289 by Sara Giunti: 1, 2, 3 Bingo

289 by Sara Giunti: 1, 2, 3 Bingo

Non è certo un mistero: per me la Settimana della Moda ha un ruolo sempre più marginale. O meglio, faccio pochissime cose, solo quelle che m’interessano e quando m’invitano.
Diciamo che mettere l’hashtag “#mfw” su qualsiasi post per dire che c’ero è l’ultima delle mie preoccupazioni.

Quest’anno le cose che mi stanno piacendo della Fashion Week sono abbastanza “collaterali”, nel senso che hanno poco a che vedere con le collezioni in sé, sempre sinceramente parlando.
Facendo un breve elenco: mi piacciono i baretti in Duomo gestiti da vecchini che potrebbero essere miei nonni, che ti danno il riso in bianco a 4 euro, e caffè, acqua e mini frolla al tavolo a 3 euro, i marciapiedi o i gradini al sole, questo sole scalda quanto basta per comprendere la goduria di un gatto quando si scialla nel minuscolo fazzoletto di terra illuminato, il centro con il negozio della Nespresso e le capsule alla Sacher Torte, le feste dove nessuno si diverte nella vita vera, ma dove su Instagram è tutto meraviglioso, Gucci, e le borse 289 by Sara Giunti con la luce dentro che mi gasano almeno quanto Emiglio il robottino, robe da millennials.

Stamane il babbo è venuto a Milano e la prima cosa che mi ha detto, dopo le peripezie di Lina ad Arezzo, è stata: “Ma quella borsina bellina? Se fossi una donna la prenderei subito! Questa ragazza che le ha inventate farà miliardi!”
Questa ragazza non ha manco trent’anni, e a mio parere ha fatto quello di più intelligente da imbastire nel 2017: ha messo la tecnologia al servizio della moda, per creare un prodotto bello e funzionale.
Dicesi “innovare”.

Faccio un breve riassunto delle precedenti social-puntate: le borse in cotone e pvc 289 by Sara Giunti si accendono con un click, hanno un led interno, e vibrano quando ti chiamano o ti mandano un messaggio.
Grazie ad un’applicazione scaricabile sul proprio telefono che funziona con la tecnologia Bluethoot, il proprio cellulare e la propria borsa possono “comunicare” in modo che ad ogni notifica corrisponda una vibrazione dei manici. Ovviamente direttamente nella applicazione si possono scegliere le notifiche che poi “vibreranno”, onde evitare che la borsa vibri praticamente sempre.
È tutto made in Italy, dall’idea al design.

Farebbe troppo “marchetta” dire che queste borse ti salvano la vita, dunque dico semplicemente che sono una figata, per dei banalissimi motivi ai quali evidentemente nessuno prima ad ora aveva pensato troppo a fondo: è matematica che le donne non trovino mai nulla nei buchi neri delle loro borse, quindi avere una luce all’interno è più che funzionale, e quella di stare sempre con il telefono in mano, specie se in compagnia, è una cattiva abitudine, dunque ben venga la vibrazione.

Mi è sempre piaciuta la moda pratica, quella che ti permette d’essere bella e comoda allo stesso tempo, quella che ti aiuta nella quotidianità invece che intralciarla. Anche per questo non mi vedrete mai in giro con dei tacchi di ottantadue centimetri, nuda d’inverno o senza un elastico per capelli al polso. Perché la verità è che mi sento più bella se sono a mio agio, e benissimo quando trovo dei supporti per risparmiare tempo e pazienza.
Sara, hai tutta la mia stima.

Comments are closed.
  1. giulia

    22 September 2017 at 15:40

    se fa pure maxi bag con lo stesso sistema è una figata pazzesca:D

    • eleonora

      25 September 2017 at 7:19

      le fanno eccome