Gli abiti stretti aiutano le donne a crederci

Stavo pensando al paio di cose a cui quotidianamente non potrei mai rinunciare: LinaFrida e la bicicletta, perché effettivamente quando non ce l’ho entrambe per un tot di tempo vado in crisi d’astinenza, che nel mio caso si palesa sfogliando disperatamente foto di biciclette e gatti su qualsiasi supporto tecnologico.

Stavo pensando alle cose alle quali quotidianamente potrei rinunciare, e sono ben più che un paio: lo slalom condominiale per evitare chiacchiere sempre troppo lunghe e inutili (potrei pensare alla soluzione-parrucca-rosa), il levare la cacca dalla lettiera, perché non si sa come mai, la cacca di gatto puzza più del triplo di quella d’un umano, il rispondere per forza alle mille mail che m’arrivano solo perché finiscono con il punto di domanda, il sentire i rosari del “dover bere tanta acqua”, il vedere gente che non mangia un cazzo, l’udire chi sta a Milano lamentarsi di Milano (ma non è passato di comune questo stupido luogo comune), il fatto di non trovare la moto perfetta, le tasse improvvise, quelli del “è solo l’immagine che conta adesso”, quelli del “quanti followers hai su Instagram?” anche se fanno gli idraulici, il dover sentirmi dire: “ma non mangerai troppi carboidrati?”, l’essere costretta a rispondere, talvolta “vabè dai ci aggiorniamo prossima settimana”,  lo stare dietro alla “metereopatia” di certi soggetti, la piscina, vorrei andarci tutti i giorni invece che un giorno sì e uno no.
E poi potrei rinunciare benissimo a mettermi abiti aderenti e trasparenti, benché ci provino quasi tutti a buttarmeli addosso.
Invece quando per la Fashion Week c’ho provato, a mettermi pizzi e trasparenze intendo, m’è garbato parecchio, e non solo a me. Cioè, non è che all’inizio mi sentissi così a mio agio, perché non sono abituata, poi mi sono sentita figa.
Forse è a questo che servono gli abiti stretti, per aiutare le donne a crederci.
Ed io lo ammetto, per un po’ c’ho creduto un monte, fino a quando m’è balenato il diavolo nel cervello “No, Lucia, forse quel completo ti fascia troppo”.
By the way, ci sono andata prima al Carrefour e poi all’Esselunga, sì, pure con le scarpe coi brillocchi.

Total look Stella McCartney
Occhiali Sunboo