che fiondarsi all’evento esclusivo (dove poi entrano tutti), ma che sono “fashion” a mio modo, party o vestiti estivi con due gradi a parte.
Mi piacciono i vestiti ma non faccio shopping compulsivo, ultimamente non faccio proprio shopping. Mi diverto di più a mescolare quello che già ho, o a ripescare, e nel mio armadio c’è tanto da ripescare.
Trovo più soddisfazione nel crearmeli i look, non nel copiarli da riviste, cerco di evitare i total look, o se li faccio “entrare all’ingresso”, faccio comunque una certa selezione.

Quello che mi piace della moda, che mi emoziona, è vedere certi pezzi, toccarli, ed immaginarmeli addosso con le cose che già ho. È un po’ come invitare un estraneo a casa, avendo però dentro anche un vecchio amico (vecchi abiti o accessori) perché ti fa sentire più sicura.
Perché a me fondamentalmente piacciono i vestiti, i cappotti, i calzini, i cappelli, mi piace la materia più che il concetto astratto, la filosofia, l’incomprensibile. Preferisco la facile e diretta comprensione di un capo che la sua spiegazione.
Mi piace la semplicità e la serietà della moda pur non essendolo affatto, mi spiego meglio: mi viene la pelle d’oca a vedere un abito nero doppiopetto dal taglio maschile, e non ad essere ad una festa modaiola con il dj figo, la gente figa, tutte e tutti fighi con abiti neri doppiopetto dal taglio maschile.
Non perché io sia asociale, anzi, ma perché queste feste modaiole sono divertentissime una volta, due, ma non sono moda, sono solo esibizione. E l’esibizione fa parte della moda, ma non lo è.
Mi dicono che dovrei andare a più feste per farmi vedere di più, indubbiamente è una cosa socialmente utile. Ma io preferisco andare di più in piscina. Vorrei avere lo spirito di chi si diverte tutte le volte a tutte le feste tutte uguali, da sempre, ma non ce la faccio. Ce la faccio una volta ogni tanto.

Mi arrabbio sempre con chi prende la moda solo come esibizione, perché è anche conoscenza. Di persone, designer, materiali, tagli. È introspezione: quando vedo un abito, che è lui, a me personalmente s’innesca un rapporto intimo, non perché io sia pazza, dura manco un minuto, ma è molto forte, desidererei indossare quell’abito all’istante, e non vorrei parlare con nessuno per quel preciso lasso di tempo.
È una cosa personale, che si traduce appunto in stile, ed è sempre difficile scindere lo stile dalla moda, perché la moda è più grande e tende sempre a fagocitarla, non a caso per avere stile ci vuole un cervello pensante capace di vagliare, e decidere senza farsi condizionare.

Quindi sì, io con questo mondo c’entro, in maniera più asociale che sociale, più personale, ma c’entro eccome.

Abito: Sveta
Cappotto: Maryling
Borsa Braintropy
Calzini: Philippe Mantoux

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Comments are closed.
  1. paola

    17 January 2015 at 12:46

    condivido e sento anche io queste cose, anche a dirle ci si sente in effetti un pò folli.
    e comunque quell’abito è strepitoso.
    paolasophia.blogspot.it

  2. mary

    18 January 2015 at 13:16

    sei una delle poche blogger che hanno ancora un senso dello stile personale, io adoro il tuo stile e ti prego assolutamente di non cambiare perché i tuoi look sono evocativi e interessantissimi
    in un mondo fatto di profili IG con angoscianti foto bianche, desaturate, minimaliste e tristi, sei una perla rara
    io penso che si debba postare per se stessi e non per gli altri blogger, non per le aziende, se poi piaci e qualcuno ti chiama, beh tanto meglio ma deformarsi totalmente per incarnare questi noiosi stereotipi che dilagano è infantile, stupido, noioso
    nessuno pensa più ai lettori
    per me un blog è un porta su un mondo che deve far sognare, immaginare, ricordare
    il resto è noia

  3. mary

    18 January 2015 at 13:19

    ps dimenticavo di dirti che con questi capelli biondi e corti sei assolutamente adorabile, sembri uscita da un vecchio film, stai benissimo!

  4. Anto Katy

    18 January 2015 at 20:08

    sei davvero…….. UNICA!

  5. Agoprime

    19 January 2015 at 11:17

    davvero particolare questo stile, comunque è molto carino!
    http://www.agoprime.it