Quel giorno lì qualcosa mi diceva: “Maria, butta la gonna, invece che la pasta, e vestiti da uomo”. Detto fatto. Pantaloni e stivali da uomo e via, pronta per le foto e un’infinita speranza che sarebbero venute decenti.
Matteo Felici, il fotografo con la camicetta a quadretti che glie l’avrei volentieri strappata, perché sarebbe stata perfetta con i miei boyfriend jeans è riuscito nell’impresa: alleviarmi l’effetto capello-nebbiolina, rughe da distruzione, non fare uscire gli scatti in movimento causa tremarella da troppa bici.
Premetto che ho scelto pure i piumini “matelassè” che appartengono un po’ all’universo maschile, nel blu e nel marrone che sono colori un po’ da nonna Pina, ma al momento sono nella mia top ten (poi quale siano le altre otto cose non è dato da sapere, manco da me).
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