La borsa della Fashion Week ha l’HTC

La borsa della Fashion Week ha l’HTC

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Tutti che si lamentano della Fashion Week, lo scrivo con le maiuscole nell’incipit, sì, tutti che vogliono apparire perfetti, tutti che lavorano nella moda (dicono), tutti che si presentano alle sfilate, o davanti alle location (mica entrano tutti però, il giochino dei più, che è quello più vecchio del cucco, è di stare fuori ad armeggiare con il cellulare implorando con la forza del pensiero che qualche cristiano con il “cannocchiale” più lungo li faccia virtualmente entrare nelle loro “preziose” schede SD) in pelliccia (sì, perché le regole modaiole della fashion week vogliono che a settembre ci si debba mettere il pelo di coniglio ritorto, a febbraio i sandaletti e la gonnella di lino), tutte che te le vedi sfilare davanti, giorno per giorno, con delle borsette che non c’entra manco uno spillo per orizzontale, dato che i cellulari sono sorretti sempre con due dita di mano, e che una casa a quanto pare non ce l’hanno, poiché di chiavi non c’è il minimo indizio.
Giuro, non so come facciano, io quelle volte (due) che sono uscita con una pochette minuscola, la prima sono tornata indietro, la seconda volta avevo un foglio da 20 euro in tasca, faticosamente snocciolato le chiavi dal portachiavi (e dio solo lo sa quanto è antipatico rimettercele tutte) fino a ridurle a quelle due essenziali, porta e portone, lasciato a casa il foglietto magico con il calendario delle sfilate e tenuto il telefono in mano. Le chiavi della bici, fino a quando avevo la bici che ieri mi hanno rubato, le lasciavo in una taschina interna del cestino sperando che nessuno le vedesse. Insomma un po’ uno sbatti.
La borsa da fashion week (questa che ho scelto è di Stella McCartney) deve essere sì minimal nel contenuto, ma non troppo.

Per quanto mi riguarda deve contenere:

– Il borsello “per intero”, dato che si potrebbe sempre avere bisogno di andare a comprare un pacco di Macine tarocche all’Esselunga con bibitozzo gassato prima di collassare a letto dopo una giornata da devasto. Non so voi, ma io non potrei mai non approfittare dei miei punti fragola. E se poi si deve comprare, per emergenza, si intende, quel paio di scarpe con brillocchi, ma basse, di Zanotti, perché i sandali hanno lacerato i colli di entrambe i piedi, e non si ha sotto mano la carta di credito… Io non rischierei mai di sfiorare la tragedia, ecco.

– Le caramelle, perché quando mi piglia fame e non ho nemmeno un granello di zucchero da mettere in bocca spacco la faccia anche ai buttafuori di colore di dodici metri, a gente a caso che mi passa davanti, insomma. E anche il succhino, fa molto vintage.

– Sono come mia nonna: “io che non vivo più di un’ora senza te (rossetto).” Odio, odio e ri-odio le labbra con il rossetto sbertucciato, consumato all’interno o frastagliato all’esterno, che manco i fiordi della Norvegia. Il colore deve necessariamente essere sempre perfetto.

– Un quadernino. Ok la tecnologia, ok gli appuntamenti scritti anche sul telefono, ma io ho ancora bisogno di carta e penna.

– A proposito di carta, il calendario della fashion week, quello serve. Appositamente conservato ad una temperatura sotto lo zero all’inizio, e accuratamente avviluppato in una carta plastificata, arriva all’ultimo giorno spezzettato, fuso e lacerato (non esattamente in ordine di distruzione).

– Buddy, il mio animalino non ben identificato che mi porto sempre con me, non perché porti fortuna, ma perché mi sta simpatico, e chi mi sta simpatico si guadagna il diritto di poter girare con me durante la settimana della moda (che fortuna eh).

Ho lasciato “quest’oggetto” in fondo perché penso al contrario, e dato che questo è il più importante, cioè il più fondamentale, si merita una lunga menzione finale: il cellulare.
Sarò maledettamente sincera, e dato che si tratta del personaggino qui scrivente dovreste intendere quindi “più che sincera”: per la fashion week userò l’HTC One, un telefono che già ho da un po’ prima delle vacanze, e che ho eletto il mio migliore telefono che abbia mai avuto fino ad ora, non solo per estetica, è tutto in metallo, ma anche per funzioni. Anche se scrivere nel titolo “la borsa della fashion week ha l’HTC” pare sottintenda che da qualche parte abbia della droga, ma vabè.
Molte di voi mi hanno twittato, scritto, commentato quando nelle mie varie foto selfie, hanno visto l’HTC One, ed ora finalmente vi dirò perché ho scelto questo telefono, e le motivazioni sono per di più legate in quanto “telefono come oggetto ricco di app e funzioni” (e non solo per settimana della moda). Premetto che non farò una review tecnica perché uno non la saprei fare, due non mi capirei nemmeno io, ma parlerò in maniera spiccia, di modo che capiscano tutti. 

1. Belle le foto di gruppo, sì, peccato che nove volte su dieci passi l’omino in ciabatte con la camicia a righe e la panza di fuori a rovinarti il quadretto. Ecco, non c’è bisogno di eliminare l’omino fisicamente, bensì di cancellarlo con un’opzione del telefono. C’eravamo una volta noi e l’intruso, poi noi e basta. Depennare virtualmente qualcuno è divertente.

2. Se si tiene premuto forte lo scatto della fotocamera viene fuori una mitragliata di foto che si possono unire in una sola immagine, come se fosse una sequenza in movimento (devo provare a farne una con la mia Lina che corre).

3. Voglio fare un video e mettere a rallentatore quella scena clou, tipo il bacio di Milagros con Catriel? HTC One me lo fa fare (mi gasa da morire).

4. La batteria, la batteria, la batteria!!! Dura più di ogni altro smartphone che abbia mai avuto, provare per credere.

5. L’audio è pazzesco. Gli altoparlanti anteriori con gli amplificatori integrati che sfruttano la tecnologia BoomSound riproducono suoni chiari e netti… perfetti per i miei video!

Poi l’HTC One ha la schermata principale che si chiama Blink Feed, nella quale posso scegliere cosa mettere e vedere ogni volta che prendo in mano il telefono: notizie, Facebook, informazioni varie… Così sono sempre sul pezzo.
Quando sono al telefono e in sottofondo c’è un “gradevolissimo” casino, grazie ad un dispositivo che si chiama Sense Voice, che include microfoni integrati che rilevano il rumore ambientale e di conseguenza aumentano in modo dinamico il volume della chiamata, la mia voce è come se fosse isolata dal resto del mondo, così che chi ascolta sente sul serio.

Lo ammetto, era un’apologia di questo telefono, ma mi ci sto trovando molto bene, molto meglio dell’iPhone (basta dire “ma l’iPhone è l’iPhone!). A chi interessa clicchi qui per saperne di più.

Ah ci sono due extra “nella borsa da fashion week”: la macchina fotografica, che praticamente tengo sempre in mano, e Lina, che sicuro vorrà venire con me, dato che mi segue qualsiasi cosa faccia (stamane era sul tavolo, e ha condiviso per me una foto su Facebook, giuro… potrei assumerla come stagista).

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  1. Carola

    18 September 2013 at 8:53

    ecco vedi te che io ora voglio l’HTC !!!! per la prima volta da quando ho il blog bazzicherò per la fw tentando di far foto di street ed entrerò solo dove ho l’invito, sapevo dell’esistenza di quelle che si mettono fuori ad aspettare… ma chi aspettano il padre eterno? mah boh… certe cose credo che non le capirò mai ahahah leggere i tuoi post è sempre un balsamo per il mio cervellino, ironica e divertente è sempre un piacere seguirti ( la maggior parte delle volte i silenzio 😉 ) poi con la storia di fb hai risolto? un bacione
    Carola
    p.s. cmq sei una grande ! punto .
    :*