Io sono contro Kim Kardashian

È una novella vecchia come il cucco – si dice così in Toscana – la mia nei confronti di tutto ciò che è eccessivamente costruito, finto, o volgare.
Una novella che inizia con un’accesa polemica dovuta alla non comprensione di certi meccanismi, e finisce con una papabile proposta di legge che prevederebbe l’abolizione di Photoshop al 90% della popolazione, ed una sostanziosa filippica nei confronti della democratizzazione della chirurgia estetica non necessaria.
In una parola Kim Kardashian, anzi kimkardashian potrebbe essere direttamente un sinonimo di quanto denunciato sopra (costruito, finto, volgare).
Colei per la quale siamo costretti da anni a sorbirci, nolenti o volenti, un violento e scostante bombardamento visivo e mediatico.

Giorni fa Kim Kardashian si era fatta truccare la patata.
Poi era lì che giocava in costume (che notiziona) con il suo culo, che pare funzionare esattamente come il processo d’invecchiamento: se alle persone normali vengono le rughe, a lei si gonfia il sedere.
L’anello della Kardashian tagliato e rivenduto.
E adesso che scandalo starà preparando Kim? Sicuramente qualcosa inerente il suo lato B, le sue tette, le sue nudità in generale, o forse la sua nuova tecnica di contouring.
Pensare che per me il vero “scandalo” sarebbe la Kardashian avvistata sulle spiagge di San Diego con un libro di Joyce in mano.
Più che scandalo un’utopia.

Che poi, a parte gli scherzi, potrebbe pure essere la persona più colta ed intelligente del mondo, la seconda senza ombra di dubbio, ma ciò che si vede è solo l’essenza dell’artificio più demenziale e fasullo.

Sono contro il trucco da battona.
Sono contro Photoshop.
Sono contro il rifacimento insensato di parti del corpo, con l’esclusivo fine di alimentare giudizi altrui.
Sono contro tutto ciò che è finto, tranne i capelli, e tutto ciò che non storpia la propria immagine, ma la aiuta a limarla in meglio.
Io sono contro Kim Kardashian.

Gonna: Quattromani
T-shirt: Not For Me
Giacca: Benetton