ROTTE, SBILENCA E SBOTTONATO

ROTTE, SBILENCA E SBOTTONATO

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Evidentemente quando ero in bagno da Stella e Matteo mi sono tirata su le calze in maniera sbagliata. Come ho già detto ho dei seri problemi con le calze, come le tocco le rompo. In realtà ho la mano pesante un po’ su tutto: il dentista mi cazzia sempre perché dice che lo spazzolino non è né uno spazzolone né un pennello Cinghiale, e che spazzolare non significa scrostrare, oppure invece che pulire i vetri io preferisco lottarci.Questione di pesi e misure, che per me sono sempre “più” che “meno”.
Comunque quelle benedette calze a pois (alla Rinascente ormai la donnina del piano dell’intimo mi vede e mi da quelle direttamente) le ho rotte.
Da Matteo e Stella mi sono spogliata, perché come al solito avevo caldo, e figuratevi se mi sono abbottonata il maglioncino per bene. Impossibile.
Da Matteo e Stella ho infilato in borsa la pallina di Natale e i guanti (io esco e metto i guanti in borsa, faccio al contrario praticamente), e non ci ho minimamente pensato che la mia borsa poteva sbilencarsi facilmente. “Sia mai”, come dicono a Lecce.
Tuttavia, dopo il brunch, perché non fare due foto, dato che avevo la macchina fotografica dietro e c’era Fede con me? Ecco, perché no? Perché magari avevo le calze rotte, il maglione abbottonato male, la borsa che pendeva, i capelli non perfettissimi e in realtà anche il cappellino non proprio apposto.
Magari, invece me ne è fregato meno di zero. La domenica è una giornata alla cazzo per tutti, me compresa.
Dopo la cheescake di Giulia e i tortini ai carciofi di Stella (prima dolce, poi salato, anche l’ordine del cibo la domenica è alla cazzo) non m’è venuto da preoccuparmi di come sarei uscita di casa, manco del freddo, che tanto, che me frega, non sento manco quello io.
Tanto in testa avevo il cappellino della nonna Tina e alle orecchie i suoi orecchini, tanto bastava per sentirmi apposto.
Nella vita ci sono delle certezze, una di queste è il cappellino viola di nonna, posso anche essere in tuta d’acetato (difficile), ma quando ho lui lassù in cima mi sento figa, sempre e comunque. Quasi.
L’altra certezza è che non potrò mai essere una fashion-outfit-blogger perfetta. Quasi quasi me ne faccio una ragione.

Cappotto Persona Collezioni
Maglione Lazzari
Borsa Ilaria Mai
Cappello vintage
Scarpe Studio Pollini
Foto: Federico Galli

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Comments are closed.
  1. Lilli

    17 December 2012 at 15:21

    Che carino il cappello di nonna Tina:) Carina anche la borsa! Io al contrario sono freddolosissima:) un bacio!

  2. Guapita Tondita

    17 December 2012 at 17:39

    Pollice up.per il cappotto, il cappello della nonna ( che c hai ragione é una coroncina che scalda il cuor) e per la borsa che, sebbene sia storta e sbilenca, mi piace proprio:é da domenica a cazzo!Capisco la poca sincronia della tue.papille gustative..per tre giorni ho mangiato strudel e zabaione e a seguire pane nero e speck!

  3. moonstyle

    17 December 2012 at 20:44

    cappottino e scarpe favolosi!molto belle qst foto cn la neve…fa freddo in qst giorni uff

  4. SONIA

    17 December 2012 at 21:38

    Perchè conosci qualcuno che lo sia??!!Bello il cappottino ed è perfetto per tutto il resto!

  5. TheDollsFactory

    18 December 2012 at 0:01

    ciao mora, sei faiga.
    quella borsa sembra un puzzle, non capivo se avevi messo un maglione extra dentro…o la parte in maglia ffaceva parte della borsa. davvero particolare

  6. ChicToChic

    18 December 2012 at 11:24

    Fossi figa anch’io così quando esco alla cazzo ^_^ Complimenti alla nonna, gusto eccellente!
    Anch’io far le foto faccio abbastanza ridere, ma è bello così! Non possono mica esser tutte modelle! Tu sei sempre fantastica!

    Marta
    ChicToChic