“Io alle Terme mai”: scherzavo

“Io alle Terme mai”: scherzavo

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Faccenda numero uno.
Dopo più o meno trent’anni di astinenza, direi che negli ultimi due sono stata molto ben educata alla montagna.
Sono passata dallo status di “a me la montagna non piace”, a quello di “tre, quattro giorni al fresco me li faccio più che volentieri”.
Tutta questione di conoscenza, che prima non avevo, e che adesso sto acquisendo.
La stessa cosa m’è successa col vino.
Faccenda numero due.
Ho sempre detto che io sarei andata sulle nevi solo per scapicollarmi con lo snowboard, infatti l’anno scorso manco a poco ci lascio un’articolazione.
Ho sempre sostenuto di non amare le terme perché troppo “statiche”, e che per una dinamica come me non sarebbero andate bene.
Poi decido di fare uno sforzo e di saltare il pregiudizio a piedi uniti, così quando ad inizio febbraio è arrivato il programma del week end di San Valentino firmato QC Terme Monte Bianco, con opzione A “mattinata di SPA e benessere”, e B “alternativa snowboard”, ho scelto la A.
Sì, io, Lucia Del Pasqua.

In realtà il programma iniziava il giorno prima con altre due attività, che vi consiglio se siete a sciare sulle piste di La Thuile.
Comincio dalla prima, che ha consistito nel godersi la vista all’interno di una sauna sospesa sul meraviglioso panorama del comprensorio sciistico di La Thuile.
In pratica: a 9 km dalle Terme di Pré Saint Didier, QC Terme ha lanciato (per aria) la prima SKI SAUNA in Europa: un ovetto che funziona davvero con le sembianze di una sauna QC Terme. Interamente fatta a mano da Duclos Legnami, leader assoluto nella produzione di saune su misura, ha gli aromi, gli attrezzi e le sembianze di una vera sauna, con un’unica differenza: novanta gradi in meno. Grazie a dio.

La seconda attività che vi consiglio è mangiare. Mangiare dove vi dico io.
Lo Riondet è stata una scoperta letteralmente spettacolare, un misto tra romanticismo, nostalgia e buona cucina.
Nato trent’anni fa, questo ristorante a (intelligente) gestione familiare nel comprensorio sciistico Espace San Bernardo è raggiungibile per cena grazie ai gatti delle nevi e motoslitte messe a disposizione vicino alla chiesetta di Pont Serrand.
Si mangia carne, tanta carne, tuttavia per chi come me si rifiuta anche a guardarla, c’è sempre del formaggio, fuso o non fuso che sia, con vaste selezioni di verdure.
Per finire la tradizionale coppa dell’amicizia, un ampio contenitore munito di alcuni beccucci, uno per ciascun commensale, dove bere del caffè ovviamente corretto.
Un ottimo esempio di come la gestione familiare coincida con una perfetta armonia di ruoli, un’irresistibile voglia di innovazione e ricerca, e una buonissima comprensione del significato di “marketing e comunicazione”.
Quindi ve lo consiglio al 100%.

Dormire all’Hotel QC Termemontebianco (a partire da 200 euro a notte) vuol dire farsi coccolare da lenzuola di raso di cotone, per poi svegliarsi con una vista mozzafiato, godibile direttamente dallo sdraio munito di calda coperta nel terrazzino di camera.
Premettendo la difficoltà che ho spessissimo nel trovare alternative alla carne (pare incredibile nel 2017), uno dei fattori che merita un voto altissimo è l’attenzione al cibo che parte dalla colazione.
La colazione all’Hotel QC Termemontebianco prevede prodotti gluten free e vegani. Ma soprattutto una vastissima selezione di burri, alimento fin troppo bistrattato, semi, yogurt e frutta secca.
Anche il pranzo non è da meno, dato che è curato dallo chef Nicola Ricciardi, che rivisita sapientemente e in maniera intelligente la cucina valdostana.
Dico in maniera intelligente perché di solito quando si dice “rivisitazione” o non mi mangia nulla, o i piatti sono delle palesi forzature.

Ma veniamo finalmente alle SPA e al mio pregiudizio di “io alle Terme mai”.
Il personale delle Terme mi ha accolta in maniera così calorosa che avrei voluto abbracciare tutti, uno ad uno, per poi indirizzarmi verso una stanza con un materasso ad acqua riscaldato, dove ho fatto un trattamento al viso purificante e illuminante (il prezzo è di 74 euro per 50 minuti).
La scena: “Scusate, sono una blogger, quindi dovrò fare dei video e delle foto”.
Sono uscita da lì che non mi ricordavo nemmeno dove avessi messo il telefono.
Successivamente ho provato la sauna con gli aromi e un massaggio a metà tra l’antistress e il tradizionale, a sollecitare la circolazione ed il metabolismo con una sequenza di movimenti abbastanza dinamici e cadenzati (il massaggio di 50 minuti costa 66 euro).
Poi una volta rincoglionita a puntino, mi sono goduta la vasca idromassaggio panoramica, con qualche flash di Youth di Sorrentino, mirando il Monte Bianco e apprezzando l’assenza di pensiero come pienezza d’animo.
Rettifico dunque: “io alle Terme mai: è falso”.

┬® Aiace Bazzana9
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