IL POST-ONE SFILATE (PER CHI HA PAZIENZA)

IL POST-ONE SFILATE (PER CHI HA PAZIENZA)

milaA parte le tante scemotte poser, le tante sfigate che manca poco venivano fuori dagli show con carretti di gelati, Kung Fu Panda, rastrelli da giardino o televisori al plasma LCD, pur di attirare l’attenzione e ritrovarsi il giorno dopo sui maggiori siti di streetstyle (sono le stesse che passano nottate e giornate a cercarsi sul web per poi vantarsi ri-postandosi su Facebook), alla Fashion Week ci sono “anche” le sfilate.
E quest’anno ne ho fatte diverse, anche se avrei dovuto vederne di più, ma in certe occasioni me ne sono andata via causa disorganizzazione, in altre idem perché ero “troppo standing” da vedere solo crani e spalle altrui (non delle modelle), e in altre ancora perché sono stata trattata dalla security o dalle PR occasionali e occasionalmente rifatte che manco la Parietti, come l’ultima delle sfigate. No, thanks.
Qui ho fatto un riassuntino (anzi, riassuntone) degli show che ho visto. Ammetto questo post-one sia dedicato ai più pazienti, ovvero a quelli che hanno voglia di andare con il mouse giù e giù e ancora giù…
Non c’è un ordine logico, l’unico ordine è quello in base al caricamento su wordpress dalle cartelline accuratamente suddivise per marchio, quindi, alla fine, è tutto casuale (ovvio).

Trussardi
A parte 10 alla location, La Rotonda della Besana, anche la sfilata si piglia un buon voto, primo per il mix-contrasto vincente di colori azzurrino, zucchero puro, e rosso fuoco sulla pelle (non umana), secondo per le uscite total black, che manco ne “Il Corvo”, ed io ero una di quelle adolescenti che aveva pure la videocassetta. Questo match tra aggressivo e sofisticato m’ha convinta. trussardi2trussardi4trussardiopen

Massimo Rebecchi
Sicuramente vince per portabilità, anche se alcune uscite le ho trovate un po’ cheap, altre invece mi sono parse un perfetto mix tra colori, forme e fantasie, come la camicia tricolore e taschino in fantasia abbinata ad una gonna tubino bicolor. Stupendo il trucco, caratterizzato da ombretto giallo, ma si sa, io col giallo sono un “po'” fissata. 
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For.me Elena Mirò
Una grande sorpresa ragazzi, una gioia infinita nel vedere sfilare donne, e non pali rachitici. Peccato che sia convinta che il trend della modella 22 chili sia irreversibile, nel frattempo sorrido felice e beata a vedere quest’altre ragazze normali. Amen. Che poi  diciamocelo, tutte proclamano le “taglie normali” ma vogliono pesare 18 chili. Ma non mi dilungo. Dicevo che quella di Elena Mirò è stata forse la sfilata più sorprendente, anche dal puntio di vista dello stile: bellissimi i completi pantalone-giacca over e quelli gonna-casacca a tubino. Idem i sandali flatform “da San Francesco”.miroopenmirò mirò2 mirò4mirò5

Mila Schön
Per me Mila Schön è un po’ come Albino: un meraviglioso marchio di nicchia, da capire sicuramente, raffinato e dolce allo stesso tempo. Se vogliamo, è tipo l’opposto di Cavalli, o di Versace. La sfilata, oltre a svolgersi in una location fantastica, è stata da sogno. E’ proprio l’unica “cosa” che rende alla perfezione: il sogno. Quelle maniche leggere e voluminose di abiti svolazzanti, quei cappellini da “signorina”, quei completi bianchi semplici ma in realtà preziosissimi. Io indosserei tutto, quindi quella di Mila Schön è stata una delle mie sfilate preferite, e mi stupisco che non sia su Style.com.

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I’m Isola Marras
Ad un certo punto ho cominciato a pensare che qualsiasi abito possa imbastire Marras per me è sempre tutto da sogno, perché effettivamente lui è forse l’unico capace di inebriarmi, di ipnotizzarmi, di farmi iniettare da qualcuno d’invisibile una sorta di morfina nel sangue, della droga  che mi fa vedere cose belle e sciogliere le tensioni che ho nel corpo. Qui poi ci sono fiori e calzini con i sandali. Bingo. marrasopenmarra3marras5imisola

Just Cavalli
Giovane a audace, la collezione non è indossabile a livello di total look, per lo meno da persone “normali”. Invece “se po’ fa'” con solo le casacche a quadretti, solo i pantaloni leopardati lucidi e così via. Comunque la collezione m’ha messo allegria.justcavalliopenjust2 just3

Gucci
Cosa sia successo non lo so. A me Gucci ha sempre fatto sballare, e invece stavolta la collezione m’è sembrata più da mare che da città. Inoltre nessun entusiasmo per tagli particolari, dettagli, e tanto meno tessuti. Aspetto fiduciosa la prossima collezione (eppure la Cruise era così figa, mah). 
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Genny
Sì, assolutamente, m’è piaciuta. Ero titubante sul nuovo direttore creativo, Sara Cavazza Facchini, perché Colangelo è pur sempre Colangelo, invece ha sfilato una donna con le palle, un po’ Versace, un po’ Puglisi ma con il sangue di Genny. Belle le lunghezze, o mini o maxi, interessanti gli accessori enormi e gold, vedi cinture, sì a quell’allure da diva, a quello scintillìo ovunque.

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Emporio Armani
Ah, quei maxi pantaloni, quel look androgino con giacca over, calzone a vita e capello raccolto. Sono abbastanza convinta nel dire che oramai non trovo più differenze tra Emporio e Armani, ma poco mi importa, tranne i vestitini a fiori con le calze, io mi metterei tutto, e mi sentirei pure tremendamente chic. 
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DSquared2
Wow. Ogni volta prego d’essere invitata allo show dei gemelli perché è uno show, appunto, uno di quelli che ti gasa, ti fa muovere le spalle e tenere il tempo della musica con il piedino “taccato a dovere”. Giuro che se avessi potuto mi sarei messa a ballare. La collezione? Wow. Da diva, eccessiva e misurata, colorata e neutra, luccicante e non. Una sorta di “tutto il contrario di tutto”, ma con logica. Wow, insomma.

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Costume National
Qui si parla di righello e compasso, di squadra e centimetri, d’architettura. La sfilata di Costume National, in quella meravigliosa location ancora da finire, è caratterizzata da “rettangolini” di donne vestite di triangoli, semicerchi e rombi. M’è piaciuta, molto più delle sfilate scorse, in questa ho visto freschezza, rigore e novità, coerenza stilistica pur rispolverata nei colori e nei modelli. Io dico sì. costumeopencostume2costume5costume4

Gabriele Colangelo
Gabriele Colangelo è un genio, e su questo non si discute. Che poi la sua sia una moda non di nicchia, di più, è un altro discorso. Lui è capace di unire il gotico allo chic, l’Oriente all’Occidente, l’uomo alla donna. Non so, io lo trovo stupefacente. gabriele colangelo9colangelo5colangelo1 colangelo3 colangelo4

Chicca Lualdi Bee Queen
Una delle mie sfilate preferite. Questo look pulito, da studentessa con occhiale da vista e golfino a scollo V, da ragazza “giusta” con mini abito luccicante, da brava ragazza con cappottino che supera di lunghezza di poco i pantaloncini e si abbina a delle scarpe dal tacco mai vertiginoso, mi ha letteralmente conquistata. Comprese le gonne ampie, ma sempre corte, abbinate a casacche che scoprono leggermente la pancia. Chicca, se potessi la prossima PE mi vestirei solo con le tue cose!chiccaopen

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Byblos
Che dire: non male. Certi giacchini con le spalle a “U”, certi abiti cortissimi con corpetto e gonna a ampia ok, ma è come se a Byblos mancasse qualcosa, non so di preciso cosa. Forse un po’ di verve, una rispolverata, una botta di vita. Ci devo ragionare. byblosopen

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Angelos Bratis
Una ri-scoperta. La riprova che la bellezza sta anche nella semplicità apparente e nella complicatezza della ricerca dei tessuti e dei tagli. Le gonne e le giacche che paiono fatte a intreccio con il legno, dure, abbinate alle morbide camicie e pantaloncini, non hanno potuto non conquistarmi. Idem i maxi camicioni corti e i “pigiami”.
Per me è un 10. angelosopen

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Blugirl
Bambine cresciute, ragazze-donnine. Vestiti come grembiulini, scamiciati come abiti. Le “femmine” perché non hanno un’età in realtà) sono giovani vestite da adulte, tentano di crescere con il leopardo, ma non possono resistere a colletti, pizzi e merletti. Giocano a fare le dive, specie con il parrucco (a cura di L’Oreal Prefessionnel e Redken), che ricorda quello di Monica Vitti e Brigitte Bardot, giocano come le bimbe, riempiendosi di colori e accessori luccicosi. blugirl6blugirl blugirl2 blugirl3 blugirl4blugirlcostance hairby

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Giorgio Armani
Che piaccia o no, è la donna sofisticata per eccellenza, quella che va sul red carpet con un velo di fondotinta (Maestro, di Armani, ovviamente) e una passata di mascara, quella che ai party vince per sobrietà che colpisce, che per strada non ha bisogno di farsi notare per eccesso di femminilità scontata, ma per una simpatia al maschile mai fuori luogo. Un gusto un po’ “vintage”, lungi dalle modaiole che di tendenze flash si riempiono da capo a piedi.

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Un grazie a Seat (e a Mattia) che mi ha scarrozzata!armani4

Comments are closed.
  1. sonia

    30 September 2013 at 9:16

    Aspettavo questo post per conoscere il tuo punto di vista e leggere delle tue impressioni “dal vivo”, a presto!