Quell’irrefrenabile voglia di pulire il giorno prima delle vacanze

Quell’irrefrenabile voglia di pulire il giorno prima delle vacanze

Domani parto per l’Abruzzo. Per lavoro, non vorrei mai fare troppi giorni di vacanza. Per carità del Signore. Voi e il vostro “Out of office” il 29 di luglio.
Tutte le volte che parto per più di quattro giorni, numero non stabilito casualmente ma su base di una statistica reale in anni e anni di valigie fatte, sfatte e rifatte, ho sempre la sensazione di lasciare Milano per sbarcare in Papuasia.

Dunque faccio rifornimento delle cose essenziali, lenti a contatto, shampoo e acqua per il viaggio che mi dimentico di bere e che tanto poi nel 2018 non si può portare in aereo; carico tre power-bank perché nel mondo si sa, non c’è corrente elettrica (azzarderei anche di più, ma in casa non ho abbastanza prese), ma soprattutto pulisco. Pulisco come nemmeno un incrocio tra il Gira-gira-gira-scegli-Rotowash, Mary Poppins e Jennifer Aniston in “Friends with money” farebbe. Come le pazze.
Pulisco con trentotto gradi in casa, perché l’aria condizionata è rotta, e a quanto pare aggiustarla a Milano costi quanto i voli della Ryanair ad Agosto, ovvero più della Emirates, con delle forbici di prezzo a seconda che tu scelga un omino piuttosto che un altro, e che variano dal valore di un Nudo di Pomellato a un Tiffany Setting Oro Rosa. Poi vedi le pubblicità della Brico, e alla metà del Nudo di Pomellato ti porti a casa pure un cesso rosa-Instagram.

Sbatto i tappeti, spolvero le mensole, butto via, regalo, lavo persino la doccia asciugandola con l’apposita pezzetta di cotone, mi ricordo di annaffiare le piante – incredibile – sistemo la dispensa.
Bagno e cucina-barra-salotto. La camera non me la cago proprio, se non per far finta di passare lo straccio per terra per una questione, credo di sensi di colpa nei confronti degli altri due locali.

Allora oggi sulle mie Instagram Stories ho detto questa cosa, il fatto che pre partenza mi decolli la sindrome di mamma Annita, e con sommo stupore ho scoperto che faccio parte di una ricca, ma che dico, ricchissima, comunità di malate di pulizie del giorno prima delle vacanze.

Perché? Confesso di aver googolato, ma di non aver trovato nulla.
1. Perché quando torni e trovi casa abbastanza pulita (la polvere da me si riforma in tre, due, uno…) ti senti bene?
2. Perché la Luna, in intersezione con Venere e di sbieco a Mercurio diviso due per Saturno, a noi donne, in quel periodo lì ci fa attrarre al Glassex e al Viakal?
3. Per la logica dell’”avvantaggiamento”: pulisci prima per non farlo dopo?
4. Noi donne, a volte, siamo “troppo sensibili”.

Accade sovente che tutto questo teatrino sia fatto in assenza di maschi in casa, perché quello che diciamo in pubblico è che “così non danno fastidio”, ma in realtà ci vergogniamo: cosa penserebbero a vederci lì con mollettone in testa, in mutande, a sudare come tori a Pamplona (boh, ci stava bene), sbatacchiando il mocho tra una gamba di una sedia e il battiscopa della cucina. Bum, bam, bim. Un casino insomma. Di sicuro ri-penserebbero al fidanzamento/matrimonio.

Raffaelle Morelli, are you listening to me? Che diavolo c’abbiamo in testa, oltre il mollettone fucsia, alla vigilia della partenza? I fulmini?

So solo che se avessi codesta grinta anche nei giorni pre-ciclo sarebbe la svolta. Peccato che no.

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