Ho perso. Ma ho perso da vincente.

Ho perso. Ma ho perso da vincente.

Oggi è un giorno no. In genere i miei giorni no hanno una durata di massimo un’ora, questo invece dura da un paio, la fase acuta intendo, i primi sintomi ci sono stati un mese fa.
Un giorno no lungo un mese.
Tasse, sempre più tasse, spese mediche impreviste, gestione sito, casa, insomma, spese e tasse varie. Anche per un lavoro che oggi mi ha fatta piangere.
Ho perso, nella mia professione ho perso.
Mi ci sono trovata anni fa, tra un’insoddisfazione per una redazione e l’altra, sono stata brava, ho cominciato da vincente, poi qualcosa è cambiato, ed io non sono stata in grado di mantenere il podio. Eppure la mia costanza mi ha sempre premiata nel mantenere qualsiasi cosa, a partire dalla forma.

Faccio la blogger, sono una giornalista, scrittrice, autrice, m’invento format, scrivere è la mia vita, e credo lo sarà per sempre, perché come per il cioccolato al latte e la mozzarella, non ne posso davvero fare a meno. In alternativa dovrei andare come minimo una volta a settimana dallo psicologo.
Faccio la blogger e ho un’etica, causa per cui sono una fallita.
Ho lottato anni contro i mulini a vento, contro i fan comprati, per i contenuti, la qualità, per l’originalità e lo storytelling.
Ho lottato davvero tanto. Sono sempre stata un’idealista del cazzo.

“Se non compri fan non andrai da nessuna parte”.

Voi non potete immaginare quante persone mi abbiano e mi continuino a dire questa frase.
È diventato un incubo, specie ogni volta che controllo i numeri del mio Instagram, che sono più bassi di qualsiasi altra persona, anche di chi s’è aperto ieri l’altro il profilo.
Io non so di chi sia la colpa, delle suore, della mia famiglia, delle mie buone amicizie, ma non ce l’ho mai fatta a comprare 1500, 20.000, 30.000 persone finte al giorno.
Così mentre io sono a 5K su Instagram, io che sono sul web da tempi non sospetti, le altre sono a 16K, e mentre io sono a 5,1K, le altre sono a 40K. E così via.
Same story.
Io sarà anche un’incapace, ma c’è anche la moda dello shopping compulsivo.  

Quando lavoro a volte mi pagano il triplo meno di quelle “famose per finta”, e se lo scopro e lo faccio presente alle PR che mi hanno ingaggiata, loro mi dicono che mi chiamano non certo per i miei numeri, che sono bassi, ma perché faccio contenuti di qualità.
Il che dovrebbe farmi piacere, invece mi fa incazzare il dopo.
Poi quando spieghi loro che non sono io ad averli poi così bassi, ma le altre ad usufruire tutti i giorni del Black Friday su Instagram dicono che non è colpa loro se chiamano le influencer finte, ma delle aziende che pretendono i numeri.
Poi parlo con le aziende, e mi dicono che loro non ci capiscono nulla, e che si affidano alle agenzie.
Mi sembrano tutti scemi. Mi sembra l’asilo. Mi sembra di perdere tempo. Mi sento una scema. Mi chiedo perché lo faccia e stia ancora giocando a questo gioco così stupido.

“Tu che conosci tutti, come faccio a chiamare X, lei è seguitissima, devo farle fare un’esperienza dedicata, sai quanto prende?, mi chiede il PR, a me, in mezzo ad un mucchio di colleghe giornaliste, tutte chiamate per fare un’esperienza di gruppo a gratis, ovviamente.
No, questa non è come la lotta tra giornalisti e blogger, carta stampata e web, ma tra web e web.
Tra guelfi bianchi e guelfi neri, non più tra guelfi e ghibellini, e se non bari perdi.
Io sto mediamente simpatica a giornalisti e PR, e per ovvi motivi sto sulle palle ad un nutrito numero di influencer. Dunque le PR non vedendomi come una smandrappata, o una da foto Instagram con didascalia emoticon-cuore o emoticon-mela e basta, ma più come quella che intervista, che scrive, che non si photoshoppa il buco del culo, mi fanno finire nel calderone dei giornalisti, invitati all’evento con regalino gratis e una lisciata di testa, mentre le altre colleghe da 100K si beccano 2K per foto Instagram più il regalino dell’evento, che io come minimo rivendo su Depop, e magari pure un viaggio alle Maldive col fidanzato.
Ho perso, perché ho sbagliato pure strategia.

Avevo sempre creduto si potesse influenzare in maniera diversa. Illusa.
Avevo sempre creduto che il mio target, dai 25 anni in su, fosse quello interessante per certe aziende, invece che 13-18. Stupida.
Avevo sempre creduto che la naturalezza vincesse.
Avevo sempre creduto nell’unicità.
Avevo sempre creduto che le aziende preferissero non essere truffate.

“Ma non truffi, lo fanno tutte”.
Ok.

“Chiamo X, Y, e Z, perché il loro agente mi fa un pacchetto fisso, loro si mettono le scarpe, mi fanno un post Instagram, e siamo tutti felici”, parola di agenzie.
Tutti chi, scusa?
Non io, che continuo a sbagliare tutto: a proporre storie alle aziende, contenuti basati sull’autenticità, mica culo, tette, bocche e gambe. Photoshoppate.
“Non abbiamo budget per questo”.
Invece c’è sempre il budget per il culo.
Lo so che tante aziende e agenzie hanno creduto e continuano a credere in me (grazie, davvero), so anche che col mio blog ci campo, ma sono una fallita lo stesso, se devo fare dei paragoni. Ed è normale che li faccia.

Adesso i contenuti sono riconducibili a Instagram e io ho rifatto il blog. Adesso non scrive più nessuno, ma si fa fare foto, mentre io continuo a scrivere, e a farmi fare qualche foto non sexy.
Il dramma è che non sono affatto pentita della mia scelta.
Testarda come un mulo.

“Pensa queste cosa faranno da grandi”, mi dice chi cerca di “consolarmi”.
Sono già grandi e stanno già incassando bene.

Ho perso da vincente.
E se un giorno deciderò di comprare i fan, mai dire mai, vincerò da perdente, e lo farò sapere a tutti.
Il titolo del post sarà questo: “Ho comprato fan, adesso che ne ho più di 100K, chiamatemi a fare la figa a Parigi e pagatemi 5K a foto per postare un rossetto di merda che non regge manco mezzo limone. Deficienti”.

Nel frattempo, voi PR non invitatemi più nei vostri uffici squallidi a provare collanine, mentre le spedite alle influencer pagandole profumatamente, non omaggiatemi di gonne e maglioni pretendendo foto sul mio Instagram dai numeri bassi, non pago le bollette coi maglioni, non scrivetemi se volete da me la foto con il rossettino sui social e basta, non chiamatemi “tesoro”, e non chiedetemi consulenze gratuite, perché non voglio più essere amica di nessuna di voi, non m’interessa.

Ho fallito perché ho una morale, e questa è la sconfitta più grande se fai un lavoro che di per sé ti piace pure tanto. E sottolineo di per sé.
Da qui in avanti farò come le fake influencer: contattate il mio agente, pagatemi tanto sennò nulla, solo che al posto di tette vendo insegne vecchie e invece che culi storie di anziani.
Capito, coglioni?
 

 

 

 

Comments are closed.
  1. giulia

    28 November 2017 at 9:25

    Onestamente i falliti sono altri non te che puoi guardarti ogni giorno allo specchio e avere rispetto per te stessa e le tue scelte…non conterà molto ma per me continua così meglio chi si distingue da una ennesima pecora uguale al resto del gregge…il mondo è bello perchè vario:D

  2. Valentina

    28 November 2017 at 9:28

    Hai vinto, senza emoticon

  3. Iolanda

    28 November 2017 at 10:01

    Ciao Lucia, mi sembra di rivedere momenti della mia vita…e considera, che cause di forza maggiore (economica…) mi divido tra un lavoro impiegatizio, il blog e pure la pr… non chiedermi ccome, ma incastro tutto… fino all’easaurimento… scherzi a parte, è stato detto più volte anche a me che tutti li comprano..e mentre io cresco poco alla volta, chi ha iniziato con me viaggia a livelli di 50 o più k di followers, ma io ho deciso di oppormi a questa cosa… nonostante io abbia un buon rapporto con alcuni uffici stampa e pr mi rendo sempre più spesso conto delle disparità di trattamento causa followers.
    Come dici tu, i complimenti sulla qualità del lavoro che facciamo… fanno solo arrabbiare.. è un po’ come la storiella del “è simpatica”..ovvero “è un cesso2!.

    buona vita e in bocca al lupo per tutto!
    un abbraccio,
    iolanda

  4. Giovy

    28 November 2017 at 10:24

    Il tuo post trova una corrispondenza immensa con i pensieri che sono dentro la mia testa.

  5. Stefano Zulian

    28 November 2017 at 11:08

    Lucia, sei genuina, forte, in gamba e con i coglioni quadrati.
    Non ci vediamo spesso ma posso dirtelo ora: ti voglio bene e ti stimo.
    Anche io penso di aver sbagliato tutto col blog, invece di accorpare mondo materiale e mondo delle emozioni avrei divuto solo parlare di cagate immani ad esempio “Come farsi la barba più cool con la lametta arrigginita e non beccarti il tetano”.
    Invece racconto, descrivo, voglio fare passare un messaggio ed emozionare e far riflettere. Niente… vogliono tutti il nulla 🙁

    Ti abbraccio forte

    Stefano

  6. Angela

    28 November 2017 at 11:12

    Ciao Lucia, non credo tu sia una perdente, tu sei una onesta che fa questo lavoro perché ti piace e prima o poi imploderà questo sistema fatto di superficialità e gente che non legge. È triste lo so, ma io (e mia sorella – la nico delle meraviglie) ti ringraziamo perché sei l’unica che si è fatta una foto con un nostro accessorio solo perché ti piaceva. Tu hai una strategia sana e noi ti seguiamo per questo! Inoltre dici quello che pensi e scusa ma questa è una delle qualità che più apprezziamo!

  7. Cristina Pedrotti (VeryCris)

    28 November 2017 at 11:24

    Carissima Lucia, “tesoro”… scherzo ovviamente,
    come ti capisco e come sono pienamente d’accordo con te quasi su tutto.
    Dico quasi perché sono convinta (o illusa ) che questo appiattimento, imbruttimento, involgarimento della comunicazione e di conseguenza del marketing imploderà a breve.
    I numeri contano solo quando si trasformano in persone “ vere” che acquistano, tutto il resto è illusorio e fittizio un inganno che non paga. Le persone che come noi credono e puntano ancora e sempre di più alla sostanza, se riescono a resistere ancora un po’ avranno sicuramente la meglio.
    Tutte queste “ influencer” clone dei cloni e di se stesse, hanno perso di appeal, non hanno personalità, sono troppe e tutte uguali non si distinguono nemmeno più e quindi diventeranno trasparenti, inesistenti.

    Quindi per concludere cara Lucia:
    1. Non hai sbagliato target , le ragazzine fanno tanto rumore , alzano molta polvere ma comprano poco e comunque non pagano loro.
    2. Si nota ciò che spicca, il diverso, l’originale, il bello, il buio nella luce o la luce nel buio, “tutto il resto è noia”. ( cit. Califano)
    3. L’etica non può essere mai fonte di sconfitta, si vince meno, ma si vince molto di più e più a lungo.
    4. Culi e tette sono sempre stati buoni passaporti, ma è veramente questo il target che ti sei prefissata? Magari devi pensare ad allineare quello commerciale con quello intellettuale che rappresenti (che tra l’altro oltre che guardare le figure, legge!).
    5. Le aziende che non vogliono essere truffate non truffano (e pagano)… è con queste che devi interfacciarti (una leggenda metropolitana dice che esistano veramente).
    Quindi per farla breve (oddio per questo mi sa che è tardi):
    tieni duro, scegli con cura le aziende con cui lavorare (meglio poche ma buone), d’altra parte lo hai scritto tu che non si può piacere a tutti e prosegui con i tuoi ideali (anche se lo so che non è facile) perché sono certissima che tra un po’ il vento girerà e proprio per una questione di mercato !
    Un saluto
    Cris (VeryCris)

  8. Manuela

    28 November 2017 at 11:44

    Stessa situazione negli stessi giorni!
    Pezze al culo tra tasse, anticipi di stagione e amiche che ti rubano i brand per cui hai ravanato tra mille e mille siti, usando translate per il polacco.
    Ma mi rifiuto di mettermi in svendita, vendo vestiti, non la mia dignità.
    Avanti così, testarde come muli e con le pezze al culo.
    E sì, è sempre colpa delle suore!

  9. Danilo

    28 November 2017 at 12:26

    Concordo assolutamente dalla prima all’ultima parola. In questa fattispecie la scelta è come un bivio : o imbrogli o persegui la strada dell’onestà. Il prezzo da pagare per chi sceglie la seconda strada? Avere 5k, 6 dopo un mese e mezzo mentre gli altri volano tra i 50 ed i 60 k in poche settimane. Pazienza se vengono scelti questi dalle aziende o dalle agenzie, le vere colpevoli in questo fantastico fake world. Basterebbe soltanto Social Blade per sgamarli senza grandi social media manager dato che molti sono così sfacciati al punto che anche un neonato capirebbe quanto sono finti. Hai 5k? Mica è un delitto crescere nel tempo onestamente. Mica è un delitto essere seguiti da persone reali che apprezzano i tuoi contenuti anzichè leggere amazing,wonderful e topscattotroppotop! Io la penso così : dato che 9 profili su 10 ( ahimè soprattutto nel mondo fashion) sono finti, alla lunga dovremmo per forza di cose emergere visto l’appiattimento generale che stiamo vivendo riguardo gli imbrogli ed i contenuti sempre più “marchettari” e poco studiati, come, di converso, dovrebbe essere una reale collaborazione promozionale. Tu mi dirai : Eh ma alla fine chi imbroglia lavora sempre ed Io resto al palo. In linea teorica avresti ragione, perchè alla fine, quello che conta, è quanto produci alla fine del mese. Il nocciolo della questione è morale, etico. Se io non ho soldi potrei risolvere rapinando una banca no? Immagina se tutti ragionassimo così. Sarebbe peggio di Sodoma e Gomorra. Io non voglio sottostare a queste logiche, non voglio diventare schiavo di un sistema che sta distruggendo Instagram e che ti fa dubitare di tutti, anche di chi credevi immacolato e senza “colpa”. Il social voglio viverlo in maniera sana, creando socialità e stringendo rapporti veri, umani . Da fake followers derivano soltanto fake collaborazioni, fake rapporti, fake umanità e fake successo. Alla lunga, varrà la pena creare tutto questo sborsando, tra l’altro, dei soldi ? Perchè se i fake followers non li rimpingui costantemente vanno via, anzichè restare come quelli tra i tuoi 5k che hanno il solo piacere di seguirti ed interagire con te.

  10. Alice Pittau

    28 November 2017 at 12:27

    Complimenti, bellissimo post. Condivido assolutamente tutto. Se tutti ne parlassero di più qualcosa forse potrebbe cambiare….. Ma purtroppo l’ipocrisia la fa da padrona.

  11. Milena

    28 November 2017 at 12:46

    Ti ho scoperto oggi (perdonami, mi occupo di travel e non frequento molto il tuo ambiente) ma già ti adoro. Vengo subito a seguirti su IG.
    Evviva le perdenti come te (e anche me!)

  12. Charlotte

    28 November 2017 at 13:54

    Penso con la mia testa, ho un bacino contro le influencer….?questa frase di una canzone che adoro mi accompagna da quando abbiamo aperto! Dicono “senza i numeri non sei nessuno” vero ma non giusto, le influencer stancano e la fama finisce…Articolo di grande spessore, premetto non ti conoscevo ma hai attirato la mia stima è il mio seguito.

  13. Alessandra

    28 November 2017 at 14:49

    Ho trovato questo post sulla bacheca di un’amica. L’ho letto tutto d’un fiato, parola per parola, sillaba per sillaba, perché come te, il mio No dura da mesi, da quando ho dovuto a 40 e passa anni chiamare mia madre per chiederle un prestito perché ero rimasta sotto in banca causa pagamento di tasse/rate/inpgi/vita. E io sono diventata blogger perché come giornalista nemmeno mi si filano più davanti a tutte ste influencer del cazzo. Perché dopo 15 anni di ONORATA carriera e lo scrivo a caratteri cubitali perché ho scritto su tutte le testate nazionali, ebbene, dopo 15 anni oggi non mi invitano perché sono una freelance e non una blogger influencer. E a me che mastico skincare e make up dall’asilo non mi mandano i prodotti da provare perché sai, noi li mandiamo in redazione e alle mille mila influencer del cazzo che per una fontina con le labbra a culo di gallina prendono quanto la sottoscritta per un pezzo da 10 mila battute. Contenuti. Io produco contenuti e loro fanno i soldi.
    Mia cara sconosciuta amica, anche io sono malata da quando le più brave amiche blogger incontrandomi mi dicono “ma perché tu non te li compri i follower?” perché a casa mia mio padre mi ha insegnato a lavorare sodo e non mi ha mai raccomandata anche quando non si trattava di follower ma di cesti natalizi e regalino vari per ottenere quello che volevi.
    Mi permetto di condividere il tuo pezzo perché vorrei stringerti la mano, fortissimo. O forse abbracciarti perché leggere le tue parole mi fa sentire meno malata e mi fa venire voglia di curare le altre, quelle malate vere, che senza follower non sanno stare. Hai vinto. E forse vinceremo tutte prima o poi.

  14. Wanda

    28 November 2017 at 14:57

    Grande!!
    Ti ho appena scoperta ma ti sei aggiudicata un follower vero!!
    Finalmente qualcuno che lo mette nero su bianco !!
    Stima.

  15. Luciana

    28 November 2017 at 15:29

    Sei una grande!

  16. stefania

    28 November 2017 at 15:46

    Ciao! Ti ho appena conosciuta e volevo dirti che mi piace molto il tuo stile. Approfondirò leggendo il tuo blog ma vado ad intuito, anche in rete.. i profili pieni di primi piani, di bocche semichiuse e scollature inguinali non mi interessano. Ho poco tempo libero e mi piace seguire chi ha qualcosa da dire nei settori che mi appassionano di più. Questi numeri comprati sono l’ennesima falla di una realtà che sarebbe bellissima se usata eticamente.. purtroppo da sempre il mondo si divide in due. Chi non si fa scrupoli e chi se li fa. Tu hai scelto. E ritengo doveroso condividere il tuo pensiero come posso. Certo non ho una gran voce. Ma La qualità dei contenuti è importante. Credo che moltissime persone la pensino come me. Ma non facciamo rumore. Complimenti per il tuo lavoro!

  17. Carmen

    28 November 2017 at 16:27

    Hai le palle. Lei hai sempre avute e ti stimo tantissimo

  18. La Folle

    28 November 2017 at 16:55

    Mi sono scontrata con questa realtà anche io, ma più in piccolo, e sul tema viaggi. Io però non ho combattuto, perché col blog non ci campo, e non mi interessa mettere le mani in quello schifo che è il mondo degli influencer di qualsiasi tipo. Io faccio la blogger per passare il tempo, dico quello che mi pare quando mi pare, e questo deve rimanere.

    Tu invece, tu meriti un applauso e basta.

  19. MADDALENA DURANTE

    28 November 2017 at 17:30

    TI STIMO. MI PIACI.

  20. Feffè

    28 November 2017 at 17:40

    Fantastico….io non ti conoscevo e l’ho fatto adesso tramite “progetto blog”. Io non credo tu sia sola, credo che ci siano altre persone che come te credono nell'”etica” e nei “contenuti”. Un giorno, spero non troppo lontano, il mondo cambierà, dovrà cambiare rotta…non può andare avanti così e tu, vincerai da vincente. Un abbraccio.

  21. NonPuòEssereVero

    28 November 2017 at 17:46

    Ho scoperto il tuo blog grazie a questo post condiviso praticamente ovunque!
    L’etica ripaga prima o poi, chi compra i follower prima o poi verrà messo in un angolo, quindi non demordere!

  22. Catia

    28 November 2017 at 19:37

    Sì, condivido pienamente il tuo pensiero, sono d’accordo ma purtroppo la realtà non è la nostra; l’unica speranza è che presto chi deve, apra gli occhi e allora… allora sì!

  23. Nico

    28 November 2017 at 20:49

    Sad but true. Complimenti x l’ articolo!!!!

  24. Chiara

    28 November 2017 at 21:06

    Il mio rispetto. Io la stessa vicenda in un altro settore. Mi piaccio così. Amen

  25. Doriana

    28 November 2017 at 23:44

    Grande stima!
    Nonostante sia sul web da più di 10 anni, vedo gli altri crescere esponenzialmente e miracolosamente ed io faccio quella conosciuta da tutti con grandi abbracci e pacche sulle spalle ma non vengo mai pagata per presenziare a qualsivoglia evento come solo recentemente ho capito che capita a parecchie influencer! E tutto perché non ho mai ceduto alla tentazione di acquistare followers, che scema!
    Per fortuna ci sono alcuni clienti che mi stimano ma certo se non tenessi corsi di cucina e dovessi mantenermi con questa sola attività, sarei ?

  26. Monica

    29 November 2017 at 5:01

    Mi alzo in piedi e applaudo per mezz’ora. Con tutta la mia stima. M.

  27. Ines

    29 November 2017 at 7:59

    Mi hai convinto. Hai un onestissimo, piccolissimo e anonimo like in più.

  28. Paloma

    29 November 2017 at 12:19

    Ciao Lucia, non conosco bene il tuo blog però leggendo questo post mi è venta voglia di risponderti e in un certo senso anche incoraggiarti. Lo faccio perchè
    anche io come te in un certo momento della mia vita mi sono trovata a fare il tuo lavoro e mi sono trovata completamente a disagio con un certo mondo del
    web marketing che mi sembrava veramente troppo superficiale. Oggi sono un imprenditrice della cultura e comprendo anche cosa significa essere responsabili professionalmente di se stesse, non è semplice. Come me, mi sembra tu ti voglia occupare di “contenuti culturali” e questo a volte può essere frustrante nel mondo del busniess che è fatto principalmente di prodotti. Ma anche i contenuti di qualità possono essere prodotti sai? Soprattutto sul web! Mi pare che di questo parla la tua storia, di regole di busniess che distruggono il lavoro di qualità e premiano progetti e persone di bassa qualità che alla base hanno solo molta strategia o solo molto budget per comprare (nel vostro caso follower ) qualsiasi cosa serva per fare quei famosi numeri, che diventano contanti. E’ vero è più facile fare i soldi con i culetti, ma forse è facile per chi gli viene facile vendere culetti, io ero un fallimento a farlo e forse anche tu lo sei? ll mondo del web marketing è un mondo comunque molto giovane, a mio modesto parere come in tutti gli altri grandi mercati, si stanno delineando prodotti di diversi tipi per diversi target. Mi sembra di capire che sei una persona con idee brillanti e ti piacerebbe che la tua fosse un offerta di qualità, ma parli di collanine, agenzie che comprano follower etc, non sarà che semplicemente, hai bisogno di spostare la tua offerta in un altra fetta di questo mercato?Hai iniziato mi pare di capire parecchio tempo fa, e forse l’offerta di voi blogger non era così differenziata, non sarà semplicemente che devi trovare delle agenzie che collaborano con professionisti che ammiri, definire meglio la tua identità sul web e costruirti un tuo seguito e un tuo busniess di qualità? Adesso il web è veramente un libero mercato pieno di persone competenti, cosa ci fai tu che sei una scrittrice con quelli che vendono i culetti su instagram? E’ chiaro che ti sentirai frustrata se pensi che il tuo competitor sia il blog di Belen (esempio a caso), ma saprai meglio di me che ci sono moltissime storie di successo e di qualità sul web, forse semplicemente devi cambiare interlocutori e collaboratori? Una cosa che mi piace del mercato del web è che le personalità delle persone che conducono i progetti riflettono completamente la loro proposta, tutto il contrario di quello che si dice che sul web si finge di essere altri. Trova il tuo posto, con la tua identità invece e rivolgiti a persone che stimi e che ammiri nel tuo lavoro. Sarà la strada giusta!

  29. Paloma

    29 November 2017 at 12:22

    PS
    e comunque questa storia dei followers finti ha vita breve lo sanno tutti !

  30. Lisa

    29 November 2017 at 13:35

    Applauso !!!

  31. Astrea

    30 November 2017 at 0:06

    Ti ringrazio per quello che hai scritto perché, in questo momento della mia vita, mi sono ritrovata in ogni parola.
    Anche se lavoriamo in ambiti completamente diversi devo ammettere che mi sono vista attraverso i tuoi occhi: le mie stesse crisi, le mie stesse arrabbiature, le sensazioni di fallimento e delusione e, allo stesso tempo, il medesimo “orgoglio”, la medesima etica che mi dice da 32 anni, quotidianamente, di non svendermi, che, prima o poi (forse), qualcosa dovrà cambiare.
    Sto passando un periodo lavorativo e personale molto difficile, che mi sta facendo mettere in dubbio tante scelte di vita/di lavoro fatte fino ad ora, che mi fa trascorrere una giornata “su” e due “giù”, ma leggere queste parole mi ha fatta sentire meno sola.
    Ed un po’ di solidarietà non può che fare una piccola differenza.
    Perciò ti ringrazio ancora di cuore, augurandomi che tanti piccoli “non mi svendo” possano, piano piano, attuare un qualche cambiamento su più larga scala.

  32. Simone

    30 November 2017 at 7:20

    Ciao non ti conoscevo e ora non mi stai sul culo, anzi, chi ha coraggio non può che essere simpatico anche quando non lo è. Faccio in parte il tuo mestiere e leggendo quello che scrivi mi ci rivedo al 100%. Ho diversificato da solo blog, perché non so stare fermo, per avere uno stipendio, perché facevo il manager e perché l’influencing in questo modo durerà poco. Tu con le tue capacità fra 20 anni ci sarai ancora, chi compra fan e si fa foto e i pr che non determinano, non stanno con le antenne dritte in cerca di ciò che funziona, non guidano le aziende su cosa è vero e cosa é fake (ma sti conversion li usiamo o no?) non i saranno più. Ciao

  33. Chiara Marchi

    30 November 2017 at 18:51

    Leggo il tuo post in fb condiviso da un amico, entro nell’articolo, lo leggo tutto d’un fiato e penso che tu abbia perfettamente ragione su TUTTO!
    Ora respira a fondo e continua sulla tua strada che è drittissima, a testa alta ricordandoti che i morti si contano alla fine della guerra e non dopo una battaglia.
    La perseveranza paga, non abbatterti perchè domani sarà un giorno migliore.
    Ecco, ora vado nei tuoi social hai guadagnato un followers in più!

  34. camilla

    1 December 2017 at 15:49

    mi piace molto questo post, è la prima volta che ti seguo e deciderò se continuare a seguirti guardando un po’ quello che fai.
    ..ma sono anche molto ignorante nel settore influencer, nel senso che non so come funziona bene la faccenda…e ora sono molto curiosa di sapere chi non devo seguire…lo so che è difficile fare nomi, ma noi che da fuori non capiamo nulla come facciamo a capire chi è vero e chi no?

    Grazie ,Camilla

    • Lucia

      1 December 2017 at 16:15

      ciao Camilla, grazie mille 🙂 c’è uno strumento “base”, che si chiama social blade, che ti fa vedere quante persone un influencer guadagna e perde ogni giorno. La crescita deve essere organica, quindi se vedi che un giorno l’influencer cresce di 15K, magari la crescita non è proprio organica, allora significa che i fan sono stati acquistati. Poi c’è anche il fatto che un oggetto e un servizio dovrebbe essere promosso in maniera autentica: una influencer che non fa sport nella vita vera non dovrebbe prendere soldi da brand di sport, perché non è vero. Spero di essere stata chiara. Un abbraccio.

  35. Fabiola D'Antuono

    1 December 2017 at 21:15

    Io seguo forse una o due blogger. Cose di qualità. Non sono una letterata, non so come funziona Instagram, scrivo le mie stupidaggini su facebook, come fanno tanti. Non hai bisogna di comprarti fan perché le parole rimangono, le foto sbiadiscono e le tette si afflosciano. Gran bell’articolo, come non ne leggevo da tempo. Sembra che le masse vogliano la fuffa. Il disprezzo per il pubblico che ti dà da vivere mi ripelle. La TV che propina scempiaggini perché ci credono tutti dementi. I fan sono finti? Bene, diamo ai finti la fuffa. Esistono persone vere che non sono così sceme. E quelle scelgono. Buon lavoro

  36. anna

    28 December 2017 at 16:02

    Bellissimo articolo. Condivido rabbia, frustrazione, stupore per come va questo mondo (ed è troppo, troppo tempo che va in questo modo). Lavoro in un’agenzia di comunicazione e quotidianamente vedo come le aziende diano molto colpevolmente spazio a questi creatori/creatrici di fuffa assoluta rispetto ai giornalisti veri e propri. Sono allibita dal passaggio che si è ormai consumato (sono pochi gli uffici stampa a resistere al trend imperante) dai veri contenuti ai post basati sul niente. Hai tutta la mia stima e ti auguro di trovare prestissimo un nuovo ambiente professionale con aria nuova e fresca. Auguri per un 2018 e un futuro migliore, te lo meriti davvero
    Anna

  37. Luna

    21 March 2018 at 13:10

    Non chiedermi come ho trovato questo post perchè se ripercorro i vari rigirii nella mia testa e trapiantati poi su Google non ne ho idea ma devo dirgli GRAZIE.
    Grazie perchè io sono 3 anni che scrivo, riscrivo, dico e ridico queste cose e mi sento sempre punto e a capo. Incompresa e sola nel web. Ho litigato con una dozzina di presunte blogger perchè le ho sputtanate, con altre perchè si sono sentite tirate in causa quando in un post raccontavo palesemente che per me una madre e moglie che si mette in intimo con la bocca a culo di gallina per sponsorizzare un profumo, delle patatine o quel che sia è vergognosa e irrispettosa verso figli e proprio uomo. Mi odiano perchè non ho peli sulla lingua, tantomeno sulla tastiera e se fai ridere te lo dico. Mi detestano perchè il mio blog è palesemente una ironica presa in giro verso le fashion blogger ma pur avendo bassi numeri social ha una SEO che Google ama perchè allo stesso tempo ha contenuti. Non mi mandano roba ma mi pagano per scrivere perchè anche io ho scelto quella strada. E se è necessario mandare pagano pure. Eppure, alla fin della fiera anche io ho fallito. Ho fallito quando uno di quei giorni no enormi come una casa mi sono incazzata e ho comprato qualche follower (molti spariti subito dopo poco ma mai più ricomprati eh), ho fallito quando ho accettato da mia madre il regalo dei like automatici da non so più neanche quale cavolo di bot e non ho idea per quanto tempo lo ha attivato perchè ci ho già litigato abbastanza al riguardo. Lei che mi ha insegnato tutti i miei valori ma che su questo argomento mi è caduta nel pensiero “lo fanno tutti cavolo ti frega!”. Mi frega perchè io sono una persona onesta, perchè io ho scelto di non accettare la qualunque, perchè io ho scelto di essere vera e non mentire ai miei lettori, perchè io ho scelto di essere cessa, snob, asociale e tutto quello che mi appioppano ma ho studiato moda, ho fatto corsi di grafica web, conosco la SEO, e su tutto studio ancora, quindi a differenza loro so di cosa parlo, so di cosa scrivo e so quello che dico. E alla fine di questa ennesima inutile pappardella mi presento. Piacere Luna e grazie di cuore perchè oggi mi hai fatta sentire meno sola al mondo. 🙂

    • Lucia

      23 March 2018 at 11:07

      ciao Luna, grazie mille per quello che mi hai scritto. E vuoi sapere la cosa “buffa?” Anche mia mamma ha fatto la stessa cosa: mi ha detto come la tua. Ma alla fine non ho mai comprato fan. La tua non è un’inutile pappardella, ma lo sfogo di una che lavora su un mondo fatto di finzione, dove la finzione pare che vinca sempre. Sempre. Grazie ancora 🙂

  38. Alessandro

    28 April 2018 at 15:31

    Chapeau!!!
    È che tu sei una persona vera, che si mette in gioco e pure al palo e non le manda a dire. Non so se siamo ancora 15k o qualcuno di più, ma sono fiero di stare tra i 15k “tipi giusti”.
    Sto mondo fa pena, solo immagine, e pure farlocca, che con photoshop siamo fighi tutti…. tanto rispetto!

    • Lucia

      30 April 2018 at 12:16

      grazie di cuore per il commento, davvero <3