“Amore, sono le 7.30, la colazione è pronta”
“Ok, arrivo”
“Ma stanotte Bianca ha mangiato?”
“Sì, le ho dato il latte alle 3.00. Poi però si è riaddormentata subito e l’ho messa nel suo letto”
“Ah ok, perché io ho sentito solo arrivare Bea. Non so che ore fossero”
È una mattina qualunque a casa mia. A parlare siamo io e mio marito Alberto. Abbiamo due figlie: Bianca di 18 mesi e Beatrice di 3 anni.
A svegliarmi con la colazione pronta per tutta la famiglia è lui. Prima ha anche portato fuori il cane.
Ad aver dato il latte a Bianca è lui, che la sente quasi sempre mentre io sono un ghiro.
Bea oramai arriva da sola, quando vuole e si intrufola nel lettone, chiedendo quasi sempre un bicchiere d’acqua che io ho preparato prontamente sul comodino nel suo bicchiere di plastica preferito (rosa!)
Siamo una famiglia normale, abbiamo anche un cane, un cocker spaniel di nome Lillo che fa più casino delle bambine. Abitiamo a Milano, ma ci piace girare il mondo e lo facciamo insieme, anche con le piccole, perché basta organizzarsi e seguire i loro ritmi e si può fare tutto.
Lui va in ufficio, io scrivo appena posso e ovunque, Bea va all’asilo e Bianca si divide tra mamma, nonna, tata. Presto andrà a scuola con la sorella maggiore.
Ma ad occuparsi della casa è quasi sempre il papà. Io faccio la spesa e preparo spesso la cena, ma siamo intercambiabili.
Sì, perché mamma e papà possono fare le stesse cose. (Che scoperta!)
Mamma allatta, papà dà il biberon.
Mamma cambia il pannolino durante il giorno, lui lo fa appena è presente.
Mamma canta la ninna nanna, papà legge la storia nel lettone.
Mamma gioca durante il pomeriggio, papà appena varca la soglia di casa finché le bimbe non crollano.
Mamma stende i panni che papà ha messo in lavatrice la sera prima (e ha fatto partire in nottata).
Mamma veste Bea, papà veste Bianca.
Mamma parte per lavoro e papà tiene le bimbe, papà parte per lavoro e mamma tiene le bimbe. Con qualche aiuto ovviamente, ma le cose si fanno insieme e nello stesso modo.
Perché quando mi dicono che sono fortunata ad avere un marito così io dico sempre che sì, sarà anche vero, ma io gli dò carta bianca, quella cosa per cui quando lasci le tue figlie al papà, ti fidi ciecamente di lui e non sei in ansia sul come le avrà vestite o su cosa preparerà da mangiare.
Non è vero che le bimbe vogliono la mamma. Bianca stamattina si è svegliata e ha chiesto subito del papà che era a Londra per lavoro.
In una famiglia ci vuole parità tra mamma e papà. Solo così i nostri figli potranno crescere sicure e senza avere preconcetti sul cosa devono fare uomo e donna.
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