Quella leggerezza italiana anni ’90 formato telefilm (di serie B)

Quella leggerezza italiana anni ’90 formato telefilm (di serie B)

Sì, i “telefilm”, o “serie tv”. Chiamateli come volete, ma io quando parlo con mia mamma li chiamo ancora telefilm per paura che lei non afferri subito, anche se poi, afferra prima di me. Quell’oretta che ogni volta crea un intrigo diverso lasciando però quel filo d’Arianna che penzola dalla puntata precedente e che continuerà a srotolarsi in quella seguente. Che ti rende un po’ parte di una famiglia. E infatti negli anni addietro (e un po’ anche ora credo, anche se non guardando il palinsesto non lo so con certezza) spesso erano trasmessi prima e durante la cena. In quelle ore insomma in cui la famiglia si riunisce.
Io li guardavo spesso con mia mamma, mentre il mio babbo effettivamente non li amava molto. Anche la Zuffi però aveva le sue preferenze, che andavano da “8 sotto un tetto” a “I Robinson”,  fino a “Genitori in Blue jeans” e a “Willie il principe di Bel Air”.
Io invece che iniziavo a lasciar da parte le musicassette di Fivelandia5 cantate da Cristina D’Avena, cercavo anche in tv qualcosa più “da grande” anche in quella misera oretta pomeridiana che mi era concessa. In solitaria riuscivo a guardare anche le cose più frivole, anche perchè a me, a 10 anni (circa) “College” sembrava il Beverly Hills 90210 italiano.
Volevo essere bella come Arianna (Federica Moro, nonchè miss Italia ’82), avere un fidanzato come Marco, ed essere intelligente come Cinzia. Anche se poi la mia preferita, quella che sentivo più affine era Vally, il maschiaccio, la sportiva e soprattutto quella coi capelli corti come i miei.
Anche la direttrice mezza russa del college alla fine era simpatica con le sue debolezze (o forse no, lo dico a distanza di troppi anni).
Un paio di personaggi erano ripresi da “I Ragazzi della 3a C”, che sicuramente aveva una trama più strutturata, ma quello la Zuffi lo trovava meno stupido, per cui guardarlo poteva anche non essere un segreto. E poi non c’era così tanto amore come in “college”, dove era  praticamente l’unico tema presente anche se non si andava più in là di qualche bacio.
Era in effetti un’accozzaglia di scene a caso, con progetti su come spiare le ragazze del college e come farla pagare ai cadetti guardoni. Il tutto però rigorosamente in divisa, e non solo per gli allievi della marina, ma anche per le bellezze in aula; vestite tutte uguali anche quando facevano le pulizie per punizione. Per cui ogni loro movimento, ogni entrata in scena sempre con accompagnamento musicale, sembrava quasi un videoclip.
Credo fosse questo a tenermi con gli occhi incollati allo schermo.
Le ragazze poi erano spesso in palestra per enfatizzare la danza classica e l’aerobica, gli sport femminili per eccellenza negli anni ’80-’90. E il tutto faceva molto MTV, anzi VideoMusic.
Come facevi a non amarli? Arianna poi con quella frangetta statuaria tenuta su da un flacone di lacca a puntata? Praticamente la stessa di Laura Palmer ma in versione brunette.
E poi un po’ di preparazione per Beverly Hills ci voleva no?
Ok, se questo è il mio biglietto da visita, cari maschi, potete odiarmi tutti.
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