Due traslochi in quattro mesi

Due traslochi in quattro mesi

I traslochi. Ne ho fatti due in quattro mesi. E negli ultimi quattro anni quattro senza contare questi ultimi due. Per un totale quindi di sei. Per motivi vari non ho potuto fare diversamente.
Credo che nessuno ami particolarmente fare il trasloco. L’idea di cominciare una nuova vita per molti è allettante e affascinante ma credo che tutti vorrebbero evitare la parte faticosa, ovvero lo spostamento di oggetti da un posto A ad un posto B.
Tutto ciò causa non poco stress.

Spesso nelle case nuove cambiano disposizioni e a volte abitudini, e il periodo del trasloco destabilizza abbastanza. Tocca vivere in mezzo a scatole, programmare ogni volta cosa userai di più e cosa meno, cosa si può inscatolare prima e cosa invece devi lasciare per ultimo, contando che ad un certo punto rischi o di trovarti con ancora un sacco di cose da imballare, oppure di dover aprire delle scatole per cercare le cose che effettivamente ti servono e che avevi già messo via. Questo a me succede rigorosamente coi vestiti. Faccio una scelta e tengo fuori una decina di outfit pensando che mi possano bastare, poi invece mi rendo conto che rischio di sembrare mia nonna nel dopoguerra perché quel pantalone a cui pensavo di abbinare quelle due maglie inevitabilmente rimane spaiato, e/o perché entrambe le maglie si sono sporcate contemporaneamente. Quindi mi rimane l’abito da mettere sopra il pantalone perché ovviamente anche il collant si è macchiato, e magari il giubbotto da battaglia, quello per portare fuori i cani per capirci, mentre il cappotto vero e proprio non mi ricordo più dove sia.

In questo caso sono stata anche meravigliosamente stupida. Il primo trasloco l’ho iniziato a settembre, quindi ho ben pensato di mettere via le cose estive perché non mi sarebbero più servite. Al contempo ho trasferito anche quelle invernali, che erano già nelle scatole perché ancora non avevo fatto il cambio dell’armadio. Il risultato è stato che mi sono trovata a novembre a girare con il giubbino di jeans, la felpetta e il pantalone non pesantissimo, e tuttora alla fine dell’inverno non sono riuscita a venire a capo di alcuni dei miei cappotti o dei miei vestiti di lana.

Il trasloco diventa veramente alienante quando prende molto tempo. E per molto tempo intendo qualche mese. Mi spiego meglio: è normale che ci si metta qualche mese fra chiudere le scatole, spostare le cose e riaprire i cartoni. Anche perché lo spostamento vero e proprio, con una ditta, in uno o due giorni si fa.

Ci sono poi i traslochi che ho vissuto a Milano. Quelli erano veramente fantastici, perché mi portavano ad una nuova vita, ma in modo molto “leggero”: un giro di macchina massimo due, e via, tutto fatto.
Chiaramente non erano presenti grandi arredamenti.
Quando invece inizi a trasportare case intere, dove devi smontare mobili, come le dispense, la cucina, gli armadi dove hai stipato tutto, ma veramente tutto, dove tua mamma conserva ancora il tuo bavaglino di quando eri neonata, ecco lì la cosa inizia a farsi pesante.
E io, in quattro mesi ne ho fatti due di traslochi. Uno di un locale e uno di casa dei miei. Credo che il fatto di non trovare i miei vestiti a questo punto sia un fatto irrisorio.
Ma il problema nasce proprio quando alcuni problemi secondari (come il trovare determinati pezzi d’abbigliamento) dopo vari mesi di trasloco diventano prioritari. Quelle cose fanno la tua identità e se dopo qualche mese il vestirsi esageratamente a caso con un pezzo di tuta e un pezzo chic (oddio non me ne voglia la moda di oggi, è un esempio a caso) diventa solo necessità, quando la tua non è più una scelta stilistica, allora sì, ti manca quel vestito, sì ti manca quel cappotto, sì ti mancano quelle scarpe. E tu sei nella confusione più totale. Sicuramente qui potrebbero venirmi in aiuto mille libri su come mettere in ordine la propria casa, su come fare un trasloco, mutuati anche dalla cultura orientale che forse mi avrebbero anche fatto molto bene. Il problema è sempre far coincidere i tempi, perché almeno a me sicuramente capiterà di leggere questi libri quando forse avrò finalmente una casa fissa, almeno per un po’.

di Greta Rani

 

 

Comments are closed.
  1. Valeria

    28 March 2018 at 11:12

    ma io senza un trasloco vedo quante cose mi mancano nell’armadio ma da un’altra parte vedo quante ne ho e devo buttarle via.