LE FUNZIONI MOTOMATHICHE

Avrei voluto una Hornet, avrei voluto una moto figa, non una BMW che ce l’hanno quelli da mocassino e pantalone marrone con risvolto. Una in cui ci devi andare con i jeans skinny e il chiodo di pelle. Un po’ perché sono egocentrica, perché in effetti le tipe in moto le guardi e dici: “Ma quanto sono fighe”, con un miscuglio di invidia e ammirazione. Peccato ci siano due piccoli problemi che si pongano alla mia passione come ostacolo:
1) Non so guidare una moto, penso che cadrei da ferma
2) Quando io porto i jeans skinny con un comodo paio di scarpe basse? Una volta ogni dieci giorni. La moto non è una da calze con la riga dietro e vestitini vintage. Mi sa di no.
Però mi attraggono perché sono belle, sono aggressive, affascinanti e dure. Se il mondo moto fosse una categoria di uomini sarebbe quella di bellocci che sì se la credono ma che ti dicono le cose in faccia, se fosse un mestiere sarebbe o l’idraulico o l’imbianchino, se fosse una mano sarebbe gigante con una rosa d’anelli di metallo non indifferente.
Mi attrae anche la matematica ma non come funzione, bensì come segno. I numeri sono esteticamente interessanti, hanno delle curve bizzarre, sono geometriche ma irregolari. Provate a prendere un 4… che senso ha? E’ come un triangolo con dei lati più lunghi.
Insomma moto e matematica, Motomathic. Avrei voluta inventarla io invece l’hanno partorita quelli di Cycle, che hanno dato questo titolo alla collezione Autunno-Inverno 2013. Ci sono entrambe, il mondo da scappati di casa, wild spirits e vadovetiportailcuore della moto, e quello formale per finta, ovvero ironico della matematica con stampe ed equazioni.
La Hornet sta a X come Cycle sta a Y. Boh, forse.
Le cose che ho apprezzato di più:
I pantaloni a righe verticali sia per lei che per lui
Il chiodo
I jeans skinny di una lunghezza che per me sarebbe perfetta per metterci sotto il calzino e fare intravedere pure un pezzo di pelle
Il modello ricciolo
Il modello ricciolo sta a me come la crema sul pandoro. Secondo me bene.