L’estate è un “abito-poche-beghe”

L’estate è un “abito-poche-beghe”

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Se dovessi figurarmi l’estate con un qualsiasi capo d’abbigliamento sarebbe molto facile: uno di quegli abiti-poche-beghe, ovvero che s’infila in due secondi massimo per poi essere pronte per uscire.
Non c’è manco bisogno del reggiseno, delle mutande sì, a discrezione.
Meglio se corto, fisico o meno permettendo, ma tante volte il caldo ti piglia per disperazione, così ci si va pure in bicicletta, e che importa se ti si vedono anche le budella, sopra i 35 gradi ogni cosa è concessa.

Se dovessi figurarmi l’estate con un accessorio sarebbe un occhiale da sole, cioè non uno, ma settordicimila.
Che poi gli occhiali da sole rimangono il mio accessorio preferito per tutte le stagioni, anche se in realtà ci litigo sempre, perché alla minima ombra me li tiro subito su in testa a mo’ di cerchietto per poi ritirarmeli giù ad un tempestivo raggio di sole.
Non so, evidentemente mi piace litigare.

Se dovessi figurarmi l’estate con una “pettinatura” sarebbe la coda, ora che ho i capelli più lunghi, o la chioma tirata all’indietro. Non ammiro quelle che riescono con temperature tropicali a portare la frangetta, o i capelli belli sciolti sulle spalle freschi di shampoo. Cioè, non so come facciano.

Se dovessi figurarmi l’estate con una calzatura sarebbe assente, cioè viva i piedi nudi. Le alternative possibili in un mondo civilizzato sono le ciabatte o dei sandali comodi e rigorosamente senza plateau.

Se dovessi figurarmi l’estate con un trucco sarebbe il mascara, a seguire il rossetto, che va bene sempre per qualunque stagione, penso che questo sia chiaro, predico la Santità del Red Lipstick ormai da anni, e per altrettanti anni non mi stancherò mai.

Abito: Element
Occhiali: Doriani

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