Il periodo del playback e dello sbadiglio

Il periodo del playback e dello sbadiglio

 

cf5d1b1da7f61fc77dbe9ca95e850f79Che maciullamento di palle. Nessuno come questo periodo può essere tanto da sbadiglio e playback. Playback perché sai benissimo cosa le persone diranno prima che parlino, da sbadiglio perché pare che tutti abbiano l’esigenza di dire sempre le stesse cose. Infatti anche io ho appena detto la stessa cosa, ma non è colpa mia, è il periodo che, vivendolo, mi ha contagiato.
Le tematiche principali sono sempre le stesse da quando io ne ho il ricordo:
1) Che mi metto a Capodanno? E via: riviste, blog e siti in generale che consigliano, udite, udite, colpo di scena, abiti rossi, al massimo neri, con “qualche dettaglio dorato”. Borse non grandi (ma dai, io pensavo di andare ad il cenone con una shopper) e scarpe con il tacco. Due coglioni. Ma poi per andare dove? Se sei in una capitale europea oltre al piumino e ad un paio di scarpe comode non so cos’altro ci si potrebbe infilare. Se sei ad una cena in casa sarebbe un tantino fuori luogo andare troppo in tiro, se sei ad un dinner di galà, saresti uguale a tutti gli altri (quindi stupisci, via, un bello scollo posteriore e passa la  paura). Ah, ovviamente i consigli per il Natale sono praticamente quasi gli stessi del Capodanno, non ho mai capito perché. Bè, io a Natale avevo una mini salopette di pelle, anche se ero quasi tentata di rimanere con la tuta di pile, mentre domani disololosa.
2) Dieta. Ma porca paletta, godetevela la vita. Chetatevi. Non sporcate Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Tumbrl, e la vostra stessa bocca continuando a pensare al mantra de “la dieta dopo le feste”, perché A. Non v’ha detto nessuno di mangiare come maiali al trogolo. B. Non frega davvero a X, Y e Z della vostra linea C. Mettete solo ansia (e nervoso, nel mio caso).
3) Mi fanno tornare a lavorare il 3, che imbecilli. Purtroppo le vacanze non sono infinite, c’è da farsene una ragione e fin dai tempi più remoti c’è chi ha culo e chi no. Nel primo caso le feste vanno dal 23 al 6 ininterrottamente. Amen. Nel secondo sono feste per sfigati.
4) Il prossimo anno mi iscrivo in palestra. Ci potrebbero snocciolare il rosario e farne una preghiera con tutte le volte che sento dire (al giorno) questa frase in questo periodo. Anche lì: lo dici una volta, l’ho capito. Non sono né sorda, né rincoglionita (insomma).
5) Ma te che fai a Capodanno? (domanda a cadenza “due volte al minuto”). Ansia. E poi coloro che formulano questa domanda sono gli stessi che dopo 72 ore dicono: “No, ma io non faccio niente, una cena tra amici e via, perché il 31 se ne approfittano tutti, sai quanto spendi, magari parto dopo”. (Ecco, e stacci anche nel luogo di destinazione, grazie).
6) E’ dicembre: fa freddo (oggi ci sono 10 gradi).
7) Ma te l’hai fatto l’albero? (No). E poi anche gli alberi sono tutti uguali: con le palle dei soliti tre colori natalizi e la stella in cima. Mai qualcuno che facesse un albero con i fogli di giornale, o con il cibo, per esempio. Facebook è il campo prediletto di foto di codeste specie di conifere natalizie vere o finte. E poi fossero belle le foto.
8) “All I want for Christmas is you” diventa la colonna sonora corale del mondo intero, anche questa socialmente condivisa, per forza. Con Mariah Carey di rosso vestita, ovviamente. Un fucsia no.
9) Ce l’hai il fidanzato? Ti sposi? Tutti i 25 dicembre intorno alle 14,30, a pranzo abbastanza avanzato, questa è la domanda che tutte le nonne e zie del mondo rivolgono ai propri nipoti. E i nipoti sono costretti a rispondere “sì”, in ogni caso, per evitare tiritere, medesime da quando si ha compiuto l’età dei 14 anni. Io ho l’unica nonna del pianeta che mi ha proibito di sposarmi.
10) Quando torni? Dato che per Natale si torna dai parenti, ciò che ti chiedono sempre, al momento del saluto, è una data precisa del ritorno per poter organizzare cose. Organizzare? Quale verbo più repellente a cui sono idrofoba all’ennesima potenza! “E comunque non lo so”: la mia risposta spiccicata da almeno una decade.

Buona estate. No perché “buon anno” lo dicono tutti.

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