Il tempo delle biciclette

Il tempo delle biciclette

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È molto difficile che io vada alle presentazioni e faccia foto ad abiti su appendini, è tanto triste. In genere, egocentricamente, un po’ voglio fare io da appendino (più in carne che in ossa), un po’ non mi piace scattare abiti su fredde grucce.
Ma nella vita si sa, in generale, ci sono delle eccezioni, e Anna K è una di queste. Lei è giovane, giovanissima, e per questo non la critico, non la giudico male, anzi, la ammiro, perché ho toccato con mano e visto con i miei occhi che lì effettivamente c’è del talento.
E quando dico “talento” non intendo dire collezione della madonna, couture pazzesca, sartorialità, tagli talmente improbabili che sono appunto improbabili, troppo, non originali, “cose a se stanti”.
Il talento di Anna sta in un mix di differenti elementi: concetti, idee, entusiasmo, umiltà, ironia, intuizione.
Cioè, Jeremy Scott ha preso la Barbie, un prodotto già vincente e sul mercato da anni, lei ha preso un luogo comune, il meteo, e il mezzo adesso, e per fortuna, di moda, la bicicletta. Si è creata una storia, e quando dico storia, intendo figurata, in senso letterale.
Per la Primavera Estate 2015, da una parte ci sono biciclette, strisce, ragazze che cadono (è la stessa Anna K), e tanti occhi per guardare la strada, dall’altra c’è pura geografia stilizzata con nuvole e soli.
La riflessione generale rimane la seguente: la moda con pupazzi e pupazzini può avere stufato, d’accordo. Ma se dietro gli abiti, che poi in questo caso è “palesemente davanti” c’è uno storytelling, il punto di vista cambia.
Non so, mi è piaciuto molto entrare in questo mondo bambinesco, vuoi un po’ per la giovane età della designer, per la sua spontaneità, per il fatto di dire “mi piace la bicicletta e quindi ce la metto, chi se ne frega”, idem per il mondo principesco, con le stampe di specchi e carrozze (pare Disney vs Mattel).
Ho anche apprezzato le “commercialate” di borse, perché quelle inevitabilmente vanno, ne sa qualcosa pure Karl Lagerfeld.

Ma soprattutto, ripeto, ci sono le biciclette.

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Comments are closed.
  1. Iolanda Niglio

    8 October 2014 at 11:03

    Ciao, bell’articolo, ti dirò, a me le foto degli abiti sulla gruccetta piacciono, sarà che se ne vedono poche, e poi, mi danno un senso di ordinato, mi fanno pensare “chissà come starebbe addosso?” , e poi sembra di stare in un negozio quindi ti danno quel pizzico di gioia legato allo shopping.
    Iolanda
    chasseursdechaussures.wordpress.com

  2. Dario

    8 October 2014 at 18:10

    Anna K ha colpito moltissimo anche me! Io l’ho scoperta alla LFW con sfilata collettiva di stilisti ucraini #fashioforpeace….
    http://www.fashionnewsmagazine.com/2014/09/15/london-fashion-week-ss15-fashion-scout/