E se sono culate culeranno

Se qualcun altro mi dice che con questo skate mi ci spacco la testa perché non è un longboard, e che per me è troppo difficile perché sono una principiante va a finire che la testa glie la spacco io. Sono arrivata al punto di giurarlo.

È vero: appena c’ho messo piedi ho battuto una culata, avete ragione, questo skate è più difficile, ma con le tavole, in generale, uno deve mettere in conto che si potrebbe fare male, e di conseguenza vedersi costellata di lividi. Che si tratti di skate, di surf o di snowbard, tanto uno prima o poi deve cadere, è bene saperlo da subito. E poi secondo me sono finita per terra anche perché m’avete portato sfiga. Gufi.
Ma poi mi sono parcheggiata sotto casa dei miei genitori, ad Arezzo, proprio come quando ero piccina, e ho provato, provato e riprovato. Ovviamente con il longboard è tutto più facile, ma piano piano…
Certo, non sono stata “aiutata” dai bambini che giocavano a pallone giù in cortile, o facevano finta, e dalle ragazzine adolescenti con i capelli dalle punte colorate sedute sul muretto a sparlare di certe loro compagne di classe. Non sono stata aiutata no, dato che mi guardavano tutti come la vecchia con gli occhiali da panterona che tentava nella missione impossibile di stare su un uno skateboard. E tutto ciò si somma alle gufate di tutti quelli che si millantano esperti, con il risultato che non solo imparerò in fretta, ma che sarò anche brava. Perché io non sono né competitiva, né testarda. No.
Starete a vedere.

E comunque bambini e ragazzine si dovranno abituare a vedere anziani provare, dato che ora le tavole sono diventate di moda. Se anche non stai su, ma galleggi sul surf sei un figo, se sai skatare minchia sei uno zio crastissimo (se poi vai nello spiazzo davanti alla stazione con quelli che veramente sanno andare su uno skate allora puoi anche chiedere un appuntamento alla regina Elisabetta).
E in quest’ondata di gente alternativa che è di molto cool ci sono capitata anche io, in realtà per caso, perché una tavola da surf me la sono trovata praticamente in casa, e uno skate tra le mani, così. Ma sia chiaro che non sono brava a fare nulla ancora.
Chissà quante fighe di legno e quanti sfigati con la barba mi troverò udirli millantare doti straordinarie su tavole, chissà se ce ne sarà uno/a che dica il vero, chissà chi è davvero capace e soprattutto appassionato quanto si troverà comprensibilmente con le palle girate a sentire queste puttanate. E soprattutto a vedere questi con le tavole più trendy e costose del globo, sovente usate esclusivamente per farsi selfie, avere una scenografia giusta, e poi, forse, per andarci sulle onde. L’importante è che arrivi il commento sul social network del momento, Instagram, sotto forma di cuoricini, o frasi del tipo “Mamma che invidia”, oppure “Very cool”, o ancora la figurina del pollice in alto.
Le tavole sono diventate il nuovo mezzo di accettazione, di approvazione nei confronti della società (perché se sei capace a starci su sei automaticamente un figo agli occhi di tutti). Prima questa funzione ce l’aveva direttamente Facebook, dopo aver postato qualsiasi foto si ritenesse degna di like.
Ma a me lo skate piace, e stasera, dopo aver terminato le mie scritture mi fionderò al campino di basket con filippini ed ecuadoregni divisi in squadre, per ritagliarmi un mio pezzettino di cemento per provare. E se sono culate…culeranno.

Skateboard Plinsky
Camicia Tintoria Mattei (tinta fai-da-te con il Kit-colore)
Gonna P.A.R.O.S.H.
Occhiali Yobe