Allegria, con “Campanile Sera”

Allegria, con “Campanile Sera”

Dopo il post su Mai dire banzai in tanti mi avete chiesto di scrivere qualcosa su Giochi senza frontiere. Dal mio ultimo post è passato, direi, abbastanza tempo ma diciamo che tra feste, Capodanni, Befane e Carnevale non ce ne siamo accorti, vero? (In questi casi si deve sempre rispondere affermativamente).

Tornando a noi, collegare le due trasmissioni era, ed è, quasi ovvio. Anche io inizialmente volevo fare un post includendoli entrambe. Poi però mi sono un po’ incartata, in quanto li ho sempre visti come due cose molto diverse.
La cosa che mi sono sempre chiesta, o meglio che mi chiedo da qualche anno a questa parte, è dove fosse finito Giochi senza frontiere, perché a me piaceva proprio. L’ho sempre trovato un programma per famiglie, leggero ma adatto a tutti, una cosa non troppo da bambini ma neanche troppo da grandi, non era Bim Bum Bam e non era il Gioco delle coppie. C’erano lo sport, le domande, il gioco sano.

Intanto il fatto che le varie squadre fossero di diversa nazionalità a mio parere era grandioso. Era un po’ come la coppa Uefa degli sport generici, i nostri europei prima delle vere Olimpiadi. E mano a mano che l’Europa cresceva entravano anche nuove squadre come la Cecoslovacchia (che ancora era una) o le squadre dell’Est che fino ad allora erano rimaste più in disparte. Ma con l’euro è finito tutto (un po’ di sano populismo vista la vicinanza delle lezioni fa sempre bene. Ovviamente è tutto uno scherzo e non voglio assolutamente tirare fuori questo argomento).
Da quel che mi ricordo erano di padronanza francese (Jeux sans frontieres), ma è sempre stata una tradizione tutta italiana. Infatti, altro che millennials, andate a chiedere ai vostri genitori, se si ricordano Campanile sera. Tutto è nato da lì. Campanile sera è il programma che ha ispirato Giochi senza frontiere.

Cosa potevano inventarsi quei geni degli Italiani negli anni 60/70? Una bella serata di giochi tra una città e l’altra, lungo tutto lo stivale. Domande di cultura generale e prove atletiche. Una città del Nord contro una del Sud. Chi vince va avanti, chi perde cede il posto ad un’altra città. Il tutto per far conoscere l’Italia, per invogliare gli italiani a girare per questo meraviglioso Paese e andare da una parte all’altra. Una genialata per incrementare il turismo.
C’era ovviamente un video promozionale ad inizio puntata dove venivano messe in mostra le piazze più belle, i porticcioli e gli scorci più romantici. Ma che ve lo dico a fare, siamo italiani, ci sappiamo (e si spera ancora) vendere bene! E poi conduceva Mike Bongiorno, che chissà che bel giovanotto!
C’è sempre la domanda però, la cui risposta, che mi sono data, non mi soddisfa: che fine ha fatto Giochi senza frontiere?

Perché io ho provato a cercare qualcosa, ma ne è venuta fuori una cosa molto più misera per adolescenti. Mentre gli adulti giocano ai pacchi, ad indovinare le età e sperano ancora di diventare milionari.

di Greta Rani

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