La Grecia è un problema meravigliosamente impossibile

La Grecia è un problema meravigliosamente impossibile

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C’è chi ha il Mal d’Africa, e chi ha il Mal di Grecia. E per questo ringrazio alcune persone che mi hanno fatto avvicinare a quel paese. Un paese meraviglioso per diversi motivi.
Prima di tutto è molto difficile, è problematico, e a me piacciono i problemi, a volte mi piace pure lasciarli lì e guardarli irrisolti, anche se mi provocano tristezza, ma la tristezza è pur sempre un’emozione, e quindi cosa più o meno buona e più o meno giusta, perché in un certo senso annaffiando il suo soggetto, lo aiuta a crescere.
La Grecia è un problema difficile, non è da “Pierino ha una mela, la maestra ne ha due, quante mele fanno?”, ma è da “Pierino ha una mela, l’altra chi ce l’ha?”. E chissà chi lo sa.
La Grecia è un problema che piglia le sembianze d’un vulcano attivo: pare, calmo, spensierato, che gne ne frega a lui, e così anche è, poi però ribolle, macina pensieri, supposizioni, e prova a darsi delle soluzioni.
E così sono i greci, essere travestiti di facilità ma che in realtà non lo sono affatto, perché vengono dalla terra dove sono nati, che ha l’infinità del mare, la frammentazione e la diversità delle isole, l’asprezza delle montagne, la vecchiaia dei villaggi, l’estrema giovinezza di certe isole e città.
Metti insieme tutto questo e vedi cosa ne viene fuori. Non certo una cheescake, quanto piuttosto una Sbrisolona. In fondo non sono poi così diversi dagli italiani. In fondo.

Ultimamente sto pensando molto al mio equilibrio, e al fatto di averlo più o meno trovato: il mio equilibrio non può stare solo in una città, che è un contenitore creativo di eventi, sapori, odori e colori, ma deve essere anche per una parte altrove; altrove dove ci sia un contenitore creativo di eventi, sapori, odori e colori ma di tutt’altro genere. Eventi naturali, sapori genuini, odori di animali e colori non artificiali.
Per questo ogni tanto prendo e me ne vado. Finora sempre nella stessa (meravigliosa) isola. E invece adesso voglio cambiare. Il mio equilibrio è talvolta nella più completa solitudine d’una casa in mezzo al niente. Mica è un caso che mi stia balenando l’idea di prendermi una casetta in un’isola, così come se fosse la mia seconda casa: sarebbe un sogno andarci a scrivere, io, il mare meglio d’inverno o in primavera, e i famosi gatti della Grecia. Un posto dove ci siano anche le onde.
Devo solo diventare un po’ più ricca, ma secondo me ce la farò.

Mi sono chiesta spesso perché mi piaccia tanto quel paese, pur non conoscendolo mica tutto, anzi.
E oltre ad essermi risposta “perché è problematico”, me ne sono data altre di risposte: è capace di tacere tanto, quanto di fare tanto chiasso, approva senza giudicarti le scarpette con il pane nell’olio, è cultura e tamarraggine insieme (proprio come l’Italia), è incredibile, ma davvero incredibile coraggio e spensieratezza. E non è una cosa da tutti i giorni essere capaci di essere spensierati.

A volte vedo la Grecia come un paese troppo benedetto, troppo stato sotto la protezione di bizzarri dei “umanizzati” per troppo tempo, e adesso per questo sta pagando la legge del contrappasso. Gli dei, se pur dei, hanno profanato troppo, sono stati troppo viziati ed adesso qualcuno, forse il dio vero, non umano, si sta piano piano vendicando. Perché la Grecia è sempre stata “troppo”: quante parole vengono da lì? Quanto potere ha avuto la Grecia nella storia? Quante opere fantastiche ha fatto? E adesso questo troppo è stroppiato, il palloncino rosso pieno zeppo di tutto ciò è scoppiato e tutto quello che c’era dentro s’è sparpagliato in modo disordinato.
Ecco, la Grecia è disordine, affascinante caos per definizione, ammaliante donna incomprensibile, improbabile rebus ostico anche per Einstein, figurarsi per me. Per questo la devo prendere a piccole dosi, per assaporare al meglio la bellezza dell’irrisolto, prima che diventi furiosa nel tentare di risolvere ciò che è praticamente impossibile.
Tra me e lei c’è e ci sarà sempre un conto aperto.

Foto realizzate con Canon 6D
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  1. mensa

    18 August 2015 at 14:05

    Sei incredibile. Le tue foto dal post sullo champagne delle barche e del costume pin up mi ha fatto comprare questo costume con le mutande a vita alta (bello?:)) e adesso cerchiamo con il fidanzato i biglietti per la Grecia per ottobre. Mi è venuta troppo voglia di bellezza. Meravigliosamente possibile 🙂