I 17 “TROPPO” DEL FUORISALONE

Poco Fuorisalone a sto giro, pochissimo, anzi, se devo essere sincera zero come la farina, come disse Il bomber. Ma c’ho provato. Ci sono stata. Una volta di sera, un carnaio che te lo spiego, ho camminato per tre metri e la mia serata si è svolta in quello spazio vitale lì, nella modalità “gioca a pestare pallini immaginari che si illuminano per formare una coreografia”, dove i pallini vuoti sarebbero stati i pochi spazi vuoti. E una volta di giorno: quella volta lì ne ho fatti forse duecento d metri, ma a forza di incontrare gente e chiacchierare ho visto ovo. Mannaggia a me e a quando mi metto a parlare. E’ sempre colpa mia.
Poi il punto è che non è il Fuorisalone del design ma il Fuorisalone del design e della moda. Poi c’è in mezzo qualche evento sulla tecnologia, le macchine, i gelati fritti e rifatti arrosto, le pentole in acciaio inox 1810 e le tartarughe ninja alla riscossa con il secolare Maestro Topo. Quindi è il Fuorisalone del design e della moda, cazzi e mazzi.
Insomma tanta, ma tantissima roba.Via, si sa, il Fuorisalone è una figata, Milano diventa una pentola che bolle di idee, colori e zainetti colorati, ma è un po’ tutto troppo:
1. Troppe espressioni del tipo: “Ma sei in giro?”, “Ci si becca dopo da X?”, “Si beve gratis”.
2. Troppo Fuorisalone e troppe prese di culo del Fuorisalone, che poi alcune sono anche simpatiche.
3. Troppa umanità a briglia sciolta per la via là dove ti porta il ponte e tutto il corollario che da lì si dipana.
4. Troppe domande della serie: “Ma te ci vai da X? Ce l’hai l’invito? Ce l’hai un pass in più per il mio amico?”. Ansia.
5. Troppi hypster.
6. Trippi hypster che non si dicono hypster ma che odiano gli hypster.
7. Troppe bici a scatto fisso, che una volta mi piacevano, ora mi piace solo la mia bici che sta ritta perché sì. Anche se sarebbe più comodo averne un’altra “seria” con un sellino nuovo.
8. Troppa ansia di bere, uscire, fare, disfare, vedere, rimorchiare, agire, mostrare, arrotolare (jeans).
9. Troppe scarpe tipo Frankenstein.
10. Troppe mail (sul serio).
11. Troppo dover essere ovunque.
12. Troppo lavoro e chiacchiere di lavoro. Fatevi ‘na vita, cazzo. Anche con la crisi.
13. Troppi modaioli nei designaioli.
14. Troppo traffico.
15. Troppi fidanzati che spariscono per farsi serata distruttiva a base di birra e Negroni sbagliato e che lasciano le fidanzate in balìa di altri uomini affamati. Anche cazzi loro.
16. Troppe informazioni tutte insieme.
17. Troppo vero che il 17 non porti sfiga.

Il prossimo anno giuro che il primo giorno del Fuorisalone alle 8,30 del mattino mi farò tutti i giri per vedere tutto, ma tutto eh. Le feste e le cose le lascio agli uomini di buona volontà. Io non ce la fo’.

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