Uomini: non è (manco) questione d’età

L’età non conta. E’ quella frasetta che m’è sempre piaciuto fare uscire dalla bocca dipinta di rosso o d’arancione, ed è una massima a cui ho sempre creduto, o comunque voluto credere. Crescendo però ho cambiato idea, nel senso che alla fine tutto o quasi dipende dalla quantità di anni. Lei 20, lui 50: no. Lei 50, lui 20 no. Lei 22, lui 32 sì, lei 32, lui 27 sì. Ci sono interessi diversi a 20 anni e a 50. Mi sembra chiaro e ovvio. L’amore vero, se mai qualcuno dovesse persuadermi della sua esistenza, è totalmente irrazionale a 16 anni e per un tempo limitato. Più si cresce e più la magia scema. Mi sembra chiaro anche questo. E se trovo chi la fa scemare lo impallino. Come diavolo di permette di far cadere sotto i piedi i sogni di ciascuna donna vivente in questo cosmo?
Ma oggi non voglio parlare di differenze d’età in questo senso, ma di differenza d’età tra uomo e uomo.

Anche in questo caso sono state le mie amiche a darmi inconsapevolmente uno spunto prezioso, durante una chiacchierata all’aeroporto. E io ci ho fatto delle riflessioni che sono la summa di ciò che pensano quasi tutte le donne che conosco. “Gli uomini più grandi sono e più sono immaturi”. Sì, in linea generale è vero, ma anche quelli piccoli.
Il punto, la chiave del “problema”, che anche se è addosso ai maschi e tutto femminile, e che probabilmente non si risolverà mai, è la seguente: non è una questione d’età. Perché gli uomini piccoli, i ragazzini, si vogliono divertire, mentre quelli grandi non vogliono prendersi responsabilità. Cambiando dunque l’ordine numerico e quantitativo (d’età) il risultato non cambia: donne, siamo fottute.

Mi sono spesso chiesta se ci sia una via di mezzo tra i troppo giovani e i troppo vecchi e mi sono pure data una risposta: no. Perché sono gli uomini che decidono di darsi un’età, a prescindere da quella anagrafica: quando vogliono darlo da Nord-Sud-Ovest-Est (uohohoh – cit. 883)  decidono di essere piccoli, quando vogliono stare con gli amici a fare i cretini e ogni tanto, se capita, darlo da Nord-Sud-Ovest-Est (uohohoh – cit. sempre 883), decidono di essere grandi.
Poi sono due le cose:  le donne non sedicenni non hanno più l’età di stare dietro ad entrambe le categorie di complessati, e le donne sedicenni ce l’hanno per divertirsi.
Ne deriva un troiaio generale. Lasciate ogni speranza voi che entrate, insomma.

Lei, donna sulla quarantina: “Ho incontrato uno di 23 anni che mi piace un sacco” – Ah, gli fai tipo da milf – “No, mi piace sul serio”. Certo. Anche tu a lui, non lo metto in dubbio, fino a che non ne arriva un’altra di 23 anni.
Lei, donna sulla ventina: “Ho incontrato uno di 45 anni che mi piace un sacco” – Ah, gli fai tipo da badante ucraina o da escort di lusso? – “No, mi piace sul serio”. Certo. Anche a lui, non lo metto in dubbio, non so a te fino a che non gli tira più.

Bè, non è cosa facile, ma (e adesso sto per dire la cosa più banale del mondo) per fortuna ci sono delle eccezioni, dei casi fuori dal tempo, dei “fulmini” che per un po’, almeno, decidono di essere normali. Chi li incontra appartiene all’oligarchia miracolate, che sia chiaro anche questo.
Per fortuna io sono serena.