Picchiettavo le pareti di castelli di sabbia smerlati

Picchiettavo le pareti di castelli di sabbia smerlati

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Sono assolutamente consapevole che questo costume ce l’abbia anche la nonna di Giorgina che abita nella parte settentrionale dell’Uzbekistan. E’ stato il due pezzi più postato dell’estate. Come non comprenderci, a noi blogger volte all’omologazione, dato che è così bellino.
Ha tutto ciò che mi piace: mutandina con svolazzamenti ad ogni punto cardinale, potato, lato B, anca destra e sinistra, e top che pare una maglietta tagliata. In più ha un marchio il cui nome mi fa avere bei ricordi: White Rabbit Couture.  I conigli bianchi sono il simbolo delle favole per me, come i biscotti beige e i libri bianchi con lo spessore totalmente bianco, come se non ci fossero pagine nel mezzo.

Mi piace anche per un altro motivo, in effetti: ha un che di infantile che mi catapulta a quando con la paletta cercavo di rendere omogenee le pareti dei miei castelli di sabbia picchiettandole con delicatezza. O a quando aggiungevo sabbia ai “denti” del castello, perché alla fine quel terriccio semi bagnato rimaneva tutto nel secchiello e ne usciva una fortezza smerlata, né guelfa, né ghibellina.
E poi ha quella scritta, Sailor Groupie. Io non sono una groupie del marinaio, ma dell’acqua, se non ce l’avessi ogni giorno, se non nuotassi sempre, non starei mica bene. Eh no.

Foto fatte con Samsung Galaxy Camera

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  1. Mirko

    12 September 2013 at 19:45

    Bella pensata “sailor groupie”.
    Anche se oggi è difficile che un marinaio possa avere delle groupie. Sicuramente prima dell’avvento delle rockstar e dei calciatori riscuotevano più successo 🙂