Meglio stare fuori, così ho sempre ragione

Ho imparato quest’anno cosa significa salire su una nave, tipo, prima mi immaginavo porte d’ingresso non dico in legno  massello ma quasi, pensavo non si potesse manco stare fuori, pensavo che ci fosse il wifi non a pagamento.
Ignorante che non sono altro.
La porta d’ingresso d’una nave è una sorta di ponte levatoio prima e dopo l’entrata del quale è l’inferno: c’è gente, specie anziana, che spinge qualsiasi ostacolo, anche non vivente, che hanno davanti, pensando di accelerare l’ingresso, giochi con frontiere, famiglie numerose che urlano chiamandosi le une con le altre, violenti pic-nic con chilometri di carte e cartine, addetti ai lavori che urlano e lanciano cose e gente a caso per velocizzare il traffico flora e fauna, motorini, macchine, cani, borse e bustine. Un energetico delirio che una volta traslocato in nave trova la sua pace, se pur frizzantina.

Ho preso la nave per andare ad Andros senza pensare bene a cosa mettermi, voglio dire per viaggiare la filosofia delle poche beghe è sempre la migliore, senza curarmi di rossetto o peli sotto le ascelle, e forse è per questo che ho deciso di scattare, con la canottiera sporca di sale marino, i capelli alla CDC e la ceretta non fatta, si intende. Perché chi se ne frega, scattare su una  barca è così bello, starci sopra lo è.
Viaggiando di notte ho scoperto una cosa bellissima: ci sono certe case nelle isole che alla vista di una nave cominciano a spegnere ed accendere le luci, per salutare, e qualcuno dalla nave risponde puntando un fascio luminoso verso chi ha lanciato il saluto. Non è una cosa meravigliosa?
Ho scoperto anche un’altra cosa: le persone che decidono di stare all’aperto, parlano di meno, perché grazie a dio lasciano che il mare faccia il suo monologo, e almeno con quello non c’è bisogno di replica, per questo preferisco stare fuori. Così ho sempre ragione io, a patto che il mare non si incazzi.
E poi: le cheespie di qualsiasi nave in cui abbia messo piede sono fantastiche.
Gi innamorati su una nave sono ancora più innamorati.
Una nave ha degli abbinamenti di colori che consiglierei vivamente a stilisti e designers, che poi è la stessa cosa.
Una nave può essersi fermata agli anni Ottanta, ed io adoro.

Pantaloni: H&M, vecchi
Scarpe: da vecchia
Canottiera: nuova, ma a questo punto, per coerenza dico vecchia.