I Thegiornalisti nel 2012: una mia vecchia intervista

I Thegiornalisti nel 2012: una mia vecchia intervista

Dopo aver visto Tommaso Paradiso sul palco insieme a Gianni Morandi nell’ultimo Sanremo, mi sono messo a ripescare nella mia casella Gmail una vecchia intervista del 2012. È stato come rispolverare un vecchio libro che avevo letto anni fa, che ancora oggi può regalare perle nascoste.
Contattai i Thegiornalisti appunto ad inizio 2012 dopo aver ascoltato il loro splendido disco d’esordio “Vol.1”. È interessante leggere quello che avevano da dire a quei tempi, e pensare come siano cambiati in questi sei anni, mantenendo però alcuni importanti punti saldi. Da quella intervista è poi nata una bella amicizia. Buona lettura!
1- Chi guida il famoso thefurgone? Spero sia sobrio l’autista…
Marco A.: il thefurgone, come super-car si auto-guida e “chiacchiera” molto.
Tommaso: alternativamente Marco e io; l’unico che non guida è Marco Antonio. Sobri o no guidiamo sempre con una certa sicurezza, siamo diventati bravi a gestire i nostri sensi (almeno su strada).

 

2- Come è andato il tour? Cosa vi ha colpito maggiormente del pubblico? Immagino ci siano stati diversi tipi di pubblico in giro per l’Italia.
Marco A: ogni concerto è a sé; ci sono posti dove siamo più conosciuti e altri dove lo siamo meno, posti in cui la gente sembra molto coinvolta e altri dove è meno partecipe. In generale mi ha colpito molto che ci sia più gente di quanta credessi che
va a vedere il concerto di una band poco pubblicizzata e poco spinta a livello mediatico.
Marco: Alla grande! abbiamo suonato in alcuni dei locali più importanti della scena, e abbiamo scoperto di essere molto apprezzati anche fuori le mura della nostra città. I nostri concerti sono sempre una sorpresa per noi, non sappiamo mai come potrà reagire la gente. Suoniamo in maniera scomposta e siamo molto lontani dal filone che unisce le band che vanno in voga ultimamente, per questo ero un po’ scettico sulla risposta del pubblico, ma non me ne sono mai fatto un problema, nessuno di noi se l’è fatto. Poi inizi a girare il paese e incontri persone che apprezzano il tuo modo di fare, la tua istintività e non si limitano a chiederti che strumenti suoni, ma vanno più a fondo. E li capisci che forse le cose stanno per cambiare.
Tommaso: Ci sono state date in cui è stato davvero sorprendente, altre meno. Ma in tutte bisogna dire che chi è venuto a sentirci si è comportato da vero fan, ci ha fatto sentire importanti anche se non lo siamo. Il nostro è un modo di fare nuovo, e mi riferisco sia alla musica sia all’approccio che abbiamo con essa, sia al rapporto che abbiamo con i live. Saliamo sul palco mentre stiamo in mezzo al pubblico a chiacchierare e a bere; molti infatti si sorprendono quando vedono che siamo noi a salire sul palco e a suonare. Credo personalmente che la cosa più bella che capiti andando in tour sia conoscere e parlare con gente nuova. E ti dico anche che la cosa che mi ha impressionato di più sia stata la stima che hanno avuto nei nostri confronti le altre band e gli altri artisti con cui abbiamo condiviso il palco nella stessa serata.

 

3- Arriva la scontata domanda sul secondo album, l’ipotetico “Vol.2”. Cosa vi sentite dire su questo nuovo disco? Qualcuno diceva che il secondo album è sempre il più difficile per la carriera di un artista. Voi come lo state vivendo? Ci potete dare qualche chicca in anteprima?
Marco. A: credo che se l’album nasca dall’esigenza di dire qualcosa tutto venga da sé, mentre se hai una casa discografica che ti chiede un secondo album all’altezza delle vendite del primo, ecco lì la cosa comincia ad essere stressante.
Marco: forse nel rap è più difficile… non ci interessa fare di più o di meno rispetto al nostro passato e possiamo solo che crescere non avendo nulla da perdere, perciò quest’album è veramente facile per noi. Ma sfido chiunque a riprodurre in maniera corretta solo uno strumento, dico uno, di una canzone a caso presa dal nostro secondo lavoro. Auguri.
Tommaso: ti dico alle 00:54 di venerdì 2 marzo 2012 che è l’imperfezione più perfetta che sia mai capitata nelle nostre vite. Probabilmente non potremmo fare di più, magari potremmo scrivere altre canzoni che piaceranno di più, ma non potremmo scrivere un album migliore di questo.

 

4- Quando comincerà il vostro Tour? Pensate di proporre qualcosa di originale durante i vostri live?
Marco A.: ci siamo messi a tavolino per cercare di stupire facendo qualcosa di diverso da quello che va di moda adesso: musica di qualità.
Marco: riprenderemo con le date prima dell’estate e saremo in giro per i vari festival fino a settembre. Cosa c’è di più originale di una band che suona con chitarre basso e batteria nel 2012?
Tommaso: la seconda parte del tour inizierà in primavera e si prolungherà per tutta l’estate, continueremo a portare in giro Vol.I. e suoneremo uno/due pezzi nuovi. Dopo di che saremo impegnati per l’uscita del secondo album (che non sarà un Vol.II). Ogni nostro live è qualcosa di originale perché eseguiamo le canzoni così come ci vengono sul momento.

 

5- Domanda impegnativa. Cosa ne pensate del presente, del passato e del futuro in Italia a livello musicale, politico/economico e soprattutto umano? L’umanità è un concetto che torna moltissimo nei vostri testi.
Tommaso: ci siamo posti questa domanda proprio recentemente. Pensando alla storia in generale credo che quest’epoca in cui stiamo vivendo non sia un granché, e non sto dicendo che questa sia una cattiva o una buona epoca, è un granché appunto. Artisticamente mi sembra un pò buia, non c’è una grande corrente che lascerà il segno nei secoli, politicamente in italia abbiamo vissuto 20 anni di fuffa, di aria fritta, di pubblicità. Le cose buone sono per lo più delle imitazioni modaiole degli anni Sessanta, e mi riferisco alle proteste, alle propagande, alla cultura in generale.
Probabilmente il tronista della televisione ricopre un valore storico più significativo di qualsiasi altra corrente che di per sé non ha portato nulla di innovativo nella nostra società. Quest’epoca sarà ricordata come l’epoca dei fenomeni da baraccone. Bisogna ritornare ad un alto livello d’interesse per le cose buone, giuste, non in senso cattolico, ma di coscienza individuale e collettiva. Bisogna ritrovare il gusto. L’umanità è una massa che prende forma dall’epoca in cui vive.

6- Molti vi potrebbero accusare di essere nostalgici. Io molte volte vi immagino come un gruppo retrò, quasi di altri tempi, in senso positivo. Questo per me a volte esercita un fascino molto particolare. Cosa rispondete a coloro che potrebbero criticarvi dicendo di non essere al passo con i tempi, attuali?

Marco A.: l’ho detto e lo ripeto, la musica di oggi non mi piace. Chi ascolta la musica su vinile non sta al passo con i tempi e infatti si gode la musica molto di più di chi scarica solo mp3.

Marco: il tempo non esiste.

Tommaso: rispondiamo che siamo attuali, ovvero che siamo liberi di fare e scrivere quello che siamo e che ci piace essere. Solo perché usiamo due chitarre, un basso e una batteria non significa che siamo nostalgici, ma significa che lanciamo i nostri messaggi e quello che siamo con due chitarre, un basso e una batteria. Non ho mai sentito un pezzo nella musica italiana e internazionale vagamente simile ad “Autostrade Umane”, né nella musica, né nel testo.

 

7- Trovo i testi particolarmente intelligenti, romantici e sensibili. Li scrivete insieme? Trovate ispirazione semplicemente osservando la realtà contemporanea o spesso nascono da situazioni improvvise e del tutto accidentali?

Tommaso: scrivere un testo è come per te scrivere quest’intervista. È scrivere, tutto qui. L’ispirazione nasce da ciò che vogliamo dire. Se una tipa non t’incula per tutta la vita allora scrivi “Io non esisto”, se d’inverno l’unica cosa che vorresti fare è dormire allora scrivi “Animali”, se ti sbronzi con una tipa a Trastevere allora scrivi “E allora viva!”, se rifletti sul genere umano allora scrivi “Autostrade Umane”, se guardi una trasmissione politica in cui parlano dei giovani leghisti xenofobi allora scrivi “Siamo tutti marziani”, se vai al concerto di Joss Stone e prendi un drink con lei allora scrivi “Una canzone per Joss”, e così via.

 

8- Trovo perfetta l’unione tra Strokes e Morricone come sintesi della vostra musica. Cosa hanno rappresentato questi due grandi ed antitetici esempi musicali nei vostri ricordi?

Marco: alcune musiche di Morricone hanno una potenza figurativa pazzesca, nella quale ognuno può ritrovarci momenti vissuti del proprio passato, se non addirittura immagini interne mai viste prima.
Gli strokes rappresentano un cambiamento nella storia musicale, per questo forse abbiamo molto in comune.

Tommaso/Marco A: “Is this it” è l’album degli album nel genere della musica suonata con batteria basso e due chitarre. Nessuno mai potrà replicare i suoni di quell’album. Morricone ci fa scendere la lacrima ad ogni nota, è il più grande. I film di Sergio Leone sono i più grandi. Come vedi è tutta una questione di sensibilità e di gusto, di emozioni che ti vengono trasmesse.

 

9- Quanto contano le emozioni in ognuno di noi? Pensate che il mondo stia diventando sempre meno emotivo con il passare degli anni? Questo insomma è quello che si evince dallo stupendo testo di “Siamo tutti marziani”. Mi sbaglio?

Tommaso: pensare che le emozioni e le sensazioni sono i fattori che dovrebbero legare tutti gli uomini tra di loro…
Voglio dire: tutti gli uomini sono diversi tra di loro per cultura, storia, ceppi di famiglie, ma ciò che ci accomuna, cioè ciò che è universale tra gli uomini sono proprio le emozioni e le sensazioni. Ovvero il dolore di una ferita è recepita allo stesso modo da un cittadino europeo che vive nel centro di Londra e da un masai che vive in Tanzania. La morte di un figlio o la nascita di un figlio sono momenti di dolore e di gioia per me e per un indigeno della Papa Guinea, dovremmo riflettere su questa cosa. Molti filosofi, ad esempio Herder, ne hanno parlato, ma pochi vi si sono soffermati. È la comunanza delle passioni.

 

10- Avete anche voi concesso ai fan un pezzo in download gratuito. Pensate che sia una tendenza giusta questa liberalizzazione nella distribuzione della musica oppure non credete che sia un modello sostenibile nel prossimo futuro in Italia?  Cosa ne pensate dello sdoganamento della musica digitale? I vinili rimangono sempre la migliore risorsa disponibile?

Marco: personalmente credo sia sbagliata la rotta che ha preso la società oggi. Per restare nel campo musicale è giusto che la gente compri musica, altrimenti poi non avrà nulla da sentire. Perché la musica finirà. Ma è un discorso complesso, di certo la radice del problema non è nella musica. Io compro solo vinili.

Tommaso: in questo momento non saprei rispondere, l’importante è che più pubblico possibile riesca a recepire la nostra musica; è chiaro che se la sente su vinile è meglio, gode di più.

11- Ritengo che “Siamo tutti marziani” sia la migliore canzone italiana del 2011 in territorio “indipendente”. Penso che sia una canzone destinata a rimanere nel tempo, nonostante il proliferarsi e il diffondersi degli mp3, che a volte ci fanno perdere di vista i pezzi migliori anno dopo anno. Pensate anche voi che sia la vostra canzone manifesto?

Marco A./Marco: È una canzone attualissima e potrebbe essere la canzone manifesto per le persone che riscontrano uno dei disagi che descriviamo nella canzone.
Ma, collegandomi a prima quando dicevo che non è nella musica il problema, credo fortemente che la canzone “manifesto” che racchiude tutto ciò che vogliamo trasmettere sia “Autostrade Umane”, che parla del rapporto tra gli esseri umani, della base per formare assieme una società. Se ci fosse più umanità non ci sarebbe bisogno di una canzone come “Siamo Tutti Marziani”.

Tommaso: è la prima canzone che abbiamo messo sù, ed è un pezzo che per certi versi abbiamo anche trascurato. Sicuramente per quanto mi riguarda è tra le prime tre dell’album; la mia classifica è “Autostrade umane”, “E menomale” , “Siamo tutti marziani”.

 

P.S. Ho una vostra dichiarazione scritta nella quale mi promettete un cd vostro originale, magari con dedica, nella serata del vostro prossimo concerto milanese. Ho comprato regolarmente l’album su iTunes, ma non ho i testi!

Marco A./Marco/Tommaso: ti promettiamo che appena veniamo a Milano te ne regaliamo 2 di cd. E se ti va di stare con noi possiamo mangiare, bere, e chiacchierare insieme prima del concerto.

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