“Fa figo” la moto, prima l’aereo, ma a Leo basterebbe anche uno Ciao

“Fa figo” la moto, prima l’aereo, ma a Leo basterebbe anche uno Ciao

039cd3278410153a34e27285e7b4ec85Leonardo di Caprio è un figo, e lo è sempre più anno dopo anno. Da piccina non mi piaceva perché avevo deciso che il Titanic mi sarebbe stato sul groppone per il resto della vita, che in Romeo e Giulietta era bono ma pur sempre il bellone della situazione, quindi su di lui appariva sempre dal basso verso l’alto un cartello invisibile e immaginario con scritto “no”. Non conoscevo il Leo de La stanza di Marvin o di Buon Compleanno Mr. Grape.
Leonardo di Caprio è un genio, un artista vero. Non avevo visto The Aviator, ma quando l’ho fatto, con un ritardo di più di dieci anni, poche sere fa in tv, quelle poche volte che la guardo e che becco un film dal principio, m’è sembrato di (ri)vedere The Wolf of Wall Street.
Infatti c’è lo zampino di Scorsese per entrambe.
E poi quanto gli garba (a Scorsese) vedere il Leo che fa “il matto”, il Leo che ha dei problemi, il Leo non bello.
Quando ho visto la scena di Jordan Belfort strisciare per terra zeppo di droga fino agli occhi, a casa con la moglie e con l’amico, ho deciso che avrei voluto sposarlo; quando ho viso dopo Howard Hughes nudo nella sua poltrona di velluto guardare i film con gli occhi iniettati di sangue, me ne sono data la conferma. Manca solo la sua adesso, di conferma.
Leo?

Howard Huges è uno cool, bello, nato ricco, che fa film a vent’anni, li produce, e ha una compagnia aerea. Recita e guida aerei; adesso fa figo recitare e guidare moto, o al massimo montare su una tavola da surf. Insomma, cambiano i tempi e anche i mezzi tramite i quali la gente ti percepisce “un giusto”. Ma sono sicura che Leo sia un crasto anche in sella ad uno Ciao.
Howard ha uno stile che tutti gli uomini dovrebbero avere: quella scena in cui gioca a golf, con cardigan, camicia e cravatta intonata, insieme a Cate Blanchett, nel film Katharine Hepburn, vestita come dovrebbe vestirsi la donna dei miei sogni, m’ha fatto godere. Per non parlare poi di abiti e cappelli di Kate Beckinsale, Ava Gardner.
Insomma, a Leo s’addicono questi look alla Grande Gatsby e alla Howard Hughes.
A me starebbero tanto bene invece quei pantaloni, con camicetta  e giacca maschile, lo so. Se penso poi che ora le donne si mettono skinny con la rovescia, camicette hipster abbottonate fino in cima e ciabattine di sughero, e gli uomini praticamente lo stesso, mi sento male, e che alle volte lo faccio anche, svengo dal dispiacere.
Adesso uomini e donne possono essere uguali, in più gli uomini poi si possono mettere la gonna.
Via, prima l’eleganza era una regola, ora è un’eccezione, e non voglio fare la drammatica nostalgica.
Howard ha stile anche quando è claudicante, con barba e capelli lunghi, anche quando Scorsese una volta lo impillotta bene di droghe, e un’altra gli fa essere un malato di disturbi ossessivi-compulsivi al suo stadio più grave.
Perché questo film è moltissimo stile, un remind perfetto per dire a tutti “hey, puoi essere anche così, oltre che tamarro, punkabbestia, hipster e rockabilly”.
E grazie per questo.

La formula del film va sempre in parallelo con quella del Lupo di Wallstreet: donne, successo, potere; e dove c’è potere c’è corruzione o comunque qualcosa che non va. Ed io amo talmente tanto queste tematiche che potrei vedere migliaia di film con sempre con gli stessi filoni. E vorrei condannare a dieci anni di dissenteria chi ha condannato Il Lupo, perché oggettivamente è un film meraviglioso.

So che avete tutti visto questo film, bene io non l’avevo fatto, ma è bene che ve lo riguardiate per i seguenti motivi:

1) Imparate come vestirvi, uomini e donne.
2) Adorate la grande Cate Blanchett, che qui m’ha fatto ricordare la Cate di Blue Jasmin, film che non m’è piaciuto zero.
3) Tutti ultimamente mi ripetono due paroline che mi stanno tanto sulle palle: “è impossibile”, mi scoraggiano, in generale. Questo film è la riprova che la forza di volontà, la tenacia, la testa dura a qualcosa servono. Servirebbero anche i soldi, ma diciamo romanticamente che siano un dettaglio.
4) Rivolto a chi piglia bus e metro, in particolare: portare dietro una saponetta mi sembra una buonissima idea. Perché non lo fate?

Faccio una postilla: questa sezione abbastanza nuova, Coca Media, nasce non solo non come spazio per gli ultimi film, ma semplicemente per i film che vedo, che mi piacciano, o no, chiamiamola una sezione di novità e di “remind”.
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