Baci, abbracci e figli sui social: è giusto?

Baci, abbracci e figli sui social: è giusto?

“Ti faccio vedere mio figlio, ho una sua foto nel portafogli”
Fino a qualche tempo fa ero abituata a vedermi sfoderare i santini sotto il naso così, dopo aver visto ravanare tra una carta Fidaty Esselunga e una Mastercard blu cobalto.
Prima, in assenza fisica di figli, la prole si mostrava in questo modo, via pellicola. E non c’era niente di male.
“Ti faccio vedere mio figlio, aspetta che ce l’ho su Facebook”.
Adesso naturalmente a venire sfoderato è il cellulare, dopo aver visto carezzare lo schermo, passando da una foto del tramonto ad un’altra della tazza del caffè al mattino con la didascalia “buongiorno” più punto esclamativo.
Eccolo il figliolo, gli si può anche ingrandire la faccia per mostrare meglio il colore degli occhi (verdi, ce li ha verdi!) o le pieghine di grasso tra braccia e mani.

Mi ricordo quando le prime mamme tecnologiche cominciarono a postare con insistenza qualsiasi azione del proprio pargolo sui social: fu una specie di delirio.
Successivamente tra il panico generale si formarono due correnti: chi postava sui social la faccia dei propri figli senza alcun problema, e chi invece metteva davanti agli occhi due emoticon oppure un qualsiasi altro segnale da terrorista islamico.
Tutti i genitori comunque, o quasi, non si risparmiavano nel mostrare i propri pargoli al popolo del web. Questa è anche la situazione attuale.

Poi è arrivata la perenne apri-pista Chiara Ferragni a spostare per un po’ l’attenzione: dai bambini alla coppia. Chiara Ferragni che bacia il suo raviolo. Chiara Ferragni che bacia Fedez con didascalia “miss you babe”. Chiara Ferragni al tavolo con Fedez che sta per baciare. Chiara Ferragni che abbraccia Fedez in procinto di limonarlo.
Allora anche Riccardo Pozzoli (il suo ex) ha cominciato con i baci e abbracci con la sua Gabrielle, #gabandrickyaroundtheworld #bettertogether. Tra l’altro sono una coppia bellissima.
E via libera a tutti i “fenomeni minori”. Love is in the air praticamente everywhere and anytime. Con il 3 o 4 G.

Poi è successo che Chiara Ferragni è rimasta incinta: suo figlio Leo è già una star ovviamente su tutti i social del globo. Leo is now an avocado. Our baby in “The Scream by Munch” version. E così via, tra commenti ed emoticon, con il cuore come opzione di risposta favorita.

Arrivo al punto: è giusto pubblicare foto della propria famiglia? Farlo in continuazione? Se sì o se no, chi ci dice sia giusto o sbagliato? Possiamo dirlo noi? Inoltre, rappresenta per lo più una strategia o è una scelta spontanea?
Personalmente non ho un’opinione netta a riguardo, provo tuttavia a spiegarvi quello che penso a riguardo partendo dal tema bambini: ai tempi fece molto scandalo il fatto di mettere i minori sui social network, io cercai di capire il perché di tutta questa bufera, ed effettivamente non l’ho ancora capita.
Trovo tenero vedere la foto del figlio della mia amica che fa la linguaccia, mi fa ridere il bambino che invece di mangiare si cosparge di cibo come se fosse crema idratante. Forse perché sono una donna, e guardo i video dei gattini su Youtube.
Trovo tenero se non vengo bombardata da foto di bambini.

Cosa può succedere di così abominevole ai bambini “postati”?
Ogni volta che sento dire “a me non piace mettere mio figlio sui social”, io chiedo sempre “perché?”, e le risposte sono o “perché non mi va”, o “perché è una cosa mia”.
Fors se fossi mamma potrei anche io rispondere “non posto mio figlio sui social perché è una cosa mia”, ma la verità è che dopo mezzo secondo dalla risposta non capirei cosa avrei appena detto.
Nel senso: quindi quando porti tuo figlio con il passeggino per strada gli copri la faccia perché altrimenti lo potrebbero vedere tutti?
È vero, una foto può essere riutilizzata in qualche modo, ma può essere utilizzata anche la foto di tua figlia quattordicenne che si è appena fatta Facebook, o che è su Instagram e sulla quale tu non puoi avere totale controllo, a meno che non la faccia vivere senza Internet, cosa alquanto impossibile. Può essere riutilizzata perfino la tua di foto. No?

Veniamo invece alle coppie che sui social ormai sono o paiono una vera e propria strategia di marketing.
“Io non metto mai foto con il mio fidanzato”. Ok.
“Quell’altra ha solo foto con il fidanzato, tra poco farà pure il profilo di coppia”. Ok.
Va bene tutto.
In realtà per me no.
La verità è che a vedere ogni due per tre le stesse foto di due fidanzati abbracciati e nient’altro m’infastidisce. Non perché io sia una gelida cinica. Giuro che no. Perché invece mi annoia. Mi annoia a morte. Foto delle mani con gli anelli. Foto dei baci. Foto abbracciati. Foto al tavolo insieme. Bene, il messaggio dell’amore è passato, siamo davvero tutti molto felici, ma vogliamo far succedere qualcosa d’altro, o anche niente? Magari regalare qualcosa anche solo ed esclusivamente alla vita vera per toglierla alla vita dei social?

Chiara Ferragni ormai sta postando foto non solo del suo raviolo, ma anche le radiografie e i video in diretta dal ginecologo. È tutto un vero e proprio show, che tuttavia coincide con la sua reale vita, credo.
Perché lo fa? Per condividere la propria gioia con i fan? Per solidarietà? Per supporto alle future mamme? Per business? Perché ormai così va il mondo e quindi tutto ciò è normale?

Leggo su Vanityfair.it le parole della Ferragni: “Questa è l’esperienza migliore e più magica che abbia mai vissuto, e che cos’è Instagram se non una piattaforma dove condividere la felicità, dove ispirare e trarre ispirazione?”
Forse pure troppa, dato che una ragazza, non scherzando affatto, quando un giorno vide la mia maglia con scritto “Leo” esclamò: “È la maglia del figlio della Ferragni?”
No, è il mio segno zodiacale.

Non scopro certo l’acqua calda dicendo che la differenza stia tutta nel modo di raccontare le cose. Per me, ad esempio, vedere due fidanzati sempre abbracciati o a baciarsi sui social, non rappresenta un racconto capace di tenermi interessata ad un profilo. Lo sarebbe se mi facessero vivere il sogno un poco per volta. Ma io sto parlando di strategie social, non di vita vera, quindi Instagram non deve essere vita vera?

 

 

 

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  1. Chiara

    8 December 2017 at 9:07

    Un bell’articolo Lucia. È un argomento che richiederebbe ore di dibattito. Una cosa sola mi preme: la libertà di poter decidere. La libertà va protetta. Sono quindi dell’idea che nessuno, nemmeno (soprattutto) il mio genitore, debba decidere per me. Posso solo immaginare la vita che attende al baby raviolo Leo: deve ancora nascere e già si trova costretto ad essere onnipresente. Penso che un genitore abbia l’obbligo di seguire i desideri e l’indole dei figli, domandando loro cosa desiderano dalla loro vita. E questo può essere fatto soltanto proteggendone l’immagine e aspettando il momento della loro volontà. Per il resto, può essere divertente guardare, ma bisogna tenere conto l’impatto emotivo sulla persona. Dietro ogni foto, c’è un individuo con le proprie emozioni, un cuore che batte, un cervello che ragiona. Non bisogna mai dimenticarlo. Le “nostre” foto erano protette perché limitate allo sguardo della famiglia, di chi ci conosceva e voleva bene (o male). Oggi le immagini sono di tutti e secondo me, non puoi decidere sull’altro di rendere la sua immagine pubblica. Potrebbe non desiderarlo. Per quanto riguarda la noia: sono d’accordo con te, trovo molto noioso vivere ogni momento delle coppie altrui. Si sta perdendo il sentimento del mistero e del gusto della scoperta, e questa è una grande perdita. Un caro saluto. Chiara

  2. Valeria

    28 December 2017 at 14:04

    non posto mai su FB le foto di qualcuno che non ha il suo profilo lì e specialmente i famigliari o l’interno della mia casa.