La felicità è per via di corto circuiti

Sono convinta che certe “cose”, certi oggetti, certe persone abbiano il potere di caricarti di scosse di felicità, ma non perché tutto ciò citato sopra (le “cose”) sia portatore sano di gioia di per sé, ma per via di un corto circuito: siamo noi, la nostra sensibilità, che a contatto visivo, olfattivo o uditivo con certi elementi facciamo accendere il polo positivo della lampadina e rimaniamo in modalità “On”, siamo ricettivi, aperti al mondo, dunque felici.
Pensateci: quando siete tristi cosa fate? O nulla (vi odio), o andate a farvi una corsa, o una passeggiata al parco con il cane, o quello che volete voi. E fate lo stesso se siete già felici.
Per il mio serenissimo squilibrato equilibrio i colori hanno un ruolo fondamentale: senza di loro non starei bene. Tanto che a casa ogni cosa ha un colore diverso (no, non sono quella delle case tutte bianche), persino nei capelli (ne ho tre), per non parlare del mio armadio. E nonostante talvolta venga affetta dalla malattia nera, causa tendenza corrente (non posso essere indifferente alle tendenze), i condimenti che aggiungo alla fine sono sempre variopinti.
Tra le moltissime cose che mi fanno stare bene (perché la verità è che mi basta pochissimo per essere felice, tipo vedere una vecchina che stende in panni nel suo balcone) c’è la musica. Faccio subito un mea culpa perché sì, lo confesso, io le cuffie alle orecchie le porto dal momento in cui piglio la bici (lo so, non si dovrebbe) e vado dove devo andare fino alla sera (adoro addormentarmi con… il sound zarro di M20 – sul serio – alle orecchie).
Come per la moda, anche per la musica non sono un’esperta, vado a sensibilità, saltello da una canzone di Youtube ad un video correlato, da una traccia su Spotify ad un’altra che vedo che ascolta un mio amico, che è una meraviglia. Dopo tre secondi che ho finito di ascoltare canzoni sconosciute mi sono già dimenticata titolo ed autore. E anche se vado a ritroso nella cronologia, bastano pochi minuti per rimuovere i nomi dalla mia memoria. Insomma, mi piace ascoltare quello che capita, mi piace ricevere, sono curiosa.
Bingo: è proprio la curiosità la cosa che mi rende più felice.

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