Mi spiace se la natura piange, ma io godo, che poi piange di riflesso, mica è triste di per sé.
Io appartengo alla categoria dei britannici che trae diletto dal maltempo, dal grigiore, dalla pioggia, anzi, appartengo alla cerchia di persone che preferiscono non rompere i maroni attraverso rosari Facebookiani su che-palle-questo-tempo-ora-pro-nobis.
Alla fine è acqua, non è cacca.
Poi la pioggia ha i suoi lati positivi: tipo esonda il Seveso, ti si allaga la cantina, che in men che non si dica si trasforma nell’Acquario di Genova. Solo che invece che i pesci ci trovi galleggiare robe, in generale, che ti eri dimenticata di avere, tipo il capello di paglia beige.
In più lava le persone, almeno puzzano di meno, specie dopo il loro ingresso nei mezzi pubblici, quindi è d’utilità sociale.
Non c’è il caldo malefico, anche perché se ci fosse noi milanesi non avremmo scelta, o ci buttiamo sul Naviglio e rischiamo di pigliare il colera, o ci buttiamo sulla prima piscina comunale e rischiamo di pigliare il colera lo stesso.
Abbiamo la possibilità di vedere fenomeni anormali tipo piumini a luglio e stivali neri alti, ma anche bassi, sempre a luglio (perché due gradi in meno è l’equivalente di inverno pesto).
Ci sbarazziamo della pasta fredda a favore di piatti più sostanziosi come gnocchi alla panna, dato che il bisogno di rinfrescarci non ce n’è.
Risparmiamo d’aria condizionata.
Non prendiamo il sole e ci bruciamo la pelle.
I fiori e la frutta sono più belli, intendo esteticamente hanno un quel di triste e nostalgico che rasentano quasi il romanticismo.
“Altolà sudore”.
Si ha più voglia di lavorare, voglio vedervi con quaranta gradi a Milano, mentre i vostri colleghi “marittimi” postano baldanzosi foto delle loro secolari pause pranzo con tanto di bagnetto al mare, pennichella e lasagna al forno al sacco.
Maledetti.
Che tanto poi io domani parto per il mare, biglietto solo andata, ribadisco, solo andata.
Faccio un “p.s.”, a proposito di cacca e pioggia: oggi è c’è stata la prima puntata di Selfie, su Radio 2, la trasmissione di buone notizie, condotta da Michele Dalai e Camila Raznovich. Bene, ogni tanto, due volte a settimana, ci sarò anche io a parlare, dopo le 9 del mattino, dall’isola greca. Stamane ho parlato delle “garanzie dopo due gocce di pioggia”. Mi sono fatta subito riconoscere, dato che rinchiudendomi nello sgabuzzino con lavatrice modalità ON, sono stata scambiata per quella che telefona dal bagno (tirando pure lo sciacquone).
Come prima puntata direi… figura di mxxxa. Mi sembra molto appropriato. Hashtag: #soloio.
No ma Lucy, avanti così.
Foto scattate con SamsungNX30
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Federica Di Nardo
28 July 2014 at 15:42bellissime foto!!!
Federica
http://www.thecutielicious.com
The Cutielicious
Debora
31 July 2014 at 12:16Belle foto 🙂 Bacioni
http://www.deboragemin.it
kenny
12 July 2015 at 10:58Thanks for creating È acqua, mica cacca – The Fashion Politan, actually like it.