Guardami, e poi ti guardo

Guardami, e poi ti guardo

“I Barberini sono gli occhiali di chi guarda, non di chi vuole solo essere guardato”
Nè borse, né scarpe, il mio accessorio preferito sono senza dubbio gli occhiali; in questo credo di essere un po’ paracula, dato che ho una forma del viso con cui si sposano bene quasi tutti i modelli (tranne quelli troppo piccoli).
Mi piacciono tutti gli occhiali, sia quelli senza montatura, sobri ed eleganti, sia quelli trash, grandi e colorati. Tondi e rettangolari, a forma di gatto, e di cane, se esistesse.
Tuttavia crescendo, oltre che dell’estetica (devono essere belli, e mi garba anche essere guardata per i fanali che indosso), mi sono trovata a preoccuparmi della qualità (ah, la vecchiaia).
Quando ho avuto modo di conoscere più da vicino l’azienda Barberini, un “grande covo di cuori”, di persone, di gentilezza e umanità, oltre che di macchine, mi sono trovata nel mezzo, ovvero tra il fuori e il dentro.
Perché scegliere se si può avere entrambe, dentro e fuori?
Barberini, azienda leader mondiale nella produzione di lenti solari in vetro ottico, fa oggetti di gusto, viva il fuori, e in vetro ottico, resistenti ai graffi, leggeri e antiriflesso, viva il dentro. Basta effettivamente toccarli per capire.
Sono “gli occhiali non di chi vuole essere guardato”: effettivamente non sono né a stelle e strisce, e nemmeno dalle forme eclettiche, c’era già mercato per quello. Sono “gli occhiali di chi guarda”, dice l’azienda. Effettivamente se potessi scegliere due icone a cui fare indossare i Barberini sceglierei Robert Redford e Monica Vitti, oggettivi esempi di bellezza, di quella grande personalità che non ha bisogno di essere ulteriormente messa in evidenza, e classe senza tempo. E la vera classe non va certo a braccetto con l’esoso, il kitch, il troppo, basta lei, dunque gli occhiali diventerebbero un rafforzativo, un supporto non invadente, una rifinitura necessaria.
D’altra parte, diciamoci la verità, basta guardare la collezione Big Bang, la prima della casa italiana, per capire che certi occhiali invece si notano eccome. Si notano però per sobria raffinatezza.
Per intenderci non dici, riferito a chi li indossa: “Wow figata, fammeli provare”, bensì: “Che occhiali sono? Fai un po’ vedere”.

Top: P.A.R.O.S.H.
Pantaloni: Lola Swing
Occhiali: Barberini Eyewear

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