Cosmofarma: istruzioni facili per amare la farmacia

Cosmofarma: istruzioni facili per amare la farmacia

Proprio no. Non me lo sarei mai immaginato così il Cosmofarma, che per chi non lo sa è un evento che si tiene nella bella Bologna, ed è riservato al mondo della farmacia con una panoramica che va dall’Health Care al Beauty Care fino ai servizi dedicati.
Non mi sarei mai immaginata di trovare, prodotti a parte, un’atmosfera così ricettiva sia nei miei confronti che delle altre beauty blogger ufficiali della fiera, Laura, Francesca e Valentina. In genere quando tento di fare dei reportage in questo genere di eventi o vengo trattata a pesci in faccia, o snobbata o ancora allontanata perché “non compro”.
A dispetto delle mie poco felici esperienze precedenti, stavolta le persone addette nei vari stand, tutte, hanno dedicato del tempo a spiegarmi novità, valori e benefici dei brand che rappresentavano.
Giuro che non mi pareva vero.
Questa voglia di capire, di ascoltare, e anche di rendersi conto che finalmente, dal punto di vista della comunicazione, le cose sono cambiate, è stata alla base della fiera, il cui pay off, o slogan, era appunto: “più human, più social”.

“I social sono strumenti per gestire rapporti umani, servono a comunicare”, ha detto Roberto Valente, il Direttore della manifestazione, alla conferenza d’apertura.
Con questa affermazione, dopo essere partita una mia ola virtuale, si è finalmente rotto quel vetro di diffidenza e meccanismi vetusti, dando il via ad un modo di interagire che va finalmente ad integrarsi con le altre logiche di comunicazione.
Effettivamente giorni prima della fiera sono stata inondata di calorosi messaggi da parte dei vari marchi aderenti al Cosmofarma, invitandomi a scoprire i propri prodotti in fiera.

Cosmofarma 10, Pitti Uomo 0, per esempio. C’è solo da imparare.
Mentre l’arroganza del mondo della moda pare un limite insuperabile, l’apertura e la freschezza di quello della farmacia apre interessanti sviluppi dal punto di vista dell’informazione. Dovremmo spiegare a quelli che fanno stile che non va più di moda, per l’appunto, continuare a ballare come un’oligarchia zoppa basata su superficiali meccanismi senza una giusta regola, bensì di votarsi ad una democrazia solida che dia l’opportunità di conoscere e ascoltare.

Al Cosmofarma ho conosciuto molte persone e molti marchi, constatando che anche qui ci sono dei trend, che quest’anno paiono essere l’aloe, la curcuma, la vitamina C e gli ingredienti naturali. Per quanto riguarda le scelte etiche invece si va sempre più verso il concetto di sostenibilità.

Parto da quest’ultimo discorso che è stato finalmente non solo imbastito, ma cucito da moltissimi brand, spinti da una necessità ambientale ormai non più da ignorare. Su questo filone si allinea Oleam, nata nel 1985 tra le colline umbre come una piccola azienda agricola con lo scopo di trasformare in olio la propria produzione di olive, e diventata nel 2013 anche produttrice di cosmetici bio che utilizza ingredienti di origine naturale e vegetale in sostituzione alle sostanze di derivazione petrolchimica. Oleam, le cui linee sono ragionevolmente a base di olio, è sostenibile anche nel packaging, dato che tutte le scatole sono di carta riciclata, e perfino l’inchiostro è atossico.

Dal 1997 Pharmalife Research studia e ricerca le piante officinali e i suoi derivati, sviluppando sempre nuove opportunità terapeutiche. Il concetto di scienza che deve andare di pari passo con il mondo della natura sfocia nella missione di offrire prodotti interamente naturali per la prevenzione, la cura e la salute dell’organismo sicuri ed efficaci, e senza effetti collaterali tipici del farmaco di sintesi. Mi ha colpito molto la varietà di oli prodotti, da quello di cocco, adesso utilizzato come struccante naturale, ma anche per fare dentifrici naturali (il cocco emulsiona lo sporco), a quello di baobab, che ha un’attività elasticizzante, perfetto dunque per prevenire le smagliature. Interessante la linea dermocosmetica a base di bava di lumaca, che per la pelle ha un’azione schiarente, lenitiva e cicatrizzante. Dal lavoro di mille di lumache, allevate direttamente dall’azienda, viene fuori un litro di bava.
Curiosità storica: si dice che Giulio Cesare se le mangiasse le lumache, perché pare gli facessero passare l’ulcera.

Andando avanti con altri prodotti naturali scoperti dalle mie peregrinazioni in fiera, meritano una menzione anche quelli di Cosmetics 27, a base di centella asiatica, storicamente utilizzata sia dalla medicina ayurvedica che da quella cinese per il trattamento delle affezioni cutanee (psoriasi, allergie), e anche per l’azione a livello della microcircolazione. Il prodotto-punta di diamante è il Baume 27, che richiama le pomate all’antica, ricche e oleose, frutto dell’associazione di 3 estratti naturali della Centella Asiatica, purificati a oltre il 95% che sono alla base di questa crema antiage. A seguire Essence 27 che idrata, anzi è un attivatore di idratazione, e Huile 27 che rigenera ed ha un profumo pazzesco.

Segue la “tendenza” Natur Unique Cosmetics, che nella propria linea “Aloe Attiva” al posto dell’acqua ci ha messo l’aloe, dall’azione depurativa idratante, e stimolatrice della generazione delle cellule, così da ridurre al minimo l’utilizzo di emulsionanti, conservanti ed esaltatori di penetrazione.
Recentemente ho conosciuto una più che cinquantenne dalla pelle di una trentenne che mi ha rivelato che tutti i giorni si riempie di aloe, che coltiva lei stessa in terrazza, quindi direi che o comincio a comprare creme all’aloe o me la coltivo.
Questo crema di cui vedete la foto invece è dedicata al viso ed è la performante Ialucollagene della linea Pink, che ha anche il primer e il correttore con acido ialuronico e collagene, e che promette di avere undici funzioni (anti-età, idrata, illumina, protegge, nutre, copre, perfeziona, leviga, opacizza, uniforma, e ha un filtro solare).

Anche Helan ha dei prodotti che contengono l’aloe, tuttavia prima del balsamo corpo a base di codesta pianta mi sono innamorata della storia dell’azienda, nata nel 1976 da una coppia composta da un avvocato e un’insegnante, che ad un certo punto ha mollato tutto per creare, visionaria, un marchio di cosmetica naturale. Devo dire che più naturali di così si muore, dato che i figli dei fondatori, tra nomi e secondi nomi, si chiamano Malva, Olmo e Pino, dove “Pino” non è certo il diminutivo di Giuseppe. Il punto di forza è rappresentato dai cosmetici per bambini, anche se io sono legata al fantastico profumo dell’olio Monoi.

Prima di entrare nel mondo degli integratori e dei prodotti “curiosi”, voglio parlarvi di due marchi che riguardano uno dei motivi per cui sono andata al Cosmofarma, ovvero saperne di più su protezioni solari e prodotti contro le macchie. Martiderm nasce nel 1952 in Spagna dal farmacista Josep Martì, che cominciò ad utilizzare la vitamina C ad uso dermatologico, e che fu il pioniere dell’utilizzo della fiala in farmacia, lanciando la prima nel 1989; oggi ci sono otto tipi di fiale differenti che cambiano per concentrazione di vitamina C e texture. La linea specifica depigmentante si chiama Pigment Zero, c’è sempre la vitamina C, con anche gli inibitori selettivi della sintesi della melanina, ci sono sia fiale che creme. Allo stand mi hanno dato da provare le fiale, da utilizzare sia come prevenzione che cura delle macchie, e lo stick 50 – d’estate al mare per il viso ne faccio un uso massiccio. Da Skinius ho appreso invece che per il corpo è sufficiente una protezione 30 perché per sintetizzare la vitamina D ha bisogno di esporsi al sole, quindi proteggere eccessivamente la pelle ne limiterebbe la sintesi (evitando le ore centrali e abbronzandosi con moderazione), e che alcuni filtri solari non sono propriamente amici dell’ambiente perché si sedimentano sul fondale del mare, mettendoci diverso tempo a biodegradarsi.

Venendo ai prodotti da me decretati “curiosi” c’è la linea cosmetica di Collesi, azienda nata come produttrice di birra che poi ha deciso di applicarne i benefici alla cosmetica, lanciando creme e detergenti a base di birra bionda, rossa e scura, ognuna con un quantitativo diverso di polifenoli a seconda della funzione. Poi metto nella mia personale classifica lo spray Ren da erogare sul cuscino, ad azione calmante; qui la cosa interessante è che le confezioni del marchio sono grigie (“grey is the new green”), dato che vengono per l’80% da plastica riciclata di bottiglie vuote, e il 20% da plastica dall’oceano. Infine menziono il balsamo Detox di Nerà Pantelleria a base di pietra vulcanica, ad azione detossinante e rimineralizzante, anche se mi hanno tanto decantato l’acceleratore di abbronzatura.

Chiudo con gli integratori, ammettendo la mia ignoranza in merito. Ho visitato con molta attenzione gli stand Solgar e Studio 3 Farma, che mi hanno istruita su erbe, benefici e prodotti più venduti.
Solgar, l’azienda statunitense che si distingue innanzitutto dai flaconi in vetro, è famoso per Estetic Formula, l’integratore alimentare che fornisce nutrienti utili a capelli, pelle e unghie, favorendo la produzione di collagene e cheratina, da usare in abbinamento con Ialuronic Formula, che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo e alla normale formazione del collagene di pelle e cartilagine. La combo è stata definita “una crema dall’interno”.
Sono stati invece i ragazzi di Studio 3 Farma a svelarmi il segreto della curcuma, che pare essere un attivatore del metabolismo ma funzionare solo in abbinamento al pepe nero.

 

 

 

 

 

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