Tarzaning: un po’ Spider Man, un po’ Indiana Jones

Tarzaning: un po’ Spider Man, un po’ Indiana Jones

Non so a cosa possiate pensare voi se vi propongono il tarzaning, ma io mi sono subito immaginata attaccata ad una liana, a penzolare discretamente scoordinata a destra e a manca, cercando di non precipitare a terra come un uovo fatto accidentalmente cadere dal paniere.
Insomma, alla fine ho googolato, e ho capito banalmente che non avrei dovuto scimmiottare Tarzan, piuttosto fingere di essere in uno di quei videogiochi in cui arrivi alla fine solo dopo aver passato prove e ostacoli.
Val di Sole, Dimaro, Rafting Centre, ovvero un organizzatissimo centro polifunzionale, fulcro nevralgico dal quale fare praticamente qualsiasi cosa, dalla canoa al parapendio, dal rafting fino al trekking e perfino il paintball. Ovviamente anche il tarzaning.

Faccio un passo indietro con una premessa: nonostante io sia una che abbia l’acqua come elemento del cuore, la montagna continua a stupirmi sempre più, perché davvero è l’habitat perfetto per mille attività sportive leggere o estreme all’aria aperta. Non solo sci, insomma.
Sono stata due giorni in Val di Sole per un week end alternativo, che consiglio assolutamente di copiarmi: il primo giorno l’ho dedicato alla corsa leggera per i boschi e al trekking, mentre la seconda a credermi Indiana Jones.
Qualora decidiate di provare a correre tra erba e sterrato, mi raccomando, ci vuole oltre che l’abbigliamento giusto, soprattutto le scarpe adatte.

Per l’occasione ho provato le Columbia Montrail, un ottimo mix tra supporto, ammortizzazione e aderenza. Per chi non conosce il marchio Columbia, invece che raccontarvi io la storia, magari annoiandovi, agevolo questo video:

 

In realtà vi assicuro che se entrate nel tunnel di Mother Boyle, l’anziana signora più arzilla di me e voi messi assieme che è il boss dell’azienda, potreste spendere tantissimo tempo a godervi i video che trovate su Youtube, tipo:

Quindi, la mia prima giornata in Val di Sole l’ho trascorsa correndo e camminando con colleghi e amici, e senza mai scivolare una volta, trovandomi sì praticamente sul ciglio di un burrone perché ho sbagliato nettamente strada, ma godendomi tutta la gioia del colore verde e pensando al rapporto in fin dei conti viscerale che noi umani abbiamo con l’elemento più amato, la terra.
Perché se è facile avere paura dell’acqua, è molto difficile temere la terra, perché volenti o nolenti ci confrontiamo con lei tutti i giorni, calpestandola, curandola, abitandola.

La seconda giornata è stata sicuramente meno riflessiva, dato che le preparatissime guide (una ola per loro, grazie) dal Rafting Centre ci hanno auto-trasportati a Vermiglio, là dove abbiamo poi provato il plurinominato tarzaning, una sorta di torrentismo acrobatico asciutto, che prevede voli a tagliare canyon, percorsi ferrati, ponti tibetani e discese su carrucole, ovviamente nella massima sicurezza con imbragature e moschettoni.
Anche in questo caso, mi raccomando l’abbigliamento: pantaloni morbidi che non impediscano i movimenti, io indossavo un modello con la cerniera sopra il ginocchio, così da poter trasformare un pantalone lungo in uno corto, una T-shirt traspirante e una giacca impermeabile.

Tra parentesi, la giacca bianca che vedete qui nelle foto, la OutDry™ Ex Eco, è realizzata con materiali riciclati, 21 bottiglie d’acqua per giacca, e con una membrana Outdry impermeabile traspirante posta sullo strato esterno, priva, nota importante, di PFC.

Ho avuto paura? Nel momento in cui stavo scalando una roccia con il vuoto sotto un pochino sì, sono umana, per il resto, ho riso un sacco, ho conosciuto meglio persone che si sono rivelate eccezionali, mi sono messa alla prova, e ho respirato tanta natura.
Direi che se siete stufi del solito week end in Liguria, date un’occhiata al sito del Rafting Centre, credo vi prenda presto ispirazione.

Foto: Denis Piccolo
Indosso qualsiasi cosa di Columbia

 

 

 

 

 

 

 

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