Non andate a Tinos perché ci vado io

Non andate a Tinos perché ci vado io

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Dicono che Tinos sia diversa a seconda di ogni stagione dell’anno, ed io confermo, ma posso solo confermare per l’inverno e la primavera, anche se scoprirò presto l’estate. È un po’ una cartina di tornasole, dato che cambia colori a seconda del “Ph” dell’isola, va dal verde al rosso fino ad arrivare al giallo.
Ormai sono diventata l’agenzia del turismo greco per gli italiani, dato che mi arrivano più richieste del tipo “dove vado in Grecia quest’estate?” che altro. Prima o poi esigerò soldi dalla Grecia (anche se non è il momento adatto per battergli cassa).
Anche se quando consiglio Tinos è un po’ come se non volessi, perché la sua bellezza è il suo non-turismo, la sua difficoltà nel raggiungere posti magici, la sua naturale dolcezza e nel contempo la sua ostilità. Come il mondo, pure Tinos è bella perché è varia. Ed io voglio che rimanga varia nella sua pura essenza. Ma alla fine non mi resta che consigliarla perché è un’isola stupenda, come ho già scritto.
La cosa divertente è quando arrivo a suggerirla le risposte più comuni sono: “Ok, ma Santorini?”.
E da lì la mia gioia nell’essere “più sola” in un’isola felicemente tourists-repeller, e la mia rabbia nell’aver sprecato fiato o digitazioni per nulla (se tanto volete andare tutti a Mykonos o Santorini…).

“Ma poi Tinos è piccola”. Errore numero uno, dato che di villaggi ce ne sono una cinquantina e tutti molto diversi tra loro: c’è Volax, che pare il luogo bersaglio di qualcuno che lassù in cielo s’è arrabbiato parecchio (è costellato da massi giganti che paiono quais meteoriti), c’è Aetofolia, così perfettamente in ordine che pare ci sia passato uno stylist bravo a mettere tutto a posto, c’è Kardiani, arrampicato su una montagna, panorama mozzafiato, piazzette e scorci “a sorpresa”, insomma di cose da vedere ce ne sono un monte, mulini a vento, piccionaie, e animali a caso che t’attraversano la strada (con calma) compresi.
“Ma poi non è che mi annoio”. Errore numero due. Se ti annoi a Tinos hai dei problemi, dato che ci sono dei percorsi-vita da fare, centinaia di cose da vedere, spiagge su cui surfare (c’è anche una scuola di surf, Tinos Surf Lessons).
Quindi non è un’isola da vecchi che vogliono mettere a mollo le palle e fare camminate in pianura, no, è anche roba da giovani. Certo, è l’opposto di Mykonos, non vi aspettate centinaia di locali a caso con musica zarra da M20 (che io, tra l’altro, adoro), né spintoni da italiani con la polo con il colletto alzato, e non vi aspettare nemmeno sushi bar o altri ristoranti etnici, perché la regina qui è solo la Tradizione.

Come ho scritto in un mio pezzo che uscirà a luglio su WU Magazine (un’altra piccola novità: una volta al mese mi trovate sul cartaceo) Cristo s’è fermato oltre che a Eboli anche a Tinos, Dioniso ha preferito indugiare a Mykonos. Che poi per stare in tema c’è anche un mega santuario per i pellegrini ortodossi: una volta ho visto una religiosa camminare in ginocchioni in una strada in salita per arrivare alla chiesa, e ovviamente mi sono pure innervosita.

“Sì, ma che si mangia?”. Ok, non è perché Tinos è un’isola “a se stante” c’è problema di cibo, cioè, le provviste arrivano anche lì (anche se i gelati in vaschetta sono cari come il fuoco), ma soprattutto la produzione è autoctona, specie di formaggi.
I greci sono fantastici: hanno tre robe e con quelle ci sanno fare tutto, tipo olio, verdure e formaggi.
Mangiate tanto saganaki, formaggio fritto in padella, spesso servito con miele e sesamo, se potete mangiatelo nella piccola taverna che pare una casa della nonna di Agapi, o nel ristorante vicino alla spiaggia di Pachia Ammos, fate la scarpetta con l’olio, non è maleducazione, e poi è tanto buono come lo è pure il pane, al mattino fatevi una scorpacciata di tsoureki,  godetevi qualsiasi pasticcio con verdure e litri d’olio, sono sempre tanto gustosi. Diamine quanto mi manca la cucina greca

Detto tutto ciò c’ho pensato: Tinos non ve la consiglio, andate a Mykonos, così l’isola ce l’ho tutta per me, la Lucy wild, quella senza trucco e senza inganno, che certe volte mi piace parecchio (io e le pecore, i vecchini e il surf, sperando di riuscire a starci sopra).

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  1. Enrie Scielzo

    23 June 2014 at 12:38

    Aggiungerei ” non è un’isola da vecchi che vogliono mettere a mollo le palle” ai tanti motivi per cui ti adoro e ti seguo 🙂 Sembra un posto incantevole, la Grecia come mi immagino che sia la Grecia, quella che mi piacebbe visitare.
    Mi auguro di andarci un giorno (magari mi organizzo in base alle tue visite, così sono sicuro di lasciarti l’isola tutta per te 🙂 )

    Enrie

    http://enriescielzo.blogspot.it/

  2. Federica Di Nardo

    23 June 2014 at 15:17

    bellissimo posto:))) le foto sono stupende!!!

    Federica
    http://www.thecutielicious.com
    The Cutielicious