Tutta colpa del pavimento

Tutta colpa del pavimento

Ricordo il giorno in cui decisi di comprare questa casetta: era in disordine, con una di quelle cucine da incubo, con mobili presi e messi a caso, il bagno della nonna e la camera anni Ottanta. Non dico che nessuno l’avrebbe mai comprata, ma sicuramente avrebbe dovuto essere dotato di immaginazione.
Credo che la prima “colpa” fu del bimbetto che mi accolse alla porta sgambettando in sella al suo triciclo, seguito dal classico paio di genitori giovani e cool.
La seconda colpa fu tutta del pavimento, così meraviglioso che mi risultò davvero difficile non pensarmi danzare a piedi nudi tra un ghirigoro e l’altro.
“Se vuoi qui puoi mettere un bel parchè”, mi disse l’agente immobiliare.
Non ci feci nemmeno caso.

La terza colpa fu dell’edifico che era, è, storico: ha infatti ancora delle frecce disegnate su alcuni muri esterni per indicare i rifugi dove ripararsi durante la guerra.

Era solo la terza casa che avevo visto, ma quel calore umano assieme ad un inestimabile valore storico bastarono e avanzarono per dire quell’importante “sì”, segno che grande sei diventata davvero.
La verità? La casa è piccina per me, con tutta la roba che ho, ma mi piace troppo, infatti la sto adattando per farla sembrare più grande, continuando a riempirla di cose vecchie e altri pezzi del passato, che più guardo più sogno.


Poi, a parte gli immancabili rompi balle e le irrinunciabili impiccione, ho dei vicini meravigliosi che mi invitano spesso a cena.

Cos’è la bellezza? È davvero un puzzle di tanti pezzi che s’incastrano perfettamente con il tuo cuore formando il “perfetto quadro di New York”.

Total look: Stella Jean
Ph: Mauro Mattia Serra

Comments are closed.