KUGA FEAT. GLI (N) SYNC

KUGA FEAT. GLI (N) SYNC

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Nonostante la permanenza on air per i cieli della Spagna, l’atterraggio a Saragozza perché a Madrid c’era nebbia, le ansie varie, la credenza temporanea di rimanere a Madrid, sono stata relativamente tranquilla. Fino a quando, finalmente arrivata a Valencia grazie all’Ave, il treno più figo del mondo dove se non ti impillottano di mangiare come un pollo da cucinare in forno non sono contenti, ho udito una parola che ha un pelino sconvolto la mia permanenza spagnola, innescando nel mio cervello un meccanismo perverso di tasselli mnemonici che mi si sono aggrappati alle pareti craniche come muschi e licheni in montagna.
“La Ford è lieta di presentare la nuova Ford Kuga con Ford SYNC, un assistente che legge a voce alta gli SMS, a cui potete chiedere una canzone e lui ve la mette, che rintraccia i soccorsi in caso di incidente, e che chiama le persone al telefono con la sola pronuncia di nome e cognome.  Insomma un angelo custode hi-tech”.
Ecco, la parolina magica è SYNC, ed ogni volta che qualcuno la pronunciava io mi immaginavo le mesches biondiccie di Justin Timberlake e la tipa con le marionette che tagliava i fili agli N Sync nel video Bye, bye, bye. Ditemi voi se si può.
A parte questa malattia mentale a tempo, per fortuna determinato, il soggiorno a Valencia con Ford è andato naturalmente bene per ovvi motivi.

  1. L’hotel Las Arenas, con varie riproduzioni, mini e maxi, del Partenone anche in camera da letto. è oggettivamente figo e vanta quelle accortezze per cui sballo, ovvero in bagno ci sono spazzolino, ciabatte e dentifricio. Dato che io mi dimentico sempre tutto ciò trovarli è come scartare un uovo di Pasqua della Kinder e trovare il pupazzino di Lucia Farmacia. Poi, nel pomeriggio, nel momento stesso che tu sei nuda appena uscita dalla doccia, ti bussa una donnina che ti regala un cioccolatino, due se le stai simpatica, e ti chiede se ti serve qualcosa d’altro. La colazione è vista piscina e c’è tutto. Io vorrei vivere in albergo solo per la colazione.
  2. Il programma Ford prevedeva una giornata di shopping vintage a briglia sciolta, uno sforzo immane proprio. Io ho comprato numero tre abiti al prezzo di 25 euro l’uno. Non vedo l’ora di indossarli perché sono uno più bello dell’altro e tutti di annate diverse.
  3. Abbiamo sempre, e dico sempre, mangiato bene, anche se forse noi italiani preferiamo mangiare un piatto a testa e subito, non dividerlo in diciotto e aspettare mezz’ore per il prossimo. Comunque vi consiglio i ristoranti Vuelve Carolina e soprattutto Q Tomas?, dove ho mangiato un’ottima tartarre di tonno e dove, soprattutto, c’è un cesso degno di un film di Michelle Gondry. Ovviamente c’è pure il mercato, da visitare per colori e gente variegatissima.
  4. Alla Città della Scienza mi sono sentita Jennifer Lopez in Waiting for Tonight, con tutto quel vento e i colori chiari ero praticamente uguale a lei. Non addominale a parte.
  5. Pranzare sul mare con 22 gradi e farsi rimbecillire dal sole è una delle cose più fantastiche del pianeta. Stare zitta e nutrirsi oltre che di un pesce che non ho ancora capito che fosse, di raggi caldi è la vita.
  6. Fare tutto ciò con la Ford Kuga è stato una figata, anche perché ogni volta che ci entravo, avevo segretamente in mente la canzone degli N Sync, e poi perché la Kuga obbiettivamente è toga: per aprire il porta-bagagli, in toscano, ribadisco, la bauliera, è sufficiente posizionare per pochi istanti un piede sotto al paraurti e tac, si apre da solo. Ragazzi, è l’invenzione del secolo. In più, per noi donne incapaci di fare parcheggi (dai, è così) ci sono dei benedettissimi sensori che riconoscono parcheggi dove ci si può tranquillamente stare e ti dicono praticamente come entrare.
    Ultima genialata, secondo me è il sistema Active City Shop che frena automaticamente alle basse velocità per prevenire le collisioni, quindi per Milano è perfetto. 
  7. All’Istituto d’Arte Moderna ho scoperto due artisti che mi piacciono un sacco: uno è John Heartfield, l’altro è Errò.
  8. I colori di Valencia, in generale, è come se aggiungessero pezzi di vita alla tua, quindi sono tornata chissà con quanti anni, o mesi, in più.

Per le foto di backstage, sappiate che le trovate sul mio Instagram @fashionpolitan

Jeans Levi’s
Giacca Cycle
Borsa Fossil
Occhiali Spektre
Scarpe Crime

Vista dall’Hotel Las Arenas
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Città della Scienza

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Shopping per Valencia

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Institut Valencia d’Art Modern

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Il Mercato

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Pranzo al mare
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A questo punto…

Comments are closed.
  1. Lilli

    11 February 2013 at 14:09

    Ahaha adoravo quella canzone nell’adolescenza, l’associazione in effeti viene spontanea con il nome:) Cmq, che meraviglia deve essere stato stupendo:)) Un bacio Lucia!!:)