Avete presente quando vi dicono: “No, ma davvero non conosci il famosissimo regista italo-franco-anglo-polacco che è però nato da mamma svedese e da suo fratello (un incesto, dunque) e che ha fatto quel notissimo film muto non in bianco e nero ma seppia con i canguri che emigrano al Polo Nord? No, perché non è possibile tu non lo conosca: quel regista è alla base delle conoscenze dell’arte contemporanea. No ma davvero non lo conosci? Dimmi che scherzi”.
Ecco, quando certa gente intraprende il (vano) tentativo di peccare di finta saccenza, per ovvi motivi divento una iena. Anche perché il regista italo-e-sti-cazzi o è zio tuo o è uno che conosci solo te perché per caso sei capitato nel suo Vimeo (che ha due iscritti in tutto, tu e lui).
Stessa cosa quando mi dicono: “Ma come, tu non sei geek? Tu che lavori sul web?”. No, non sono geek e manco ci voglio diventare. Io voglio scrivere, punto. Le “basi geek” ce l’ho, fine. Non serve recitare in ginocchioni tutte le sere il codice HTML del proprio blog. O sì? C’è qualcuno che lo fa?.
Ho preso il cappellino con la scritta “Geek” per lo stesso motivo per cui ho chiamato “Fashion Politan” il mio blog: quando l’ho aperto ero astemia e in polemica con la generazione “Sex & City”, due mondi a cui non facevo parte ma che vivevo continuamente perché 1) Chiunque parlava del Cosmopolitan di Sex & City e 2) quando uscivo e prendevo la Coca Cola ero vista come un’appestata. Insomma, penso al contrario.
“No ma davvero? Davvero non bevi? O scherzi?”. Non scherzavo, non bevevo, ora sì, ma non significa che avevate ragione voi. Sia chiaro.
“Ma davvero non ti piace Sex & City? Sul serio?”. No, mi piace, è geniale, dico solo che ora le donne sono cambiate. Fine.
No, ma davvero state a maciullarmi le palle con la vostra saggezza costruita l’altro ieri su Wikipedia e incisa su carta velina?”. Dai, non scherziamo (lo dico io).
Abito Stella McCartney
Comments are closed.