Lo smart-working e il “tavolo-scrivania”

Lo smart-working e il “tavolo-scrivania”

Sono diversi anni che lavoro da casa, e da diversi anni mi sento dire sempre le stesse cose:
“Ma come fai a lavorare da casa? Non ti annoi? E soprattutto, non ti distrai?
Faccio, non mi annoio, e ovvio che mi distraggo, esattamente come vi distraete voi altri in ufficio. Siamo la generazione della distrazione, non lo sapevate?
“Beata te che lavori da casa”
Infatti sono l’artefice di questa scelta.

“Ma non sei sempre attaccata al frigo?”
Appunto, vuoi mettere?
Per non parlare di tutti quelli che si sconvolgono quando affermo di lavorare praticamente in pigiama.
“Ma non ti abbrutisci?”
In che senso? Mica ci esco in pigiama, o meglio, se sì, ci abbino sempre il rossetto rosso.

Compreso o meno che sia, dello smart working se ne sente sempre più parlare, ed io, per ovvi motivi, ne sono una profonda sostenitrice. Anche perché non m’è mai garbato scaldare il banco né a scuola, né quando lavoravo in agenzia o redazione. Quando finivo le mie cose me ne andavo, senza stare lì a fissare lo schermo a vuoto, dovendo dimostrare ipocritamente che se fossi rimasta di più avrei lavorato il doppio. E poi sopporterei a malapena sentirmi puntellare dita di colleghi sulla spalla, per chiedermi tra quanto andrei con loro a fare la pausa caffè.

Dunque la mattina mi sveglio, apparecchio il tavolo per la colazione, dopodiché lo sparecchio e lo “allestisco” in modalità ufficio.
Benché il tavolo dove banchetto sia lo stesso sul quale scrivo, sono assolutamente contro il fatto di mangiare nelle stesse condizioni in cui devo lavorare. In parole povere: quando devo produrre non spazzolo da una parte con un colpo di braccio stoviglie e tovagliette, ma trasformo, facendo finta di essere in un altro luogo.
Quando potrò, comprerò una casa con un paio di stanze in più, dove in una ci sarà il mio ufficio.

Ci sono degli strumenti che non devono mancare mai nella mia scrivania da lavoro.
Quelli che vi vado ad elencare sono della gamma Leitz WOW Dual Color: in primis una vaschetta dove tengo i documenti, i giornali, i fogli che devo fotografare, consultare, leggere, con qualche post-it promemoria, così che abbia il “pacchetto mobile” pronto da sparecchiare, la mia amata agenda cartacea, riviste casuali che cambio dopo un po’ di giorni, e una mini cassa che funga da bluethoot, da accendere quando post-produco foto, surfo su Pinterest, nel web in generale, e che mi porto in giro per la casa nella pause doccia, cucina o Netflix.
Ignoravo l’esistenza del caricatore a induzione per ricaricare lo smartphone senza fili, ma direi che avendo un particolare odio per ogni tipo di cavo che mi possa intralciare in qualsiasi modo, adesso che ne sono conscia sarà un fidato +1 nella mia scrivania per il mio secondo telefono, che è Android.

Che sia chiaro che per me la carta è imprescindibile, così come penne, pennarelli e matite. Alla fine sono pur sempre una Millenials, non una della Generazione Z (per fortuna). Dunque se non avessi supporti per ordinare i miei scritti, le cartelle stampa, giornali o fumetti trovati in qualche mercatino, diventerei totalmente pazza. Considerando poi il fatto che in una casa piccola è sempre più facile perdere le cose, perché tentando di imboscarle per non renderle sempre visibili, spesso ti dimentichi dove tu le abbia messe.

Ho almeno sei portapenne, che sono vecchie tazze, barattoli di latta, e supporti dove c’erano candele. Erano cinque, prima che mi piombasse a casa il portapenne Leitz che mi gasa discretamente perché ha uno scomparto extra come base per lo smartphone che funziona da amplificatore del suono.
Cosa d’altro non può mancare nella mia scrivania? Caramelle, un prodotto beauty con cui mi fisso al momento, che può essere o lo spray d’acqua termale, o la crema per le mani, o il balsamo per le labbra, e l’hard disk. Anni e anni di documenti persi mi hanno fatto prendere la buona abitudine di salvare altrove per salvare per sempre.

E ovviamente Lina Frida, la mia micetta, che quando non è giù dai miei, è sempre con me, tra il computer e qualche altra cosa sparpagliata sul tavolo.

Comments are closed.
  1. giulia

    6 June 2017 at 18:24

    Mi è capitato e capita anche ora di lavorare da casa e sta prendendo piede, serve essere ben organizzati e poi direi che sei in ottima compagnia:D

    • Lucia

      9 June 2017 at 13:34

      😉