Tutti lo vogliono (il caffè)

Tutti lo vogliono (il caffè)

 

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Sono sicura che in un articolo su tre riguardante il caffè e i gli abitanti dello stivale leggerei una frase del tipo: “Ah, gli italiani, popolo di caffè-o-inomani”, o qualcosa del genere. Ah bè, mi pare sia la scoperta dell’acqua calda, perché ve lo (ri)dico, non lo sa proprio nessuno che noi praticamente campiamo di caffè. Quindi in questo post non leggerete niente di simile, a parte un’invettiva contro codesto luogo comune or ora “svelato”. Stop. In caso contrario, vi prego, frustatemi.

A me il caffè piace, anche se ne bevo molto meno di quando ero più giovane, perché per me il caffè non è tanto pure sapore quanto rito sociale e personale.
Al mattino io stessa mi devo preparare il caffè (dubito che la mia gatta Lina ne sia capace), perché mi rilassa la gestualità abitudinaria del cucchiaino che si diletta a fare il girotondo nel bicchiere (per me niente tazzina, preferisco vetro), perché quando ho ospiti in casa mi diverte chiedere “Chi vuole un caffè?”, perché lo vogliono sempre tutti. Le torte invece, per esempio, non le vuole mai nessuno (a Milano soprattutto).

Posso dire che settimana scorsa sono andata a Roma per bere due caffè, ovviamente non al barrino sotto casa, ma due caffè speciali in Piazza di Spagna. Fa figo dire “Sono andata nella capitale per un caffè”, effettivamente.
Li ho bevuti nella boutique Nespresso, che ha lanciato due gusti dal nome non difficile, di più:  Kazaar, dal gusto intenso e cremoso, e Dharkan, molto più delicato, ed anche il mio preferito tra i due (insieme al mitico Volluto).
Lo chef Luca Taglienti ha preparato due piatti da accompagnare a queste nuove arome, ed io uno purtroppo l’ho dovuto abbandonare lì dato che il fegato grasso mi fa un po’ impressione.

Sono sincera, mi ha intrippato la degustazione di piatti con il caffè, non l’avevo mai sentita, ma io in tema sono molto ignorante, perché per me il caffè va con i biscotti, la panna o il mascarpone, se proprio deve andare con qualcosa.
A Roma non solo ho imparato questa cosa, ma anche altre: tipo che mi sarei dovuta trasferire lì a fare la chirurga plastica tempo fa (sono tutti praticamente rifatti, uomini e donne indistintamente), che non ci si mettono i tacchi (il pavimento è letale), che uno dei miei piatti preferiti sono i carciofi alla romana, e che vorrei una parete con le macchine del caffè Nespresso.

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  1. Arianna

    24 September 2013 at 13:12

    Adorooo… Come darti torto.
    Io sono italiana odio il caffè, persino l’aroma e adoro le torte. Cara Luci quando vuoi invitarmi la presente milanese si unisce volentieri 😛 Non ne mangerei una fetta ma farei una strage ahahaha 🙂 Cmq vivo a Roma da tre mesi ora mai e posso testimoniare tutto pienamente. Se non sei rifatta non sei nessuno, i tacchi sono i nemici dei sanpietrini e se non sei un pò provinciale sei tagliato fuori.

    Un bacio