E bentornati al programma “(Non) cucina con Lucia”. E che ci devo fare se c’ho preso gusto a fare cose che hanno gusto? Nella precedente puntata avete visto come (non) ho cucinato pennette al pomodoro e come (non) ho impastato e sfornato una squisita focaccia.
Ora è il momento di mostrarvi come mi sono dilettata con una delle mie più grandi passioni: la torta al cioccolato.
Diapositiva di diletto numero uno: io che intufo le dita nell’impasto del cioccolato.
Diapositiva di diletto numero due: io che intufo le dita nell’impasto del cioccolato.
Diapositiva di diletto numero tre: io che intufo le dita nell’impasto del cioccolato.
E godo.
Mi rendo conto sia una monotona raccolta fotografica che rimane la stessa da anni e lo sarà pure per quelli successivi.
È che il cioccolato il malandrino che mi tenta sempre.
In vita mia non ho mai fatto una torta al cioccolato, non so perché, ho sempre mangiato quelle già fatte, quindi ho approfittato di mio marito Forno CucinaBarilla (ha il doppio cognome, evidentemente) per continuare la tradizione di nulla-facenza e delegare tutto a lui.
Io ho solo preso un kit Torta al Cioccolato CucinaBarilla, versato il contenuto su un recipiente assieme a burro e uova, e basta. E pasta. Poi appunto impasta e cuoce lui, mio marito Signor Forno.
In realtà la vera difficoltà quando prepari o assisti alla preparazione di una torta al cioccolato, è fare arrivare l’impasto per intero a baciare la teglia per riempirla tutta. No, perché se fosse per me comincerei a mangiare il dolce già in fieri.
Dato che la teglia che avevo era un po’ più piccola, ne ho approfittato, dovendo così fare fuori una parte dell’impasto.
Vabè, morale della favola: la torta è una bomba, io sono felice perché faccio il minimo e perché posso invitare le amiche per il tè senza andare a La Martesana a spendere quattrini in pasticcini (beccatevi pure la rima), e magari a farmi pure trattare male.
E con voi ci vediamo alla prossima puntata di “A (non) non cucina con Lucia”.
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