Ma come fai? Faccio.

Ma come fai? Faccio.

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Ultimamente la domanda che mi sento formulare più spesso è: “Ma come hai fatto? Come fai?”. La risposta è: “Faccio, ho fatto”. Non è difficile. E non è una questione di (in)sensibilità, è una questione di felicità, prima di tutto.
Come si può essere felici in una situazione che sai benissimo ti fa soffrire? Sei solo uno stupido se continui a voler soffrire. E’ la cosa più semplice del mondo, non si parla di razionalità, ma di naturalezza. Eppure tutte/i che vogliono stare male. Nessuno che vuole metabolizzare ed essere pronto per assaggiare un nuovo cibo, tutti che preferiscono rovistare tra gli avanzi e ingurgitare qualcosa di avariato. Poi è ovvio che stai attaccato al cesso per ore e ore. Se non mangi cose buone rischi di star male, se non vivi cose buone idem.
Quando ho trovato la Memo Mug su Goolp.it non ho potuto fare a meno di prenderla, perché la mattina è sempre bello iniziare con un messaggio positivo scritto di tuo pugno (se poi c’è chi te lo scrive ben venga). E stamane c’ho scritto sopra quella “famosa” domanda, che ritengo sia abbastanza assurda, alla fine. Non ha senso. Io mica ho la soluzione di tutti i problemi. No, ho solo un cervello che vedo di far funzionare per tarare la Lucy più o meno sempre nella tacca “Volersi bene”. Ci prova, per lo meno.

Poi c’è da dire una cosa: io sono una di quelle che la mattina s’apparecchia la tavola, che se non mangia un bue in porchetta non va avanti, quindi è, come dire, forse il momento più bello e “importante” della giornata. E faccio colazione sempre: posso aver sofferto per qualsiasi cosa, fisicamente o moralmente, ma io devo mettere le tovagliette con i cuori sul tavolo, scaldare il latte… un rito che amo. Sì, lo amo. E non potrei mai andare d’accordo con un uomo che non fa colazione. Mai.
Anche se la mia preferita, presa sempre su Goolp.it è la tazza che “si sveglia”, la Morning Mug, per la quale ho fatto un video, che avrei tanto voluto postare in modalità preview, ma sono circa 6 ore che cerco di trasferire il video su iMovie, di caricarlo su Youtube e condividerlo con l’apposito codice (del menga). Ma niente, non riesco a fare niente di tutto ciò perché io e la tecnologia ci odiamo alla follia, ma su Youtube l’ho messo. Guardatelo che è bellino, ovviamente c’è anche Lina che deve sempre stare nel mezzo (poco egocentrica).
La tazza, che ho deciso di chiamare Elisa, non solo si sveglia, ma si sveglia con il rossetto rosso, quindi è proprio la mia tazza. L’ho chiamata Elisa in onore di una mia amica con la quale ho recentemente cenato a casa (quasi in pigiama), ma entrambe con il rossetto rosso sulle labbra. Che chic. Con il rossetto rosso è come se tu ti sentissi sempre e comunque figa (e anche con lo smalto rosso).
Morning Mug, rispondi anche tu alla domanda che in genere tutti fanno a me: “Ma tu come fai? Come fai a trasformarti?” No, perché vorrei trasformarmi anche io da cessa appena sveglia a figa già truccata. Tranquilla, non voglio una risposta, continua a trasformarti con il calore dell’acqua come solo tu sai fare. Mi serberei il fascino del mistero.

Sarà il periodo “cucina” (e tra l’altro io manco cucino), ma ho preso anche gli omini senza testa, gambe e braccia, formine per fare biscotti che non farò mai, dolcissimi mutilati gastronomici. Ma tante le volte dovesse venire qualcuno a casa mia a farli (e che magari mi spieghi come si usa il mio forno)…
Infine la cosa che ho sempre desiderato avere, un po’ per il fascino di George, Como, Laglio, un po’ perché fin da bambina avrei voluto una macchina del caffè a casa. Da noi durò poco, la Moka s’incazzò ed ebbe la meglio sull’intera famiglia Del Pasqua.
Ma adesso ho un’Inissia Nespresso rossa rossa (piace anche a Lina).
Insomma adesso per la mattina ho tutti (tranne il latte per domattina, e questo per me è fattore d’incommensurabile incazzatura).

Smalto Le Vernis Rouge Rubis Collezione Nuit Infinie de Chanel

caffe

formine

forminelina

Linacaffeina

memo

tazza2

tazza3

tazza4

 

Comments are closed.
  1. Rosaria FF

    24 November 2013 at 20:26

    Tu mi fai morireee!
    Leggerti crea una dipendenza bizzarra, sembra che sia io a scrivere o una mia cara amica.
    Ergo interpreti con straordinaria arguzia il pensiero di noi, uniche e comuni supergirl (si esatto, tipo Nanà).
    Top!
    Rosaria

    • Lucia

      25 November 2013 at 12:55

      <3