Lì dove c’era l’Ovomaltina

Lì dove c’era l’Ovomaltina

Ovomaltina

Spesso quando vado a trovare Lucia a Milano per qualche giorno mi rammarico sempre di non avere il tempo di vagare  e “scovare” qualcosa che era antico ed è diventato moderno.
Cosa intendo? Una casa, uno stabilimento adibito una volta ad una certa attività, che è stato trasformato in un qualcosa di diverso, mantenendo, nel possibile, la struttura architettonica originale. Originale perché gli architetti sono riusciti ad inglobare il moderno in ciò che c’era prima. Questo mio interesse è nato quando io e Lucia giravamo per le zone delle vecchia periferia di Milano, per scoprire qualche negozio che avesse qualche mobile che si confacesse allo stile della sua casa e al suo modo di pensare l’arte.

Un pomeriggio freddo di novembre ci recammo a Crescenzago e trovammo dopo un discreto peregrinare via Meucci; in questa via c’è la sede della Cargo, attività commerciale di arredamento e di prodotti artigianali multi-etnici. Era proprio il posto giusto per Lucia. Appena entrati mi accorsi che l’interno era ben luminoso, luminosità data da finestre e oblò; più mi addentravo e più mi convincevo che essa non rappresentava solo un emporio, ma un vestigio di un passato: una fabbrica! Ma quale? Dopo aver acquistato gli arredi che ci interessavano, andammo in un salone-bar per un caffè. Mentre lo sorbivo, il mio sguardo cadde su una sequela di uncinaie sporgenti dalle pareti.
“Ecco” – mi dissi – era un mattatoio dismesso! (scusate, sono un Veterinario). Chiesi conferma della mia tesi al barista e la sua risposta mi gelò: era la fabbrica della Ovomaltina. Questo nome mi fece tornare con il pensiero agli anni della spensieratezza: la prima colazione, la mamma che mi invitava a bere con il latte quel miscuglio buono che ti invogliava perché aveva un gusto di cioccolata.
Pensate! Ero nello stabilimento che produceva questo prodotto alimentare, che dicevano dava forza a sostenere, mi sono visto in grembiule nero, seduto su una non comoda panca, durante una lezione interminabile del maestro Incerpi.
Un grande ciclista svizzero, Kluber, degli anni Cinquanta lo reclamizzava con il detto: “Ovomaltina da forza”. Lo stabilimento non produceva solo il prodotto, ma già dal 1942 si conducevano ricerche per un composto che risultasse attivo contro il diabete per via orale. Fra i ricercatori c’era Primo Levi, ebreo, che usava i conigli da laboratorio sui quali venivano verificati i livelli di glicemia dopo la somministrazione del composto. Lo stesso Levi si meravigliò che dopo un bombardamento notturno, la mattina dopo trovò i conigli intenti ad una meticolosa e generale campagna copulatoria: le bombe non li avevano spaventati per nulla, lo spostamento d’aria li aveva liberati dalle gabbie. Non sono aneddoti, ma fatti veramente accaduti, in uno stabilimento creato negli anni Venti, che insieme ad altri, ancora più importanti, ha fatto la storia gloriosa di Milano”. 

Il Dottor Del Pasqua

Comments are closed.