Il mondo ideale a Seignosse, con i fili per i panni compresi

Il mondo ideale a Seignosse, con i fili per i panni compresi

“Ma ti piacciono i posti in cui non c’è niente?”
Sì, forse perché ormai sono grande.
O forse perché per me quello che è niente per te, è tutto per me.
Tutto nel senso di oceano e tavole, anche se per ora spugnoni.
Oceano semplicemente da rimirare stando zitta, o da avere come incostante fruscio nelle orecchie, condito sine qua non per leggere un libro sconcentrandosi nei limiti ammessi della decocentrazione.
Leggere un libro davanti al mare, o nei pressi di esso, ti permette davvero di scorrere una pagina dall’inizio alla fine, senza guardare il cellulare o doverla rileggere dodici volte.
Il bello è che a volte, arrivata al punto, non alla virgola, ti viene da guardare l’orizzonte come per leggerci il continuo della storia. Chissà, magari forse è quella la famosa linea immaginaria, che ti fa pedalare le idee consce e inconsce, per alimentare la piantina di creatività che ci ritroviamo in testa.

Quindi non è vero che a Seignosse non c’è nulla.
C’è il mare, talmente grande che sembra ancora più gigante, quindi, stando ai miei calcoli, dovrebbe farci crescere delle piantine di creatività simili ad alberi secolari, c’è un surf shop, con un tavolino fuori con tre sedie, pronte ad accogliere qualsiasi persona si voglia riposare, voglia parlare o anche stare zitta, c’è una meravigliosa surf house, si chiama Les Estagnots Surf House, che pare uscita direttamente da Pinterest, con tanto di amaca macinatrice di pensieri e pisolini brevi ma intensi, ci sono dei bar/ristoranti i cui clienti sono le persone che vorrei popolassero il mondo intero, ovvero o famiglie modernamente hippy e semplicemente chic con bambino biondo in piedi su una tavola a cinque anni, babbo idem e la mamma pure, o ragazzi che amano lo sport. Nessuno rompe le palle a nessuno lì a Seignosse, al massimo si rompono tavole.
C’è un’atmosfera così quieta e di benessere che pare quasi il mondo ideale, in alternativa potete anche chiamarlo paradiso: sono tutti belli, fuori e dentro, e quando succede qualcosa di brutto, tanto poi c’è il vento che porta via qualsiasi grigiore, l’aria che si respira è di quella che t’entra fino all’ultima cellula del cervello per poi schiaffeggiarla con delicati massaggi al mentolo, e poi c’è l’açai a darti l’impressione (reale) di benessere continuo.
Ed io effettivamente il mondo ideale me lo immagino così: come una strada lunga puntellata da casette indipendenti zeppe di verde e di famiglie vecchie e giovani con due macchine, tre skateboard e tanti fili per i panni attaccati a ciascuna finestra.
A Seignosse ho scoperto che esiste veramente.

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Comments are closed.
  1. giulia

    10 October 2016 at 9:37

    Foto bellissime il posto deve essere una favola:D