Collistar Summer: Lanzarote

Collistar Summer: Lanzarote

Vai a Lanzarote, mi dicevano in parecchi, che ti garberà un sacco.
Cuori, fulmini, saette, dipendenza da essa che manco la droga.
E va bene, vado a Lanzarote.
Eppure all’inizio non sono stati cuori, fulmini e saette, voglio dire, non è stato amore a prima vista.
“Ma come è possibile? Lanzarote, terra vulcanica, è magica”
Eh.

Appena sono arrivata, io con la mia valigiona blu, ho preso un taxi, con il quale ho attraversato lande deserte senza conoscenza alcuna del fattore “ombra”; il vuoto cosmico circondato da gigantesche montagne a fare l’amore con le nuvole.
Mi sono sentita in prigione.
Mi sono immaginata dei giganti stesi a pancia in giù al posto delle montagne, degli omoni che guai a svegliarli altrimenti son danni, e dei boa che hanno fatto colazione con degli elefanti (vi ricordate?) al posto dei vulcani. E io nel mezzo.
Successivamente ho avuto la percezione che Lanzarote fosse come le maglie della salute che ti metteva per forza la mamma: un po’ fastidiose, prurito ovunque, ma che a lungo andare mi avrebbero fatto bene, e ci sarei diventata amica, molto amica.
Così è stato.
Ho dovuto però cambiare impostazioni al mio cervello per potere apprezzare quest’isola per la meraviglia che è.

Venivo da Milano, bella stressata e tesa, vista impalcature, con tutta la tecnologia e le radiazioni del caso a braccetto con me dalla mattina alla sera.
Sono finita in un’isola dove il 3G è un miraggio, in una casa senza wi-fi (santo free roaming, tuttavia), senza tv, senza macchina, davanti al mare, con vista montagne, in un posto più che tranquillo, tranquillissimo, Famara.
Mi ci sono voluti tre giorni per abituarmi ad un cambio radicale, fatto di surf, yoga, meditazione, trekking e corse in riva al mare.
Certo, anche stavolta il focus del viaggio è stato il surf, venti giorni intensivi di sport, praticamente il mio concetto di vacanza ideale.

Lanzasurf
Parto proprio da qui con la mia guida #CollistarSummer di Lanzarote. Grazie al consiglio di un’amica mi sono trovata nella Lanzasurf family, una scuola di surf a Famara, nel Nord, che raccomando senza la minima esitazione.
Gli insegnanti sono seri e focalizzati su ciascuna persona, e le lezioni di gruppo, sia teoriche che pratiche, vanno dalle 10 del mattino alle 3 del pomeriggio con un sandwich per pranzo sulla spiaggia, compreso nel prezzo della lezione, che è di 50 euro.
Gordon, l’insegnante con una flip-flop diversa dall’altra, mi ha dato dei suggerimenti davvero preziosi per migliorarmi.


Lanzasurf si appoggia ad alcune surf house: io sono finita in un’accomodazione confortevole, ho scelto la stanza privata, non il domitorio, con mini terrazzino vista mare da condividere con tutti gli altri abitanti, dove mangiare o rilassarsi, ma senza wi-fi, che va bene le good vibes, ma nel 2017 una surf house non può essere senza wi-fi, o per lo meno non per una che deve anche lavorare. Diciamo che con poco 3G e senza wi-fi ho lavorato un millesimo di quanto avrei dovuto, e questo è stato l’unico problema del soggiorno.


Grazie alla Lanzasurf family ho conosciuto decine di persone, molte delle quali in viaggio da sole come me, tutte con storie diverse, gran parte spinte dalla voglia di un cambio di vita. Quasi tutte donne sopra i trentacinque anni.
“Viaggio sola perché ho deciso di cambiare vita, dedicare più tempo a me stessa, e conoscermi meglio”: questa la frase che ho sentito più spesso.
Vivere in una surf house è non solo un’esperienza, ma per me anche un esperimento sociale, dato che sto da sola da quando ho 19 anni, quindi mi serve ogni volta per mettermi alla prova.

Lanzasurf mette a disposizione, a pagamento, delle lezioni di yoga, tutti i giorni, tranne il sabato e la domenica, a 10 euro, a casa di Evandro, the boss, e di skateboard, a 30 euro, una volta a settimana, con Sito, uno dei ragazzi più sportivi che abbia mai conosciuto (credo sia bravissimo in tutti gli sport).
Dunque: se volete fare una vacanza surfista, vi consiglio senza dubbio Lanzasurf (ma per l’accomodazione chiedete prima del wi-fi).

Teguise Market
Dato che la sfiga mi perseguita, appena arrivata a Lanzarote, hanno pensato bene di chiudere tutti i Centri Culturali per uno sciopero, dunque ho dovuto modificare totalmente il mio piano vacanze.
Allora la prima domenica libera l’ho inaugurata con il famigerato mercato di Teguise, a dieci minuti di macchina da Famara.
Parentesi importante per chi viene a Famara senza macchina: non ci sono banche o posti dove prelevare soldi, dunque se avete bisogno di contanti dovete farvi accompagnare a Teguise. Escludo l’autobus, perché a Lanzarote ce ne sono pochi, cioè da Famara, e non arrivano ovunque, o meglio sì, ma ci vogliono tre ore.
Idem per la farmacia, se ve ne occorre una la più vicina è a Teguise.
Dunque vado a Teguise, graziosa davvero, mi addentro nel mercato che si dirama tra le vie del villaggio, ma vengo presto colta dall’ansia: centinaia di persone accalcate tra bancarella e bancarella a ciondolare in cerca del souvenir perfetto.
Credo di essere troppo vecchia e/o intollerante per poter sopportare tonnellate di umanità assiepate in un solo posto.
Non fraintendetemi, il mercato è molto interessante, in quanto mescola artigianato locale, street food, artisti di strada, ma per i miei gusti la visita deve durare un’oretta, altrimenti mi spazientisco.
Se volete mangiare qualcosa a Teguise, posso consigliarvi La Cantina, molto fashion, ma hamburger buoni, patatine dolci ottime, specie per essere surgelate, e deliziosi vini. In più il ristorante ha la wi-fi e del personale gentilissimo.

Isla Graciosa
Quella stessa domenica di agosto, dopo il mercato sono andata a visitare La Graciosa, un’isoletta a pochi minuti da Lanzarote. Per arrivarci si prende un traghetto da Orzola, al Nord, che costa 20 euro per i turisti e 5 per i residenti, andata e ritorno.


Vi avverto che se soffrite la nave potrebbe essere un problema, quindi armatevi delle dovute precauzioni.
La Graciosa, manco trenta chilometri di isola, è semplicemente bellissima, altro che graziosa.
Una volta arrivati lì potete affittare sia una bicicletta, che decidere di fare un mini safari con delle jeep che vi portano in giro tra dune e sterrato, alla scoperta delle spiagge più belle.
Appena arrivata al Porto de La Caleta del Sebo, sono andata a mangiare al ristorante La Caletilla, dove per soli 15 euro mi sono presa padellate di pesce freschissimo, patelle, polipo e seppie, ogni cosa cucinata nella maniera più semplice, esattamente come piace a me, accompagnati dal mojo, una salsa tipica delle Canarie a base d’aglio, buon vino e mousse di gofio, il dolce locale.
Poi ho optato per un mini safari (il tempo stringeva) in direzione Playa La Francesa, una suggestiva spiaggia con sabbia bianca, abbracciata da montagne del colore dell’oro, e bagnata da acqua cristallina.

Playa Papagayo
Rimanendo in tema di spiagge, ve ne consiglio un’altra, non a La Graciosa, ma a Lanzarote, ad agosto affollata specie da italiani, ma molto suggestiva, Playa Papagayo.
A sud dell’isola, raggiungibile attraverso un percorso sterrato, dunque attenzione alla guida, c’è questa meravigliosa insenatura, il cui ingresso costa tre euro, e che ha come contorno due ristoranti, anch’essi pieni di gente, ma indispensabili per una spiaggia un po’ fuorimano.
Se volete una foto da cartolina e fare il bagno in una specie di piscina naturale, questo è il posto che fa per voi.

Olio Spray Capelli Protettivo Rinforzante Collistar
Ho passato tutta la vacanza a mandare avanti una decisa campagna di protezione non solo per la pelle, ma anche per i capelli, prestando praticamente a tutti il mio olio, sia per l’esposizione al sole, che per le giornate spese nell’oceano a fare surf. Come la pelle anche i capelli devono essere protetti dai raggi solari e dall’azione disseccante di vento, sabbia e salsedine. E se finita la vacanza vi avanza ancora olio nello spray, fate come me: conservatelo per la piscina, dato che protegge la chioma anche dal cloro.

Shampoo Crema Riequilibrante Doposole Collistar e Maschera Intensiva Ristrutturante Capelli Doposole
Finisco il pippone “capelli e vacanza” parlando di altri due prodotti che mi sono portata a Lanzarote: lo shampoo e la maschera Collistar, che continuo ad usare. Per quanto riguarda lo shampoo crema, elimina ogni traccia di sale, sabbia e cloro, e grazie alla presenza di una crema ricca di attivi, il capello risulta più morbido e idratato. Ma la vera svolta è la maschera: l’ho applicata tutti i giorni, e due volte alla settimana senza risciacquo, così da avere i capelli ancora più nutriti (tra decolorazione, salsedine e sole sarebbero stati altrimenti paglia).

Lago Verde
Il motivo per il quale sono andata a visitare il Lago Verde è perché l’avevo visto in foto, e non potevo credere che dal vivo fosse così. Pensavo che certi “quadri” si potessero fare solo con i quaderni con i contorni e colorati con i pennarelli Carioca, ma soprattutto pensavo che certi quadri non potessero esistere dal vivo. E invece. Non lontano da La Playa del Golfo c’è questa specie di laguna verde smeraldo, separata nettamente dall’azzurro acceso del mare dalla sabbia nera, e sovrastato dal rosso e marrone delle montagne. Non tanto per il lago in sé, quanto per il “color block” dell’insieme del paesaggio, è una meta facile da raggiungere e visibile con solo una ventina di passi dalla strada.

Casa Museo e Fondazione César Manrique
Sia la casa-museo, che la Fondazione César Manrique erano gli unici due siti aperti, e non colpiti dallo sciopero, infatti presi d’assalto dai turisti.
Non conoscevo quest’artista, io poi come sempre non mi documento mai prima di andare a vedere un museo, ma sempre dopo, quindi sono andata abbastanza alla cieca, prima a visitare la casa-museo, poi la Fondazione.
L’ingresso alla casa, che si trova ad Harìa, a nord di Lanzarote, costa 10 euro, mentre se si decide di visitare sia la casa che la Fondazione il prezzo è di 15 euro.
Entrambe i siti sono pazzeschi, ricchi di spunti di stile, arte ed architettura.
Manrique fu un personaggio chiave per Lanzarote, lo definirei il “paladino del Bello”, in quanto lottò fino alla fine per un’architettura coerente che si amalgamasse al paesaggio, e contro il deturpamento delle costruzioni di massa, ovvero palazzoni senza anima e armonia fatti apposta per i turisti (tipo quelli di Puerto del Carmen, che più che Lanzarote pare il parco giochi per inglesi ubriachi).
Il suo gusto è percepibile in ogni dettaglio della sua casa, da uno dei suoi bagni costruiti praticamente in giardino, alla sala con al centro delle mensole piene di oggetti artigianali e ai lati decine di libri, e ovviamente anche della sua Fondazione, un edificio su due livelli costruito su cinque bolle vulcaniche naturali di grandi dimensioni, che ospitano originali salotti e che sono collegati tra loro tramite stretti corridoi scavati nel basalto.
La Fondazione, che si trova a Taro de Tahìche, è la sintesi del lavoro dell’artista: il frutto del perfetto equilibrio tra uomo e natura, l’armonia tra le forme del paesaggio e quelle dell’architettura.
Da vedere.


Dopo la visita alla casa-museo, raccomando la passeggiata non tanto lunga per la Valle del Rincon, la strada che arriva al Mirador del Rio, da dove si può apprezzare una splendida vista di Famara.

Tanto che ci sono consiglio altre due “viste”: la prima è tra Las Rositas e Vega Chica, la ruta Alrededor del Volcán de La Corona, da dove si può ammirare la Graciosa in tutto il suo splendore, la seconda è più che altro un cammino a picco sul mare nell’Ensenada de la Gorrina, andando verso Piedra Hierro.

Caldera Blanca
Diciamo che a parte ritrovare la macchina spaccata con tutto rubato dentro, l’esperienza di scalare un vulcano alto quasi 500 metri è stata fantastica.
Tuttavia vi preparo: non bastano le scarpette da corsa come avevo io, perché c’è da camminare sui sassi, c’è da scalare, c’è da fare cose diverse che correre, in più se come me odiate camminare in salita, lasciate ogni speranza voi che entrate, che se volete arrivare in cima, dovete sforzarvi un bel po’; infine se soffrite di vertigini sappiate che vi troverete in alto.
Io ho fatto questo cammino, tre ore di fatica, scalando il vulcano dopo tre ore di surf al mattino: direi che in un giorno vi consiglio di fare solo questo, onde trovarvi morti a metà sentiero.
La vista mozzafiato che domina Lanzarote ripaga totalmente qualsiasi disagio.

 

Famara
In tutto ciò non vi ho ancora parlato di Famara, appunto, l’area dove ho abitato, prima terra di pescatori, adesso quasi esclusivamente di wind e surfisti.
Qui si trovano ovviamente diverse scuole e negozi di surf, dato che è la principale spiaggia dove si praticano questi sport, tre supermercati molto cari (il meno costoso è Otilla, a fianco del Chiringuito), e con pochissimo rifornimento all’interno, infatti vi consiglio di prendere la macchina e andare a Lild ad Arrecife a fare la spesa grande, così risparmiate soldi e mangiate in maniera più varia.
A proposito di cibo, ho provato quasi tutti i ristoranti della zona, perciò vi consiglio quelli che ritengo i migliori: per la colazione innanzitutto c’è La Croissanteria, a fianco del Chiringuito, tiene ottimo dolci, deliziose cheese-cake e croissant e degli ottimi panini; per questi dovete chiedere di non farmi mettere il sale, perché le signore che li preparano ci buttano nel mezzo, a caso, tre chili di sale. Sempre per la colazione, se vi piace più farla a casa, al supermercato Zoomabe, alla mattina ci sono i cornetti e saccottini alla cioccolata caldi, goduria pura.


Dal Restaurante Casa Garcia, che ha anche il wi-fi, c’è una buona pizza, lo chef è italiano, da Las Bajas ci sono delle buone insalate (porzioni piccole però) e degli ottimi dolci, il cameriere più simpatico è italiano, ma il ristorante che vince su tutti è El Sibarita, un vegetariano che in realtà non è solo vegetariano, dove consiglio di prendere l’hamburger a base di ceci con le patatine, sinceramente me lo sogno ancora di notte. E indovinate di che nazionalità è il cameriere? Italiano, ovviamente. Così come gran parte di commessi, insegnanti di windsurf, proprietari di case.
Da Famara, dalla parte opposta per andare alla scuola di surf, ovvero per la strada per Teguise, c’è un cammino sterrato, grazie al quale in un’oretta si arriva in vetta ad un vulcano, inattivo ovviamente, nel cui cratere vive una signora in una tenda.
Mi raccomando le scarpe adatte, dato che si tratta di camminare tra terra e rocce.
Arrivati lassù ci si conquista una vista da paura.


Famara è un posto molto tranquillo, eccetto quando c’è la Fiesta de la Caleta de Famara a fine agosto, che prevede concerti, parate, tornei, e tantissimo cibo. I nostri vicini di casa non facevano altro che entrare in casa nostra a portarci da mangiare! Se avete la macchina occhio dove la parcheggiate, perché questa festa è soprattutto per i vigili.
Farà anche ridere andare da un’estetista in vacanza, il mio tipo di vacanza, tra trekking e surf, ma sono pur sempre una donna di città, e ad un certo punto necessito comunque d’essere ordinata.
Ho dunque trovato Yessica, una ragazza riccia, che in realtà mi aspettava per un massaggio, dato che chi fa surf va da lei per i massaggi non per pedicure e ceretta.
Ceretta perfetta, applicazione smalto da migliorare, ma grazie a Yessica mi sono sentita una donna nuova (poi lei è carinissima). La potete contattare nella sua pagina Facebook, Tiziri masajes y estética.

Arrieta
Non si surfa solo a Famara, ma anche a La Santa (per veri professionisti) e ad Arrieta, dove sono stata con Lanzasurf quando le onde a Famara erano pessime. Spiaggia più piccola, molto più locals e bambini, non la consiglio se totalmente digiuni dal surf.

 

 

 

 

 

 

 

Comments are closed.
  1. Evandro

    7 September 2017 at 20:18

    Lindo maravilloso

    • Lucia

      8 September 2017 at 6:12

      ciao Evandro! grazie a voi, Lanzafamily <3 see you soon!

  2. Evandro

    7 September 2017 at 20:20

    Muchas gracias por conocerte y compartir surf contigo fue un enorme placer.
    Espero verte pronto.

    • Lucia

      9 September 2017 at 8:44

      ciao Evandro, hope to come back soon! muchas gracias a todos!

  3. giulia

    8 September 2017 at 10:11

    Foto bellissime e posti da vedere almeno una volta e dritte superutili:D

    • Lucia

      9 September 2017 at 8:43

      grazie Giulia!

  4. Alessandra

    10 September 2017 at 10:16

    Mi è piaciuto molto! Foto bellissime e descrizione precisa, mi è venuta voglia di visitare Lanzarote, devo dire la mia curiosità maggiore è per Cesar Manrique! Che approfondirò, quindi grazie!

    • Lucia

      10 September 2017 at 10:29

      grazie di cuore!